Caporalato, corruzione, prostituzione e immigrazione clandestina , 12 arresti tra Marche ed Emilia Romagna

09/12/2024 – Facevano ottenere il permesso di soggiorno a clandestini arrivati dal Marocco, attraverso false assunzioni, fornendo alloggio in camere fatiscenti di un villaggio turistico di Igea Marina, organizzando finti matrimoni. Molti per saldare il debito erano costretti a lavorare gratis, mentre le donne venivano obbligate a prostituirsi, sia con clienti che con alcuni degli organizzatori.

I carabinieri di Rimini, con i loro colleghi del gruppo per la Tutela del lavoro di Venezia, hanno scoperto un meccanismo perfettamente rodato, attivo dal 2017. Oltre un centinaio le vittime, che pagavano fino a seimila euro a testa per arrivare in Italia. Il giro d’affari è di centinaia di migliaia di euro.

In quattro sono finiti in cella: Giuseppe Troiano, il presunto capo, a carico del quale sono emersi contatti con la criminalità organizzata, suo cognato Pietro Briamonte e due marocchini che fungevano da intermediari. Altre 7 persone ai domiciliari: tra loro un dipendente dell’Inps di Rimini, che favoriva le pratiche illegali, ma anche Gabriele Lucarini, commercialista con studi a Rimini e a Pesaro, la responsabile di un patronato, i referenti italiani e stranieri a Reggio Emilia, dove il gruppo era particolarmente attivo. Per uno degli indagati invece c’è l’obbligo di firma.

I reati contestati sono caporalato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, sfruttamento della prostituzione, corruzione. I lavoratori dormivano in stanze sporche, sottoposti a quello che il gip definisce trattamento inumano e degradante. Una giovanissima marocchina alla sera era così stanca da non riuscire a mangiare, tanto che ad un certo punto, pur non avendo nulla, ha preferito scappare senza essere pagata.