“Lavori per loro ne troviamo”. Schiaffo ai disoccupati, Sala insiste: “Stipendio ai migranti”
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01/08/2018 – Due arresti in flagranza e nove espulsi (in maggior parte si tratta di persone di nazionalità marocchina, romena e tunisina) per reati di danneggiamento, ricettazione, furto e rapina. I trattenuti nei centri di permanenza perchè senza documento o con nazionalità solo dichiarata sono stati invece 6. Dovranno lasciare il territorio italiano entro una settimana in 19. Sette le persone la cui situazione è ancora da definire. É il risultato del blitz della Polizia di Stato in stazione Centrale due giorni fa. Un’operazione che questa volta è stata concordata e promossa anche dal sindaco. «Era concordata – ha confermato ieri Beppe Sala – e mi pare che si sia svolta con una modalità anche più efficace» rispetto alla precedente retata del 2 maggio, che era stata subito contestata dalla sinistra. Stando ai dati della questura, conferma, «hanno trovato meno irregolari rispetto alla volta precedente. Questo vuol dire che continuando a lavorare sulla Centrale, piano piano non diventerà un luogo che raccoglie irregolari e quindi anche per questo l’operazione di ieri è stata veramente brillante».
E a proposito dei migranti Sala è tornato a ribadire che «bisogna cercare di farli lavorare, ma perché devono avere una assicurazione e il lavoro va retribuito. Il punto è solamente essere legittimati a farli lavorare: di lavoro a Milano, anche relativo alla manutenzione e al decoro della città, se ne può trovare. Continuo a insistere con il governo perché credo che sia nell’interesse di tutti il Paese, non solo di Milano». E probabilmente ci sono tanti disoccupati milanesi interessati ai lavoretti che il sindaco, a quanto pare, non avrebbe difficoltà a trovare peri profughi, il Comune sembra considerarli invece una seconda scelta.
Parlano di «rastrellamenti» o «deportazioni forzate» dei profughi i movimenti antagonisti, gli stessi che vorrebbero dal Comune una regolarizzazione di massa degli immigrati, anche di quanti – e sono almeno sei su dieci in città – non ottengono lo status di rifugiati politici, e non hanno diritto a rimanere in Italia. E i no global parlano di «accanimento particolare contro i migranti senza documenti». – IlGiornale
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