14/09/2024 – Svolta nell’inchiesta a carico di Giovanni Toti: l’ex governatore ligure, arrestato il 7 maggio scorso e liberato a inizio agosto dopo quasi tre mesi ai domiciliari, ha raggiunto un’intesa con la Procura di Genova per patteggiare una pena di due anni e un mese di reclusione per i reati di corruzione per l’esercizio della funzione e finanziamento illecito. Essendo inferiore ai quattro anni, la pena detentiva – in base alla riforma Cartabia – sarà convertita automaticamente in 1.500 ore di lavori socialmente utili. Nell’accordo sono previste, come pene accessorie, anche l’interdizione temporanea dai pubblici uffici e l’incapacità di contrattare con le pubbliche amministrazioni per la durata della pena principale, nonché la confisca di 84.100 euro, somma equivalente ai finanziamenti elettorali (dichiarati od occulti) ricevuti dai gruppi imprenditoriali Spinelli ed Esselunga, che secondo i pm costituivano tangenti erogate in cambio dello sblocco di pratiche amministrative.
La soluzione dovrà essere approvata dal gup in un’apposita udienza, previa valutazione della congruità. Se arriverà l’ok, salterà il processo con rito immediato a carico del politico, che sarebbe dovuto iniziare il 5 novembre. Uno dei suoi due coimputati, l’ex presidente del porto Paolo Emilio Signorini (unico a finire in carcere) ha chiuso l’accordo a sua volta l’accordo con i pm Luca Monteverde e Federico Manotti: tre anni e cinque mesi oltre alla confisca di centomila euro. È probabile che la stessa scelta sarà fatta nei prossimi giorni anche dal terzo, il magnate dello shipping Aldo Spinelli, presunto corruttore di entrambi: “Abbiamo ricevuto una proposta dalla Procura e dobbiamo fare una serie di considerazioni. Decideremo entro domenica”, spiega uno dei suoi avvocati, Sandro Vaccaro. – [CONTINUA SU FONTE]