Blitz dei Carabinieri a Caivano, nove fermi per corruzione ed estorsione: c’è anche un ex assessore
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Operazione dei carabinieri in corso tra Caivano (Napoli), San Marcellino (Caserta), Aversa (Caserta) e altri luoghi: i militari del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna stanno dando esecuzione a un decreto di fermo, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, nei confronti di nove indagati.
Sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, corruzione ed altro aggravati dalla finalità mafiose. Coinvolti anche alcuni esponenti della precedente amministrazione del Comune di Caivano. – [CONTINUA SU FONTE]
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L. C. condannata a 4 anni e 2 mesi per la «Mensa dei poveri»: la sentenza
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05/10/2023 – L’eurodeputata di Forza Italia L. C. è stata condannata a 4 anni e 2 mesi dal Tribunale di Milano nel maxi processo a carico di oltre 60 persone imputate per il caso «Mensa dei poveri». A deciderlo è stata la sesta sezione penale, presieduta da Paolo Guidi.
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L’esponente di Fi, difesa dall’avvocato Gian Piero Biancolella, nel novembre 2019 era finita agli arresti domiciliari, poi revocati, con le accuse di corruzione, false fatturazioni e truffa ai danni dell’Europarlamento per circa 500mila euro per i corsi di formazione dei dipendenti di Afol, agenzia per la formazione, orientamento e lavoro.
Calcio: “Il Barcellona ha corrotto gli arbitri per 17 anni”. L’accusa pesantissima
29/09/2023 – I 7,5 milioni di euro che il Barcellona ha versato a José Maria Enriquez Negreira, ex vice-presidente del Comitato Tecnico degli Arbitri per 17 anni, costituiscono un reato. È quanto sostiene Joaquín Aguirre, titolare del tribunale investigativo numero 1 di Barcellona, che ha accusato il club catalano di corruzione, come riportato da ‘El Debate’. Sono stati accusati anche Josep Maria Bartomeu, Sandro Rosell, lo stesso Negreira e suo figlio.
“Il reato di corruzione si consuma una volta effettuato il pagamento, indipendentemente dal fatto che sia dimostrata o meno la corruzione sistemica dell’arbitro spagnolo dovuta a tali pagamenti”, ricorda il giudice. Il Barcelona non ha utilizzato un “metodo di pagamento tradizionale”, ma piuttosto ha utilizzato “una nuova forma di possibile remunerazione illegittima”. Per il giudice si tratta di una “possibile corruzione sistemica” nella CTA poiché Negreira controllava il sistema di valutazione degli arbitri. Come spiegato su ‘El Confidencial’, la corruzione è “un tipo di reato che non richiede la prova dell’adulterazione di soggetti specifici e che prevede pene più gravi del reato di corruzione tra privati finora attribuito”. – [CONTINUA SU FONTE]
Traffico di droga e corruzione, 31 indagati in Sardegna
27/09/2023 – Associazione a delinquere di tipo mafioso, associazione segreta, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione aggravata dal metodo mafioso, peculato e procurata inosservanza di pena aggravata dal metodo mafioso: sono le accuse contestate a vario titolo a 31 persone indagate nell’ambito della maxi operazione condotta questa mattina dai carabinieri del Ros che, con il supporto dei colleghi dei comandi provinciali di Cagliari, Nuoro, Oristano, Sassari, Milano, Torino e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sardegna, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Tribunale di Cagliari nei confronti degli indagati.
C’è anche l’ex assessora all’agricoltura della Regione Sardegna, G. M., tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare per associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio e corruzione, notificata all’alba a 31 persone in Sardegna e in altre regioni d’Italia dai carabinieri del Ros. Tra gli altri nomi trapelati, c’è anche quello del nipote di G. M., T. C.. [ANSA]
Ferrara, il consigliere leghista condannato e interdetto dai pubblici uffici per istigazione alla corruzione
25/09/2023 – Il tribunale di Ferrara ha condannato – con rito abbreviato – a due anni e otto mesi di pena, con interdizione perpetua dai pubblici uffici, il consigliere leghista S. S. per il reato di istigazione alla corruzione nei confronti di A. F., relativamente al famigerato caso del trenino. L’esponente leghista condannato a due anni e otto mesi di pena. Aveva offerto un incarico da hostess ad A. F., “perché sei una rompicazzo, così ti cavo dai coglioni e non ti vedo più”. [CONTINUA SU FONTE]
Cagliari, l’appalto-lampo per il nuovo porto va all’impresa del capo della Confindustria sarda (già pregiudicato e indagato per corruzione)
13/07/2023 – Una commessa da 290 milioni di euro per la costruzione del nuovo terminal del porto industriale di Cagliari. È l’ultimo appalto che si è aggiudicata l’impresa di costruzioni Pellegrini Srl controllata dall’ingegner M. De P.. Si tratta dell’ennesimo affidamento pubblico che il contestato presidente di Confindustria Sardegna, nonché della Camera di Commercio di Cagliari e Oristano, è riuscito a portare a casa, nonostante – come raccontato dal fattoquotidiano.it – sia attualmente indagato dalla Procura di Cagliari in un’inchiesta che ipotizza a vario titolo i reati di corruzione, abuso d’ufficio, induzione indebita. Con lui, oltre ai vertici di Confindustria Sardegna, sono indagati tra gli altri anche il presidente della Regione Christian Solinas e l’assessore regionale all’Industria Anita Pili, per un giro di nomine ritenute dai pm indebite.
Corruzione, 12 arresti a Ostia: coinvolti funzionari pubblici e imprenditori
03/05/2023 – Arresti per corruzione a Ostia. Personale della sezione di polizia giudiziaria della Polizia Locale ha eseguito un’ordinanza di misura cautelare per 12 persone: due in carcere a Regina Coeli e dieci agli arresti domiciliari. L’ordinanza è stata disposta dal gip di Roma dopo l’inchiesta coordinata dal pool per i reati contro la Pubblica Amministrazione della Procura di Roma.
Le indagini, condotte anche attraverso intercettazioni, telefoniche e ambientali, hanno messo in luce numerosi episodi di corruzione che hanno coinvolto funzionari pubblici, liberi professionisti e imprenditori. Numerose le accuse per gli indagati. Oltre all’esecuzione delle misure cautelari, oltre 100 poliziotti locali stanno ancora eseguendo numerose perquisizioni e sequestri.
L’ordinanza è stata eseguita della Sezione di Polizia giudiziaria della Polizia locale su disposizione del gip. L’attività investigativa è stata coordinata dal pool per i reati contro la Pubblica Amministrazione della procura della Repubblica della Capitale. Oltre all’esecuzione delle misure cautelari, più di 100 poliziotti locali stanno ancora eseguendo numerose perquisizioni e sequestri. Gli indagati dovranno difendersi da numerose accuse, fondate su indagini condotte sia in maniera tradizionale sul territorio di Ostia sia tramite l’ausilio di intercettazioni, telefoniche e ambientali. [ANSA]
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Catania, inchiesta Sanità: i piani per «comprare» i politici e quegli “omissis” che celano un altro terremoto
02/05/2023 – Maxi-inchiesta della magistratura catanese sulla corruzione nella sanità cittadina. Il sistema, di per sé, sarebbe stato abbastanza semplice: per realizzare gli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale, la Regione Siciliana finanziava una serie di progetti. Quelli presentati dall’Azienda Policlinico Universitario di Catania sarebbero stati gestiti, con l’obiettivo di perseguire fini personali, dall’odontoiatra N. C. e da G. A. M., 52 anni, all’epoca dei fatti funzionario amministrativo dell’università di Catania. Tramite C. e M. sarebbero passati favoritismi espliciti per figli e figlie, ex mogli e compagne. Cioè requisiti di partecipazione a bandi costruiti sartorialmente sui curricula dei candidati, e delle candidate, di cui era stata stabilita a tavolino la vittoria. Anche di personaggi politici di primo piano.
Quattro giorni di passione. Quattro giorni per riordinare le idee e, di concerto con i rispettivi difensori, approntare una linea che possa portare ad alleggerire le proprie posizioni. Che, al momento, appaiono quanto meno pesanti, se non pesantissime.
Sono in programma venerdì 5, infatti, gli interrogatori di garanzia (in occasione dei quali il Gip Simona Ragazzi dovrà esprimersi anche sulla richiesta di sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio) dei colletti bianchi rimasti invischiati nell’ennesimo terremoto nella sanità catanese. Un’attività coordinata dalla Procura distrettuale della Repubblica di Catania e condotta dai carabinieri del comando provinciale che ha portato agli arresti domiciliari quattro persone – l’Odontoiatra sessantenne N. E. C., l’ex funzionario di Unict G. “Aldo” A. M. (51 anni), il cardiologo e politico di lungo corso G. A. (51 anni), nonché il dentista sessantottenne S. F..
Le accuse
Sono gravemente indiziati in concorso fra loro e con altri soggetti indagati (fra i quali gli ex assessori regionali R. R. e A. S., nonché il presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri I. “I.” La Mantia) dei reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio o del servizio. Tutto sarebbe legato a una serie di turbative nelle procedure di attribuzione degli incarichi nell’ambito dei progetti “Obiettivo di Piano Sanitario Nazionale”, finanziati e approvati dall’assessorato alla Salute della Regione, denominati “Osas Catania-sentinelle della prevenzione” e “Prevenzione, diagnosi e terapie delle carie dentali riscontrate nei cittadini fragili o in età scolastica della Provincia di Catania”, procedure indette e gestite dall’Azienda Policlinico Universitaria, nonché del progetto “Centro Cardio “Hub & Spoke”-modello di prevenzione e riabilitazione”, procedura indetta e gestita dall’Arnas Garibaldi. – [CONTINUA SU FONTE]
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Corruzione e appalti truccati nelle forze armate: 24 arresti, 12 sono militari dell’Aeronautica
20/04/2023 – Trentanove indagati, 24 misure cautelari di cui 12 a carico di militari dell’Aeronautica. È la maxi operazione della procura di Velletri che ipotizza un giro di tangenti per un volume d’affari in relazione ad appalti per infrastrutture della forza armata del valore complessivo di circa 3 milioni di euro. Ad eseguire le misure cautelari i militari del comando compagnia carabinieri – polizia Militare A.M. – di Roma Ciampino che, questa mattina, si sono recati nelle province di Roma, Napoli, Caserta, Latina, Viterbo, Grosseto, Chieti e Ravenna per notificare la misura degli arresti nei confronti di 14 persone, 10 ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora e la notifica di ulteriori 15 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati. I destinatari delle misure, nel particolare, sono 12 militari dell’Aeronautica e 12 civili, titolari e dipendenti, di ditte operanti nel settore edile.
Le accuse
Con il provvedimento sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei 39, indagati a vario titolo, per le ipotesi di turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione per l’esercizio della funzione e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, condotte commesse a Ciampino, Pratica di Mare, Vigna di Valle, Furbara, in provincia di Roma; Montecastrilli (TR), Borgo Piave (LT), Grazzanise (CE) e Somma Vesuviana (NA), nel periodo intercorso tra il mese di maggio 2017 ed il mese di gennaio 2021.
I lavori sotto la lente
L’attività investigativa conseguente ha indotto gli investigatori a monitorare altresì complessivi 49 appalti pertinenti a lavori in basi militari dell’Aeronautica, dislocate nelle regioni Lazio e Campania, portando alla luce diverse condotte illecite che hanno coinvolto, a vario titolo, anche altri militari e responsabili di altrettante ditte private cointeressate economicamente ai citati contratti. In particolare con un sistema viziato dall’irregolarità nell’assegnazione di appalti per la realizzazione di opere infrastrutturali di immobili militari, le ditte erano agevolate garantendosi l’assegnazione diretta dei contratti pubblici. I due militari titolari della ditta privata ricevevano in cambio prestazioni d’opera e materiali per propri fini e gli altri appartenenti alla forza armata coinvolti consapevolmente avevano consentito tali condotte, venendo meno ai doverosi obblighi di vigilanza e controllo. II volume d’affari degli appalti ammonta complessivamente a circa 3 milioni di euro. – [CONTINUA SU FONTE]