Open Arms, il pm chiede sei anni di carcere per Salvini. Meloni: gravissimo trasformare in crimine la difesa dei confini

15/09/2024 – Il Pm ha chiesto sei anni di reclusione per Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco dalla Open Arms di 147 migranti a Lampedusa. La richiesta arriva al termine della requisitoria del processo Open Arms, durata circa sette ore. «Ci accingiamo a chiedere la condanna dell’imputato», ha detto il Pm. «Sono colpevole di aver difeso l’Italia», ha risposto il leader della Lega.

Meloni: incredibile che Salvini rischi 6 anni per difesa confini
«È incredibile che un ministro della Repubblica Italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini. Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo». Sulla stessa linea il legale di Salvini, Giulia Bongiorno: «Il punto è che basta esaminare gli atti e non fare ipotesi e teoremi per rendersi conto che durante tutto il processo è stata attestata la correttezza dell’operato di Salvini, la massima attenzione alla salute dei migranti e questo ritardo è minimo rispetto a quello che si registra quotidianamente, quando devono sbarcare i migranti».

La requisitoria
La requisitoria era iniziata così. «La persona in mare è da salvare, ed è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio, passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato poi se è il caso la giustizia fa il suo corso», ha detto il sostituto procuratore Geri Ferrara durante la requisitoria al processo Open Arms dove è imputato Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, in corso nell’aula bunker del Pagliarelli a Palermo, ricostruendo il contesto del diritto nazionale e sovranazionale sui salvataggi in mare.

La vicenda
Matteo Salvini, all’epoca ministro dell’Interno, è imputato per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti che erano stati soccorsi dalla ong Open Arms.

Pm: diritti umani prevalgono su sovranità
Il pm ha proseguito: «C’è un principio chiave non discutibile: tra i diritti umani e la protezione della sovranità dello Stato sono i diritti umani che nel nostro ordinamento, per fortuna democratico, devono prevalere». «Tutti i funzionari, tutti i ministri, tutti i testimoni che abbiamo sentito in questo processo hanno detto di non sapere se a bordo della Open Arms ci fossero stati terroristi, armi, materiale propagandistico. Anche i riferimenti ai tentativi di ridistribuzione dei migranti prima del rilascio del pos non può funzionare: non ci può essere subordinazione del rispetto diritti umani e alla ridistribuzione dei migranti. Prima si fanno scendere i migranti e poi si ridistribuiscono: altrimenti si rischia di fare politica su gente che sta soffrendo».

Salvini: difendere confini da clandestini non è reato
Pronta la replica del leader della Lega, e vice premier: «Oggi a Palermo la pubblica accusa farà le sue richieste al processo che mi vede imputato per sequestro di persona. Rischio fino a quindici anni di carcere per aver mantenuto la parola data agli elettori. Rifarei tutto: la difesa dei confini dai clandestini non è reato. Avanti tutta, senza paura».

Pm Ferrara: anche per Piantedosi la Libia non è sicura
Durante la requisitoria il Pm Ferrara ha aggiunto: «Non tutti i Paesi possono essere considerati un porto sicuro, perché non in tutti i Paesi sono vigenti regole democratiche e il rispetto dei diritti umani. La Libia e la Tunisia non sono Paesi in cui si può applicare un pos. Lo dice anche l’attuale ministro degli Interni Matteo Piantedosi che nella sua testimonianza ha riferito che i centri in Libia sono sicuramente centri illegali, mai abbiamo consegnato delle persone ai libici».

L’avvocato Bongiorno: pm contesta la linea politica
In attesa della replica delle difese prevista per il 18 ottobre, parla la difesa di Salvini. «Con questa introduzione, è di intuitiva evidenza, il pubblico ministero sta procedendo con una requisitoria contro il decreto sicurezza bis che è un atto del governo e contro la linea politica prima redistribuire e poi sbarcare. Ha proprio espresso un giudizio di grande contestazione di questa linea, portata avanti dall’intero governo. Il pm credo che nonostante abbia detto che questo in realtà non voleva essere un intervento contro la politica nel momento in cui dice che al tavolo tecnico i decreti e le direttive sono tutte inaccettabili, intollerabili e in contrasto con i diritti umani in realtà sta processando la linea politica di quel governo. Per ora è così». Lo ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini. Bongiorno ha proseguito: «È una requisitoria un po’ contraddittoria. Non c’è una condotta Salvini sul banco degli imputati ma una linea politica sul banco degli imputati».

Tajani: Salvini ha fatto il suo dovere di ministro
«Salvini ha fatto il suo dovere di ministro. Sono convinto che c’è sempre un giudice che riconosce la correttezza del comportamento di un ministro il cui compito è anche quello di difendere la legalità e ritengo che Salvini l’abbia fatto». Così ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani sul processo Open Arms la cui requisitoria del pm è cominciata proprio questa mattina a Palermo.

Schlein: inopportuno l’intervento di Meloni su Salvini
La segretaria del Pd Elly Schlein ha trovato «molto inopportuno l’intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni» sulla richiesta di condanna di Matteo Salvini per la vicenda Open Arms. «Pensiamo che il potere esecutivo e quello giudiziario siano separati e autonomi. E’ un principio che si chiama separazioni dei poteri».

Musk con Salvini: pm pazzo, dovrebbe andare lui in galera
Musk sta invece con Salvini. «Quel pazzo pubblico ministero dovrebbe essere lui quello che va in prigione per 6 anni, questo è pazzesco». Lo ha scritto su X Elon Musk commentando la richiesta del Pm di Palermo di sei anni di reclusione per il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini.

Nordio: solidarietà a Salvini, ricordo miei articoli su processo
«Esprimo la mia piena ed affettuosa solidarietà al collega Salvini. Per quanto riguarda il processo, la sua origine e le sue caratteristiche, mi riporta ai tanti articoli che ho scritto in merito prima di diventare ministro». Cosi il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, a margine della manifestazione delle Frecce Tricolori a Jesolo. – [IlSole24Ore]