11/08/2018 – Le Fiamme Gialle di Ragusa hanno eseguito un sequestro per equivalente di oltre 1,2 milioni di euro nei confronti di 5 insegnanti di scuola secondaria distaccati presso il Sindacato Nazionale Autonomo Scuola (SNALS), denunciati lo scorso anno per reato di truffa aggravata ai danni dello Stato. Dopo aver passato al setaccio la documentazione acquisita dagli istituti bancari e collaborando con l’INPS, i militari sono riusciti ad accertare che gli indagati avevano indebitamente percepito una quota pensionistica integrativa dagli Enti Previdenziali, facendo falsamente figurare di aver ricevuto nell’ultimo anno di servizio retribuzioni maggiorate per indennità integrative.
Gli ex insegnanti nell’ultimo anno di servizio, prima di essere collocati in pensione, avrebbero percepito dal sindacato indennità aggiuntive mensili inesistenti con conseguente versamento delle contribuzioni, maturando poi il diritto a ricevere, oltre al normale trattamento pensionistico, una ulteriore pensione integrativa facendo nettamente lievitare le mensilità.
Ad avvalorare le ipotesi investigative sono state le dichiarazioni degli indagati secondo le quali le notevoli indennità aggiuntive percepite nell’ultimo anno lavorativo sarebbero state versate in contanti dal Sindacato e, pertanto, non tracciabili. Al riguardo, non solo lo SNALS non ha una sua propria giacenza di cassa, ma una parte significativa delle presunte indennità aggiuntive sarebbe stata versata ai futuri pensionati in contanti e nel giorno festivo di ferragosto.
Pertanto, il GIP del Tribunale di Ragusa, Dott. Claudio Maggioni, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica, Dott. Santo Fornasier, ha emesso un apposito decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca diretta e per equivalente fino alla somma complessiva di euro 1.214.715,98, pari all’ammontare complessivo delle somme indebitamente percepite dagli ex insegnanti sino all’intervento dell’INPS che ha provveduto a sospendere immediatamente i pagamenti onde evitare un ulteriore aggravio all’Erario. – FONTE
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