17/09/2019 – Lasciare il Pd sarà un bene per tutti, anche per Conte, il partito è diventato un insieme di correnti, manca una visione sul futuro. Intervistato da Repubblica, Matteo Renzi spiega la sua decisione di lasciare i dem, fa sapere che saranno con lui una trentina di parlamentari e i gruppi autonomi nasceranno questa settimana.
E afferma di voler passare i prossimi mesi a combattere Salvini non a difendersi dal fuoco amico. Alla Leopolda sarà presentato il simbolo: il primo impegno elettorale le politiche, ‘sperando che siano nel 2023’, e le Europee 2024.
C’è una strada nuova da percorrere. Lo faremo zaino in spalla, passo dopo passo. Offriamo il nostro entusiasmo a chi ci darà una mano ed il nostro rispetto a chi ci criticherà. Ma offriremo soprattutto idee per l’Italia di domani.
Ci vediamo alla Leopoldahttps://t.co/yMn0sONvLl— Matteo Renzi (@matteorenzi) September 17, 2019
Da giorni nei Dem le acque erano agitate e la scissione veniva evocata nei rumors di Palazzo. Poi ieri l’accelerazione con una telefonata al premier Giuseppe Conte al quale Renzi avrebbe garantito il proprio sostegno. In serata, dopo che la notizia che l’ex premier aveva ormai deciso di mollare gli ormeggi il commento amaro del capodelegazione del Pd al governo, il ministro Dario Franceschini.
Che nella chat dei deputati Pd sarebbe sbottato: “Nel 1921-22 il fascismo cresceva sempre più, utilizzando rabbia e paure. Popolari, socialisti, liberali avevano la maggioranza in Parlamento e fecero nascere i governi Bonomi, poi Facta 1 poi Facta 2. La litigiosità e le divisioni dentro i partiti li resero deboli sino a far trionfare Mussolini nell’ottobre 1922. La storia dovrebbe insegnarci a non ripetere gli errori”. – [ANSA]
“Che regalo a Salvini”, valanga social su Renzi
Tanti “era ora”. Tantissimi “che harakiri”. Matteo Renzi nel cuore della notte, sui social, formalizza la decisione di lasciare il Pd. Lo fa citando i versi di Robert Frost, con i quali spiega la scelta di percorrere la strada “meno battuta”. La svolta, ovviamente, diventa l’assist per migliaia di commenti da parte di utenti e elettori, che si dividono tra approvazione e critiche.
“Era ora”, scrivono molti, aggiungendo che la decisione andava presa addirittura “nel 2014”. “Speriamo bene”, sottolinea qualcuno davanti a quello che viene considerato un salto del buio. Ma spiccano, anche per la durezza, i commenti e le risposte di chi non condivide la decisione. “Va bene avere il pelo sullo stomaco in politica, ma qui non siamo distanti dall’altro Matteo quanto a disprezzo del bene comune. Che vergogna, davvero, scrive un utente.
La strada scelta, secondo un’altra persona che replica al tweet “è la più opportunista. Che pagliaccio”.
“Scelta sbagliata nel momento sbagliato. Dividere il #Pd è una follia politica e un regalo alla destra!”, afferma un altro follower. “Hai impiccato zingaretti all’accordo col movimento meno affidabile della storia della Repubblica ed ora scappi, lasciandolo col cerino acceso in mano? Ti ritengo la più lucida mente politica attuale ma, da oggi, anche il più bieco degli opportunisti. Io, io, io… lo devi curare”, è l’affondo di un altro utente. Più di una persona parla di “regalo alla destra”. “Non è giusto, è l’ennesima scissione dell’atomo, col risultato che si favoriscono gli avversari e ci si svilisce. Non si può citare Frost per giustificare l’esser rimasti fuori dal Cencelli”, è l’osservazione di un altro deluso. Fino ad arrivare al verdetto: “Sei il nuovo D’Alema”. – [ADNKRONOS]
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