L’ultimo appalto d’oro della casta: 4 milioni di euro per spolverare i libri dei deputati

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Migliaia, impolverati, accumulati in stanzoni e uffici, biblioteche, depositi. Libri, per gli esseri umani. Carta straccia, per i parlamentari, che notoriamente hanno cose più importanti da fare che leggere. Il patrimonio della Camera dei Deputati è immenso e preziosissimo, all’insaputa della casta, che si limita a portare a termine le gare d’appalto per “spolverarli”: quattro milioni di euro per quattro anni, tanto per fare delle cifre precise. Con un impiego di 26 unità esterne, perché evidentemente neanche i 1551 dipendenti di Montecitorio, con uno specifico servizio Biblioteca, sono in grado di svolgere quel lavoro chiesto dal bando di gara scaduto il 9 luglio, che richiede una mansione specifica; “depolverare” i volumi. Spolverare, sì, avete capito bene. 
L’appalto di durata quadriennale, in lotto unico, prevede il “servizio di gestione dei depositi librari” e riguarda “il complesso delle attività di gestione dei depositi della Biblioteca della Camera dei deputati, di circolazione e distribuzione delle pubblicazioni, di fotocopiatura, di depolveratura del materiale librario, nonché lo svolgimento di attività ausiliarie”. Le figure professionali addette al presidio dovranno essere in numero di 26, per una prestazione effettiva pari ad un monte ore di complessive 37.548 ore all’anno. Ma è previsto l’obbligo per l’appaltatore di riassunzione delle n.26 unità di personale attualmente impiegate nell’appalto. Almeno non si perderanno posti di lavoro…