Nuovi voucher, Ufficio bilancio: ‘Rischio di favorire il nero. E i lavoratori potranno essere usati per attività pericolose’
Peggio ancora, sottolinea il documento su “Le nuove norme sul lavoro accessorio”, la normativa “non esclude, come avviene invece in altri paesi europei, che il prestatore di attività (ad esempio, giovani con meno di 25 anni o pensionati) possa essere impiegato in attività con un certo grado di rischiosità sebbene in settori non particolarmente a rischio”. Per esempio “l’utilizzo di particolari macchine utensili o la partecipazione ad attività di emergenza per eventi naturali improvvisi”. Situazioni in cui si verrebbe a trovare un lavoratore senza alcuna formazione.
Inoltre, “a differenza di quanto accade per le persone fisiche che non esercitano attività di impresa e le Amministrazioni pubbliche, per gli altri committenti manca una indicazione esplicita delle attività accessorie occasionali che possono rientrare nel Contratto di prestazione occasionale”. Così “i limiti annui ai compensi e alle ore lavorate, che indirettamente definiscono l’occasionalità e l’accessorietà della prestazione, potrebbero in futuro essere più facilmente allentati per ricomprendere altre attività”. E c’è anche un problema relativo ai tempi di pagamento: “Date le caratteristiche socio-economiche del prestatore potenziale, appaiono elevati i tempi di attesa per l’accredito dei compensi da parte dell’Inps, che deve avvenire entro il 15 del mese successivo a quello in cui è stata prestata l’attività”. Al contrario “nella normativa preesistente la remunerazione avveniva in maniera più tempestiva, quasi immediata”.
L’Upb in conclusione riconosce che la nuova normativa ha sanato “parte di quelle anomalie che avevano portato all’abolizione dei voucher (sostanziale assenza di limitazioni alle attività remunerabili e alla tipologia di committenza) e che rendevano questo strumento diverso da quelli simili adottati in altri paesi europei” perché “risultano circoscritte le attività praticabili e i lavoratori impiegabili” e “la presenza di tetti annuali sui compensi pagabili e percepibili e di un massimale annuale di ore lavorabili dal prestatore per il singolo committente restituisce carattere di occasionalità e accessorietà a questa tipologia di lavoro”. Ma rimangono, appunto, “elementi di criticità”. – FONTE
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Terremoto Centro Italia, il governo dimentica le esenzioni per Amatrice. E le famiglie ereditano le tasse sulle macerie
17/06/2017 – Oltre al danno (e al dramma) anche la beffa. Decine di parenti delle vittime del terremoto saranno costrette a pagare l’imposta di successione per le abitazioni distrutte dal sisma che ha colpito il Centro Italia il 24 agosto 2017, una tassa alla quale dovrà aggiungersi probabilmente anche il costo per smaltire le macerie “ereditate”. L’errore, cui bisognerà provare a porre rimedio entro i prossimi 2 mesi, è stato commesso dal governo, che nella manovra correttiva non ha previsto l’auspicata esenzione. Un provvedimento che invece era stato preso nel 2009, all’indomani del terremoto de L’Aquila, dall’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi e che i familiari delle vittime attendevano quasi in maniera automatica.
“Sarebbe bastato – spiega Alberto Civica, segretario generale Uil Roma e Lazio – copiare e incollare l’articolo 1 dell’ordinanza 3892/2017 della presidenza del Consiglio dei ministri, che prevedeva l’esenzione dalle imposte di successione ipotecarie, catastali e di bollo. Invece in questo modo siamo finiti in un vulnus burocratico da cui Palazzo Chigi non riesce a uscire”.
DECINE DI CASI AD AMATRICE
Il problema è molto sentito soprattutto ad Amatrice, il comune in provincia di Rieti distrutto dal sisma della scorsa estate. Ecco la casistica più diffusa. Ho un genitore, un nonno o uno zio deceduti nel crollo della loro abitazione, la casa è distrutta, ma devo comunque corrispondere al fisco un’imposta – che di solito vale qualche migliaio di euro – calcolata sul valore dell’immobile com’era prima del crollo, sulla base dell’eredità complessiva e anche del mio reddito; inoltre, non ho svolto le pratiche fino ad oggi perché aspettavo l’esenzione governativa ed ora mi trovo a con l’acqua alla gola perché ho tempo di concludere tutto (compreso il pagamento, non rateizzabile) entro 1 anno dal decesso del mio familiare, quindi il 24 agosto 2017.
“È esattamente il nostro caso – spiega a IlFatto.it Gianluca, la cui famiglia oggi vive a Roma – mio zio, che non aveva figli, è morto schiacciato dalle macerie della sua abitazione in centro storico ad Amatrice; l’erede diretto è mio padre e abbiamo calcolato che la tassa di successione ci costerà circa 5.000 euro. Abbiamo anche valutato di rinunciare all’eredità, ma sinceramente sarebbe stato un dispetto nei confronti di altri nostri parenti”. Come si fa quando i debiti superano i crediti, infatti, è sempre possibile non accettare l’eredità, cosa che vorrebbe fare Francesca, la quale ci dice: “Non ho alcuna intenzione di pagare per delle rovine, oltretutto dopo aver perso i miei genitori”. Il bene di Francesca finirebbe così in capo allo Stato italiano, che avrebbe poi l’onere di smaltire i detriti. Un’eventualità alla quale non è pronto Riccardo: “Anche se io sono nato a Roma – ammette – Amatrice fa parte della storia della nostra famiglia, siamo legati visceralmente a quella terra. Siamo pronti a sostenere dei costi per ricostruire, per non far morire le nostre radici, ma il Governo per lo meno non ci complichi la vita”.
CHIESTO INTERVENTO A GENTILONI E RENZI
IlFattoQuotidiano.it ha contattato Fabio Melilli, deputato reatino e segretario del Pd Lazio, che in un certo senso ha ammesso l’errore dell’esecutivo. “Il tema esiste – spiega – ho ricevuto delle schede con le casistiche da alcune organizzazioni sindacali e mi sto muovendo per sottoporle al sottosegretario competente. Speriamo di poter porre rimedio o almeno di ottenere una proroga speciale oltre i 12 mesi canonici dal decesso del familiare.
È stato allertato anche il premier Gentiloni”. Sull’argomento abbiamo coinvolto anche il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi: “Ne ho discusso proprio durante l’ultimo incontro con Matteo Renzi – ci dice – il segretario Pd mi ha assicurato che farà tutto quanto in suo potere per risolvere il problema”. Confermate, invece, tutte le altre agevolazioni presenti nella finanziaria 2017, dal cosiddetto “sisma bonus” per gli adeguamenti antisismici, al fondo di garanzia per le imprese, alla sospensione dei mutui per le abitazioni distrutte o inagibili. – FONTE
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“Fatti i cazzi tuoi perchè ti spezzo le gambe” minacce alla consigliere del M5S di Casoria(Napoli)
17/06/2017 – Un comizio per denunciare insulti alquanto insoliti, è quanto accaduto a Casoria in Provincia di Napoli, la Consigliere del M5S del Comune di Casoria alle Porte di Napoli è stata vittima di minacce che ha denunciato pubblicamente in piazza, ascoltatela ecco il Video:
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Amministrative Cosenza, buoni mensa in cambio del voto. Le registrazioni che inchiodano il fratello del candidato Pd
17/06/2017 – “Qualsiasi cosa tu devi fare io te la posso garantire”. A Longobucco, nel cosentino, un voto vale 25 euro, il prezzo del blocchetto dei buoni per la mensa scolastica del figlio di una ragazza madre che ha presentato un esposto alla Procura di Castrovillari accusando di voto di scambio Mario Federico, il fratello di Davide Federico, assessore uscente e uno dei candidati a consigliere nella lista del Pd-Socialisti uniti a sostegno del candidato a sindaco Giovanni Pirillo.
Assieme alla denuncia, la ragazza madre ha consegnato anche un cd con la registrazione di una conversazione dove si sente l’uomo che offre contributi in cambio del suo voto e di quello della madre. “Se noi aiutiamo mio fratello – dice – il problema del servizio mensa lo risolviamo. Parlo con il titolare del servizio e ti faccio risparmiare 25 euro al mese. Ma qui lo dico e qui lo nego. Sul contributo (previsto per le ragazze madri), il 100% non te lo dico, però ti dico che ci impegniamo per fartelo avere”.
“Stiamo tranquilli? – aggiunge – Io vi do la scheda. Allora io voglio che il voto di Davide esce proprio specifico. Il tuo e quello di tua mamma. L’impegno che devi prendere con tua mamma è scrivere ‘Federico D.’”. Una tecnica, questa, per “segnare” il voto e avere la certezza che l’elettore mantenga realmente l’impegno di votare il candidato che poi dovrà “ricompensarlo”.
Il caso della ragazza madre, di 35 anni e in grosse difficoltà economiche, era scoppiato già in campagna elettorale quando Giuseppe Romano, candidato della lista “ Arcobaleno” (che poi ha perso le elezioni), aveva denunciato l’episodio durante un comizio: “Vogliono trasformare il Comune in una società privata – aveva affermato -. Come si può chiedere il voto segnato a una persona bisognosa?”. Ecco il VIDEO:
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Musulmano shock:”Se non ti sottometti, meriti il terrorismo”e in studio scoppia il putiferio.
16/06/2017 – E’ questa la questione più dibattuta degli ultimi tempi, sulla quale si fatica a trovare un accordo. Per chi sostiene accanitamente l’integrazione dei musulmani nella nostra cultura, l’Islam può essere anche diverso da quello radicale che balza alla cronaca nera.
Nello studio di Omnibus, andato in onda su La7, si affronta un tema molto delicato relativo al divieto di indossare il velo nelle università in Francia.
Il musulmano ospite della trasmissione, però, si lascia scappare qualche affermazione piuttosto risonante.
“Vietare alle ragazze musulmane di indossare il velo all’università, è imporre loro una scelta: o il velo o l’università. Pertanto una nazione che si propone di diffondere la propria democrazia con i principi libertè – egalitè – fraternitè dove li attua se agisce così?” E poi la ciliegina sulla torta: “la Francia è causa del suo male“! In studio, gli altri ospiti non ci stanno e scoppia così un putiferio. – fonte – Ecco il video:
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Sulle motivazioni dello sciopero del trasporto pubblico di ieri la longa manus del PD
17/06/2017 – M5s, Renzi dimentica sciopero è contro norma Pd – “Vorremmo ricordare a Renzi che lo sciopero dei trasporti e’ a livello nazionale ed è contro una norma voluta dal suo partito e Governo! Per questo l’ex premier e segretario Pd, invece di attaccare senza senso la Giunta Raggi, farebbe meglio a pensare a come far revocare una manifestazione contro una norma del Pd che ha cancellato una legge che tutelava i lavoratori del settore del trasporto pubblico”. Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 Stelle delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato. “I cittadini non ne possono più delle sue chiacchiere e panzane, dopo aver fallito al governo ora spaccia falsità via web- continuano i parlamentari pentastellati delle Commissione Trasporti – Nella fiera delle falsità Renzi contro la Giunta Raggi, il segretario Pd aggiunge la solita bugia ultraliberista secondo cui è necessario ridurre i diritti dei lavoratori per aprire il mercato. In realtà un vero mercato competitivo non può esistere a scapito della tutela dei diritti” concludono i parlamentari M5S di Camera e Senato delle Commissioni Trasporti.
Per informare anche i cittadini che stanno al di fuori del mondo dei trasporti ma che, nel bene e nel male, usufruiscono del mezzo pubblico che col privato diventerà per pochi eletti e non più un servizio sociale!
” Modifiche/emendamenti al D.L. n. 50 del 24 aprile 2017 presentati dalla deputata calabrese Stefania Covello (Pd) e licenziati sabato 27 maggio dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati ed ora parte integrante della manovra correttiva dei conti pubblici, è l’ennesima dimostrazione del tradimento consumato nei confronti del mondo del lavoro e conferma, semmai avessimo dubbi, come la deputazione e tutto il PD, siano lontani da quei principi di giustizia sociale, solidarietà e diritti, che dovrebbero essere alla base di una’idea progressista di sinistra.
Ma qual è allora Il vero obiettivo che ha “consigliato” all’On. Stefania Covello di inserire in un documento di finanza pubblica, dove era certo che si sarebbe posta la questione di fiducia, l’abrogazione del RD 148/31 per recuperare quello che la sentenza della Corte Costituzionale n. 251/2016 aveva di fatto impedito dichiarando parzialmente incostituzionale la riforma della pubblica amministrazione targata Madia?
Certamente non solo quello di fermare Flixbus come qualche quotidiano a tiratura nazionale ha scritto e sul quale, per linea di principio, potremmo anche essere d’accordo.
Il vero scopo, purtroppo, è quello far diventare applicabile anche alla categoria degli Autoferrotranvieri il Jobs act, poiché il RD 148/31, ne ostacolava l’applicazione e di indebolire i lavoratori nei confronti del padronato abbassando il costo del servizio attraverso la precarizzazione del rapporto di lavoro.
Certamente tale modifica normativa era anche per la famiglia dell’On. Covello un’opportunità da non perdere e ne siamo certi conoscendo, appunto, la storia di questa illustre famiglia.
Infatti, tutti gli addetti ai lavori, compreso il PD cosentino, calabrese e nazionale, sono consapevolidel fatto che la sua famiglia è direttamente interessata a una evoluzione legislativa del settore del Trasporto pubblico locale, compreso quella del lavoro,che possa,in qualche modo, favorire le liberalizzazioni e le privatizzazioni non solo dei servizi ma anche del mercato del lavoro nel settore autoferrotranvieri.
Un cavallo di Troia alla stregua della quasi totalità degli eletti in parlamento il cui unico scopo resta quello di garantire gli interessi delle varie lobby a scapito delle classi popolari e del mondo del lavoro.
Va aggiunto che con questa mossa si è di nuovo guadagnatala fiducia del partito per una possibile ricandidatura, dell’azienda Simet/BusItalia e, più in generale, di tutte le associazioni datoriali che guardano con interesse alla privatizzazione di un diritto universale come, appunto, la mobilità e quindi i servizi di Trasporto pubblico locale che ne sono l’asse portante e storicamente, in Calabria…e non solo, fanno riferimento alla famiglia Covello.
Fu l’assessore regionale Franco Covello papà dell’On. Stefania che, grazie a una sua iniziativa legislativa, salvò i concessionari privati dal fallimento a scapito delle aziende pubbliche con fiumi di danaro pubblico.
Di una cosa però siamo certi, non si tratta solo di farina del suo sacco e che questi suggerimenti arrivano dai vertici del PD, da CGIL, CISL e UIL del settore visto che l’emendamento rinvia al prossimo CCNL la possibilità di un nuovo quadro normativo regolatore del rapporto di lavoro su temi come licenziamenti e disciplina, ma anche da BusItalia che, recentemente, ha acquisito la maggioranze delle quote societarie della Simet S.p.a. diventando socio in affari dell’azienda dove marito e cognato della parlamentare, rivestono incarichi di alto livello, azienda fortemente interessata ai servizi che la Regione Calabria, a guida PD, si appresta, nella logica di liberalizzazioni e privatizzazioni , a mettere sul mercato.
Vogliamo sperare che gli autoferrotranvieri prendano coscienza di questo ulteriore attentato alla stabilità economica, sociale e lavorativa di cui si è resa protagonista l’On. Stefania Covello di concerto con il Partito Democratico, i sindacati concertativi e le varie lobby economiche interessate alle privatizzazioni di un settore strategico dal punto di vista sociale ed economico per i territori e per l’intera nazione.”
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Incendio Londra: “Gloria e Marco erano lì perché in Italia offrivano solo lavori da 300 euro” (VIDEO)
16/06/2017 – “La conferma non è ancora del tutto ufficiale, ma siamo già pronti al peggio”. A dirlo è l’avvocato Maria Cristina Sandrin, legale della famiglia di Gloria Trevisan, la ragazza italiana che insieme al fidanzato Marco Gottardi si trovava all’interno della Greenfell Tower di Londra mentre il fuoco divampava ovunque. Ad aumentare la rabbia della famiglia e del legale anche le circostanze che hanno spinto i due ragazzi a emigrare a Londra: Gloria, in particolare, voleva infatti aiutare la famiglia in grave difficoltà economica, ma in Italia aveva ricevuto solamente offerte con onorari tra i 300 e i 400 euro al mese, mentre dopo sole 2 settimane nella City aveva trovato un lavoro da 1.800 sterline mensili.
I due 27enni, racconta inoltre l’avvocato, hanno effettuato numerose telefonate ai genitori, l’ultima delle quali proprio negli istanti in cui il loro appartamento al 23° piano stava bruciando. “Una cosa straziante – racconta l’avvocato Sandrin – Mentre la madre era al telefono vedeva le immagini in TV e contemporaneamente era al telefono con la figlia che le dava l’addio”.
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D’Alema annuncia il suo ritorno in campo. «Pronto a candidarmi» (VIDEO)
16/06/2017 – Non escludo il ritorno, cantava Franco Califano. Rieccomi in campo, pronto a candidarmi, rievoca Massimo D’Alema, che prepara e annuncia il suo nuovo ingresso in politica, ripartendo proprio da Foggia e dalla sua Puglia, dove ieri ha annunciato la nascita e sposato il progetto di un nuovo soggetto politico di Pisapia, che «non potrà mai essere compatibile con Renzi». E lì, giù bordate contro l’ex premier, Grillo e chi più ne ha, più ne metta.
Il ritorno di D’Alema: pronto a candidarmi
«Per un movimento che nasce ci sarà bisogno di candidare personalità e se i cittadini mi chiederanno di essere candidato, io mi prenderò le mie responsabilità», ha detto per la precisione Massimo D’Alema partecipando ad un’iniziativa in Puglia, ripreso dalle telecamere de L’Aria che Tira su La7. Ai microfoni dalla sua regione; inquadrato dalle telecamere de La7; ex Pci, poi Pd, oggi dem della diaspora in Mdp, intervistato di Tommaso Labate, il gattopardo D’Alema incarna davvero l’ideale del «tutto cambi perché nulla cambi».
E allora, transfugo dal Pd al Mdp, preda di un’ostilità verso Renzi ancora non risolta e lanciato verso nuovi orizzonti partitici – a proposito della tanto evocata convergenza tra il suo nuovo partito e Campo Progressista di Giuliano Pisapia, D’Alema non a caso risponde citando una frase dell’ex sindaco di Milano: «C’è bisogno di un nuovo centrosinistra, segnato da una discontinuità di contenuti» –, l’ex presidente del Consiglio che rumors e indiscrezioni davano per pronto alla nuova discesa in campo, sgombera il campo da equivoci e pettegolezzi e senza mezzi termini dichiara che potrebbe candidarsi alle prossime politiche in quello che definisce il suo luogo naturale, la Puglia, 17 anni dopo essere stato eletto parlamentare nel collegio di Gallipoli (Lecce).
E sempre nel segno della discontinuità con il Pd capitanato da Renzi che comunque, ben disponibile a inciuci con la Boldrini e Pisapia, a sua volta, solo pochi giorni fa ribadiva: «Un dialogo con D’Alema? È negato dalla realtà”. – FONTE
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Censura Mediaset: Chiude “Dalla Vostra Parte”. Cacciato Belpietro: dava fastidio a Matteo Renzi?
15/06/2017 – Alza la media degli spettatori del canale, però può andarsene in vacanza con largo anticipo. Maurizio Belpietro lascia Dalla vostra parte, il programma pre-serale di Rete4 che da lunedì scorso cambia completamente: nuovo conduttore, nuovo nome e pure nuovi temi. Almeno fino a settembre, ma forse anche un po’ più in là, magari in autunno. Un fulmine a ciel sereno per il direttore de La Verità, che con Dalla vostra parte ha messo il microfono davanti alla “pancia della gente” parlando di immigrazione, sicurezza, vitalizi e banche. Avrebbe dovuto essere così fino al 29 luglio, prima della consueta pausa estiva.
Invece, come anticipato giovedì da Tiscali, da lunedì prossimo in conduzione ci sarà Marcello Vinonuovo, giovane volto di Mediaset, e il programma – che si chiamerà Dalla vostra parte-Le storie – cambierà anche il format. Stop alle piazze e ai politici, si vira sulla cronaca con 50 giorni di anticipo. Una svolta non attesa, almeno in questi giorni. E però quei temi sui quali Belpietro ha spinto il suo programma sono molto cari da una parte alla Lega Nord di Matteo Salvini (immigrazione e sicurezza) e al Movimento Cinque Stelle (vitalizi e banche). Da qui, si racconta, è nata l’urgenza di accelerare la virata.
La decisione è maturata la scorsa settimana, mentre si concretizzava l’accordo sulla nuova legge elettorale tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi. Tanti cari saluti a Belpietro – che sul suo quotidiano è stato molto critico nei confronti sia del segretario del Pd che del ‘tedesco’ – e spazio alla cronaca, più leggera ed estiva.
E sicuramente ‘ininfluente’ sotto il profilo politico nel momento in cui dovesse aprirsi la campagna elettorale. Resta ora da capire se e quando il direttore de La Verità tornerà davanti alle telecamere: c’è chi scommette che non accadrà in concomitanza con la fine dei palinsesti estivi, ma un po’ dopo. E cosa accadrà a Quinta Colonna, il programma ‘padre’ di Dalla vostra parte, a cui la politica e i toni molto pop sono altrettanto cari. – FONTE
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