10/07/2019 – Nuova vita per l’ex ministro Angelino Alfano: da oggi l’ex titolare prima del Viminale (premier Matteo Renzi) e dopo degli Esteri (premier Paolo Gentiloni) si occuperà di sanità. Alfano, che dopo la fine del governo Gentiloni aveva deciso di non ricandidarsi ed era tornato a fare l’avvocato, da oggi è la nuova guida del Gruppo San Donato (Gsd), la holding sanitaria controllata dalla famiglia Rotelli, leader della sanità privata a livello italiano. L’attuale presidente, Paolo Rotelli, erede primogenito del fondatore Giuseppe, fa così un passo indietro e assume la carica di vice presidente. A completare il terzetto alla guida della holding, che gestisce 19 ospedali, il manager svizzero-tunisino Kamel Ghribi, anche lui vice presidente nonché numero uno della Gsd Middle East, il “braccio” della holding sanitaria in Medio Oriente.
Quello di Alfano non è l’unico ingresso “di peso” nella governance del Gsd, presentata all’ospedale San Raffaele di Milano. Tra i nuovi nomi, allora, spicca quello di Federico Ghizzoni, ex amministratore delegato di Unicredit e attuale numero uno di Rothschild Italia: siederà nel consiglio di amministrazione del Policlinico San Donato, capofila del gruppo. Tra le new entry, anche l’ex presidente dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini (che guiderà la Gsd sistemi e servizi), l’ex McKinsey Vittorio Terzi, fondatore della società di consulenza Terzi&Partners (sarà nel cda del San Raffaele) e l’ex presidente e Ad di Ntv-Italo, Andrea Faragalli Zenobi (nei cda dell’ospedale Galeazzi e di Gsd Sistemi e servizi).
Il cambio di governance della holding segna sia il “il ritorno” in scena di Alfano, che dalla fine dell’esperienza politca era tornato a occuparsi di avvocatura come partner dello studio legale Bonelli Erede Pappalardo di Milano, nella sezione Africa. Ma anche il cambio di ruolo di Paolo Rotelli, che ha raccolto il testimone del padre alla guida del gruppo dopo la sua scomparsa nel 2013: “Non lo ritengo un passo indietro, anzi è un passo in avanti per mettere al primo posto i più competenti, per migliorare e far crescere il nostro gruppo”, spiega Rotelli. Che, soprattutto, non esclude una futura quotazione in Borsa del gruppo, finora controllato dalla famiglia Rotelli: “Non escludiamo nessuna possibilità, purché ci consenta di crescere. Se al momento la migliore opzione per crescere fosse quella, allora la riterremmo percorribile”. – [Repubblica.it]
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