17/09/2024 – Si allarga lo scandalo dell’appalto, anzi degli appalti, della Regione Puglia alla Emiliano srl, società che fa capo al fratello del governatore Michele Emiliano. Il plurale diventa d’obbligo, dopo che la Gazzetta del Mezzogiorno ha rivelato l’esistenza di ulteriori affidamenti diretti alla società da enti pubblici nel corso del 2024. Uno, come quello che ha dato il via allo scandalo, fa sempre capo al Consiglio regionale per la fornitura di arredi. L’appalto è stato poi revocato da una funzionaria “quando è venuta fuori la notizia del primo”, hanno spiegato gli uffici del Consiglio al quotidiano, che calcola in giovedì scorso la data in cui potrebbe esserci stata la retromarcia. Dunque, una corsa a mettere una pezza, che non muta la sostanza della vicenda. Gli altri due, dei quali il quotidiano dà conto oggi, citando la Banca dati nazionale dell’Anac, dove sono registrati tutti gli appalti, riguardano una fornitura a una suola pubblica e la Asp, l’Azienda di servizi alla persona.
L’anomalia rispetto al codice degli appalti e dell’anticorruzione
C’è però anche un altro aspetto che emerge, in particolare per quanto riguarda il caso degli affidamenti da parte del Consiglio regionale. E a sottolinearlo è stata FdI, prima ancora che la Gazzetta portasse alla luce l’esistenza degli altri appalti. “A pensar male: due appalti in tre mesi per la stessa categoria merceologica e dalla stessa stazione appaltante sembrano un frazionamento per raggirare la norma che prevede di poter affidare gli appalti sotto soglia. Insomma, come se fosse stato apposta per non dare nell’occhio”, hanno commentato i consiglieri regionali di FdI in Puglia, Renato Perrini e i consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Tommaso Scatigna e Tonia Spina, commentando la vicenda, ricordando anche che “in questo caso siamo anche a un’altra anomalia: il codice degli appalti e dell’anticorruzione gli affidamenti devono rispettare il criterio della rotazione delle aziende chiamate a presentare preventivi. Emiliano srl deve essere una vera trottola per come ruota”.
Intanto la polemica politica è esplosa anche in Parlamento.
“L’impudenza di Michele Emiliano – ha attaccato il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto – ha toccato il fondo. Confidare, o meglio pretendere che qualcuno possa credere che lui non fosse a conoscenza dell’aggiudicazione ai fratelli della fornitura di arredi, avvenuta sotto il suo naso, significa chiedere ai pugliesi di credere alla fata turchina“. Anche il gruppo di Fdi si chiede se sia “mai possibile che tutti scendano dal pero?”. Possibile, insistono, che venga “fatta una ricerca di mercato chiamando a partecipare l’azienda di famiglia del governatore, tenuto conto che la società si chiama proprio Emiliano srl?”. Per i consiglieri regionali di Forza Italia si tratta di “una pagina imbarazzante, con diversi profili di inopportunità”. La spiegazione fornita dal governatore comunque non è bastata alle opposizioni, che chiedono a Emiliano di riferire in Aula.