08/02/2024 – G. V., 51 anni, era già stato al centro delle polemiche per la casa acquistata a 910 mila euro in centro a Roma e la carriera lampo in Telecom e Invitalia. Il padre: «Sono sorpreso. Tutto molto strano»
Dalle polemiche sulla casa comunale acquistata a prezzo stracciato (910 mila euro per 155 metri quadro nel centro storico di Roma) a quelle sull’assunzione «blindata» a Invitalia, società governativa controllata proprio dal quel ministero delle Finanze di cui il padre, Vincenzo Visco, fu ministro. E oggi l’arresto, ai domiciliari.
L’arresto di oggi
G. Visco, 51 anni e figlio dell’ex ministro Visco, torna dunque al centro delle cronache nell’ambito dell’ultima operazione sulla corruzione nella Capitale condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Procura di Roma. Appalti e assunzioni pilotate, e consulenze a persone amiche: le accuse riguardano, oltre a Visco junior, anche un avvocato e altri due imprenditori.
«L’indagine – ha illustrato in una nota della Procura – ha consentito di ipotizzare un sistema di relazioni illecite diffuso e consolidato nel quale un ex dirigente pubblico (Visco, ndr), con la mediazione di un imprenditore romano, avrebbe favorito, a fronte di denaro e di altre utilità, l’aggiudicazione di un bando di gara di oltre 4 milioni di euro a una società riconducibile a un costruttore e tentato di agevolare l’assunzione presso una partecipata pubblica di una persona vicina a quest’ultimo».
L’ascesa, da Telecom a Invitalia
Un curriculum asciutto e sintetico quello di Visco, nato a Roma il 29 dicembre 1972 e con «una buona conoscenza della lingua inglese scritta e parlata», scrive lui stesso nella sua presentazione precisando che invece «il francese è elementare». Visco soprassiede sugli studi e passa direttamente all’esperienza lavorativa: inizialmente Telecom, nel 2001, presso le sedi di San Francisco e Venezia, e poi altri ruoli, «servizi di wholesale nazionali» e «responsabile sviluppo dei piani regionali». E poi nel 2007 il «salto» in Invitalia con la qualifica di dirigente, assunto quando alla guida dell’ente c’era ancora l’ex commissario Domenico Arcuri e incaricato del ruolo di «responsabile degli Investimenti esteri e della Programmazione controllo di innovazione e competitività».
Incarico che però ha perso, pochi mesi fa: in queste ore, dopo l’arresto, c’è chi dice proprio a causa di alcuni sospetti sul suo operato.
La casa a prezzi stracciati
Prima, correva l’anno 2011 e in Campidoglio governava Gianni Alemanno, Visco fu al centro delle polemiche per la casa acquistata nella Capitale. Prezzo ritenuto inferiore agli indici di mercato, 910 mila euro per un’abitazione in via Monte della Farina nel centro di Roma, dietro Torre Argentina, ma Visco si giustificò dicendo che si trattava di un’asta: «Quell’appartamento, occupato al momento dell’acquisto, mi è stato regolarmente aggiudicato avendo presentato l’offerta migliore» [CORRIERE.IT]