#5giornia5stelle/27 – #fiatosulcolle – 31/01/2014
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Sul Colle soffia il fiato della Costituzione e dei cittadini che alzano la testa. Il Movimento 5 Stelle ha depositato la richiesta di messa in stato d’accusa per il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, accusato di aver più volte violato le prerogative costituzionali.
Questa azione prevista dalla Costituzione è arrivata dopo una settimana di durissime battaglie parlamentari, che hanno visto la Presidente della Camera Boldrini tagliare politicamente la testa alla legittima opposizione del Movimento 5 Stelle.
Questo e quello che i tg non hanno riportato nell’ultima puntata di 5 giorni a 5 stelle.
TESTO DEL VIDEO: Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha violato più volte, durante l’esercizio delle sue funzioni, i valori e i principi della Costituzione. Gli atti da lui compiuti hanno inciso in maniera profonda sulle attività degli organi costituzionali, sulla nostra stessa forma di Stato e di governo e, di riflesso, sulla vita di ogni cittadino italiano.
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Ha esercitato un’indebita pressione affinché si cambiasse la Costituzione, avallando la forzatura dell’articolo 138. E ha umiliato il Parlamento, chiamando a discutere della nuova legge elettorale un gruppetto di pochi intimi. Ha tentato di mettere fuori dai giochi 9 milioni di italiani.
Ha sbilanciato gli equilibri istituzionali a vantaggio del Governo, permettendo l’abuso della decretazione d’urgenza. Sotto la sua guida, l’Italia si è trasformata in una Repubblica presidenziale. Senza nessun mandato del popolo.
Ha firmato senza scomporsi sia il Lodo Alfano che il Legittimo Impedimento, senza esercitare il potere di rinviare alle camere leggi palesemente incostituzionali. In questo modo, ha permesso che un futuro condannato controllasse il Paese per anni!
Ha abusato del potere di concedere la grazia e di commutare le pene, come dimostrano i casi Sallusti e Romano. Ed ha perfino messo in relazione il potere di grazia con la condanna definitiva di Silvio Berlusconi. Ma è un potere regale, che nessuna Costituzione gli ha mai concesso!
Ha accettato la sua rielezione, sapendo bene che la Costituzione non contempla tale possibilità. L’ha fatto per garantire un presidio forte all’Europa dell’austerity.
Ha minato l’autonomia e l’indipendenza della magistratura da ogni altro potere statuale. Ha esercitato una dubbia influenza nelle indagini sulla trattativa Stato – mafia. E’ riuscito a sottrarsi alla prova testimoniale e ha intimidito la Procura di Palermo in merito alle sue intercettazioni telefoniche con Nicola Mancino. E ora sono state distrutte.
Per tutti questi motivi, il Movimento 5 Stelle ha presentato formale denuncia per Attentato alla Costituzione.
D’Incà (M5S): “Mi aspetto le dimissioni di Dambruoso non solo da questore, ma da parlamentare”
“Mi aspetto le dimissioni del deputato Dambruoso, ma non solo da questore, anche da parlamentare”. Così il capogruppo M5S alla Camera Federico D’Incà, commentando il gesto del deputato di Scelta civica nei confronti della collega Lupo, strattonata nell’Aula della Camera. “Spero che il deputato – ha sottolineato D’Incà – decida ti uscire di sua volontà dall’aula parlamentare. Noi non abbiamo fatto proteste colorite, siamo scese dai banchi, come già fatto altre volte, contro la decisione della Boldrini di mettere la ‘tagliola’ sul decreto Imu-Bankitalia, nonostante ci fosse ancora del tempo sufficiente per proseguire la discussione”. YouMediaFanPage.it
L’ufficiale che rifiutò di inquinare il mare
Un ufficiale di Marina si oppone allo sversamento in mare di liquidi oleosi inquinanti e viene sottoposto a sanzioni e costretto al congedo. Lui ha combattuto nelle aule giudiziarie e oggi racconta la sua storia.
LIVORNO. (Dopo 12 anni ottiene giustizia, ma solo parziale.) Invece di abbassare la testa e obbedire rispondendo: «Signorsì, signore», ha guardato il superiore negli occhi e ha risposto: «No, signor capitano, questo non lo possiamo fare. E se lo dovesse fare lei, sappia che ho già fatto delle foto e alcuni filmati che invierò a chi di dovere, anche alla stampa se necessario, per denunciare quello che è successo a bordo».
L’ordine che l’ufficiale David Grassi, insieme ad altri due colleghi, si è rifiutato di eseguire e che ha cambiato la sua vita per sempre, era quello di sversare in mare migliaia di litri di liquidi oleosi, provenienti dal motore, che si erano accumulati nella sentina; in barba alla tutela dell’ambiente, al rischio inquinamento e al regolamento internazionale che prevede, anche per le navi militari, di svuotare le sostanze inquinanti nel porto più vicino e con l’intervento di una ditta specializzata.
Era il 23 febbraio 2002 e l’allora tenente di vascello nato a Oristano ma residente da 4 anni a Livorno, aveva appena compiuto 30 anni, era imbarcato sulla nave da guerra “Maestrale” impegnata nella missione Eduring Freedom nel corno d’Africa. E soprattutto pensava che le battaglie più importanti le avrebbe combattute in mare, non certo nelle aule di un tribunale, tantomeno per riavere indietro la propria dignità dopo essere stato condannato – per quel «No» – a 15 giorni di arresto e a una macchia che ne ha pregiudicato la carriera fino al congedo, avvenuto due anni fa.
Invece la guerra civile dell’ufficiale ambientalista è durata 12 anni, un quarto della sua esistenza, e si è conclusa con una (parziale) vittoria: il Tar di Genova, tribunale al quale si era rivolto per far sentire valere le proprie ragioni, giovedì scorso ha cancellato quella sanzione disciplinare ma non gli ha riconosciuto il risarcimento danni che aveva chiesto tramite il avvocato.
«In questo lasso di tempo – racconta Grassi che adesso lavora come ingegnere civile e nel tempo libero allena i ragazzi di atletica e basket della Libertas Livorno – ho perso molte cose, sia a livello personale, familiare e professionale. Ma tornando indietro rifarei quello che ho fatto, forse non proprio tutto. Ma certamente non ubbidirei a quell’ordine. Perché? Perché è in certe situazioni che vieni fuori chi sei davvero, da dove vieni, e i valori che ti hanno insegnato i tuoi genitori. E in quel momento non potevo far altro che comportarmi in quel modo senza abbassarmi alle prepotenze ma reagendo con coscienza. Eppure, dico anche che l’affetto e l’attaccamento nei confronti della Marina Militare non sono mai cambiati. Nonostante tutto continuo a credere che le persone nelle quali mi sono imbattuto siano una minoranza e che quel tipo di mentalità sia in via di estinzione». FONTE
IMPOSIMATO: Dl IMU/Bankitalia incostituzionale
La legge di conversione del decreto legge IMU Bankitalia appare incostituzionale.
Anzitutto vi è stata violazione del diritto della opposizione del M5S di svolgere le proprie ragioni opponendosi al provvedimento, secondo le regole della Costituzione e il regolamento della Camera. La cd tagliola è incostituzionale, perchè elimina il diritto della opposizione di motivare il suo voto contrario.
La opposizione è parte essenziale della democrazia , i cui diritti vanno rispettati. Diversamente siamo in una situazione di regime cioè di dittatura della maggioranza. E stupisce che alcuni dei guardiani della Costituzione tacciano su questo aspetto gravissimo del vero e proprio colpo di mano del Presidente della Camera Laura Boldrini che ha impedito al M5S di motivare la sua opposizione sacrosanta di fronte a dl illegittimo, per difetto, almeno in parte, del requisito di necessità e urgenza.
Ma illegittimo anche in relazione al diritto dovere di spiegare le ragioni del no rispetto ad un decreto che prevede una spesa enorme e affronta temi gravi e complessi, di cui il popolo ignora il contenuto reale. La Presidente della Camera sa che la democrazia non dà tutto il potere a nessuno, ma lo distribuisce variamente a maggioranza e minoranza , che trapassano l’una nell’altra proprio perchè, come insegna Aristotele, l’alternanza è l’essenza della democrazia e prova della libertà.
“Nel contesto costituzionale , tirannide della maggioranza è violare, legiferando e governando, i diritti della minoranza”, insegna Giovanni Sartori. Per cui la legge di conversione approvata il 29 gennaio è incostituzionale . Inoltre la parte del decreto legge IMUBankitalia che riguarda la cd ricapitalizzazione di Bankitalia per 7.5 miliardi di euro si tradurrà nel finanziamento illecito , attraverso Bankitalia , di istituti di credito in crisi, cioè in una donazione di enormi somme di denaro alle banche azioniste che controllano Bankitalia. Che sono Intesa San Paolo (42%), Unicredit (22,11%), MPS (4,60%), INPS (5.00 %), Carige ( 4,03%) e altre banche.
Questa parte del dl , che riguarda Bankitalia, sembra del tutto estranea al DL sull’ IMU, che è imposta sulla prima casa, per la quale poteva essere giustificata la situazione straordinaria di necessità e urgenza ex art 77 sec comma della Costituz. Situazione che non si giustifica con la “ricapitalizzazione”, di Bankitalia.
La verità è che l’Italia con 1,7 trilioni di euro di debito versa in uno stato di disperazione. E se fino ad oggi la BCE ha comprato titoli italiani alleggerendo la pressione sul debito, per l’avvenire la BCE non potrà più continuare a comperare i titoli . Nel 2014 le banche italiane dovranno ridurre l’acquisto del debito italiano, ma i nodi sono venuti al pettine. I soldi le banche li hanno ottenuti attraverso il decreto IMUBANKITALIA a spese dei cittadini su cui graverà il costo finale di questa operazione.
Si tratta di un decreto truffa che vuole cose diverse da quelle che dice: apparentemente ricapitalizzare Bankitalia, che dovrebbe essere patrimonio degli italiani, invece vuole finanziare le banche in crisi , ex banche pubbliche divenute private, che controllano Bankitalia , di cui sono proprietarie.
Questo è il problema. Che fare?
La prima cosa è che il Presidente della Repubblica ai sensi dell’art 74 della Costituzione, prima di promulgare la legge di conversione, chieda con messaggio motivato alle Camere, una nuova deliberazione ( art 74 Costituzione), e come ha già rilevato in relazione al decreto milleproroghe, chieda lo stralcio dei due provvedimenti.
Ma questo è il primo passo da compiere, a mio modesto avviso. Poi in sede di applicazione del decreto IMU, si potrà eccepire davanti al giudice la incostituzionalità della legge di conversione. Purtroppo i cittadini non possono adire direttamente la Corte Costituzionale. FONTE
416ter passa al Senato: ecco i nomi dei senatori favorevoli, contrari e astenuti
Il Senato ha approvato la riforma del voto di scambio politico-mafioso. È una grande notizia per l’Italia e l’applauso va anche a tutti i cittadini che hanno firmato e continuano a firmare la petizione Riparte il futuro per portare a termine questa battaglia alla Camera. La campagna ha raccolto in circa un anno oltre 377.000 firme e circa 350 parlamentari, cosiddetti “braccialetti bianchi”, si sono pubblicamente impegnati a far approvare in breve tempo questa riforma di legge necessaria per intraprendere una efficace lotta alla corruzione nel nostro Paese..
Alla fine ce l’abbiamo fatta. Non é stato facile, ma ce l’abbiamo fatta. Il nuovo articolo 416ter – reato di scambio elettorale politico-mafioso – é stato approvato dal Senato della Repubblica. Merito del ruolo determinante del M5S, unico dell’intero schieramento politico ad aver avanzato in commissione fin dall’inizio, la necessità di dare maggiore efficacia al testo di legge originario. Il M5S é stato l’unico gruppo ad aver presentato degli emendamenti, prima della riapertura dei termini. Certo rimane un poco di amarezza. Parlare di un reato di voto di scambio politico mafioso e non riuscire ad approvarlo all’unanimità in Parlamento é una cosa che fa riflettere. Dovevamo riuscire ad approvarlo all’unanimità. Ma senza scendere a compromessi con la sua efficacia non é stato possibile.
Certo, come ha ricordato in aula dal Sen. Giarrusso potrebbe anche essere stata una cosa buona non aver raggiunto l’unanimità. Perche’ se vi fosse stata avrebbe significato che… la norma non sarebbe stata efficace (!). Perché la presenza diretta o indiretta della malavita organizzata al più alto livello delle istituzione é un dato di fatto. E quindi inutile sarebbe stato perseguire il raggiungimento dell’unanimità. E’ possibile, anzi molto probabile. Questo spiegherebbe molte cose. A partire dalle innumerevoli difficoltà che ha incontrato questo provvedimento fin’anche alla soglia della sua approvazione. Ma alla fine é stato approvato e questo lascia spazio ad un raggio di speranza.
Questa norma colpisce la mafia, ma anche una “certa” politica che con la mafia tiene ben stretti rapporti. Una politica che negli anni, nei decenni si é alimentata di questo accordo scellerato. E non solo in alcune regioni del sud, come la cronaca ci insegna. Si pensi ad esempio al caso di voto di scambio che ha coinvolto l’assessore alla casa della Regione Lombardia, recentemente arrestato a Milano con l’accusa di aver comprato dall’ndrangheta un pacchetto di 4.000 preferenze.
Vediamo come si sono espressi i singoli senatori al momento del voto in Aula. Indichiamo con la sigla “bb” anche chi tra loro ha rispettato o meno il proprio impegno di “braccialetto bianco”.
Dettagli seduta n. 176 del 28 gennaio 2014: Presidente: Pietro Grasso. Presenti: 240. In congedo o in missione: 35 Numero legale: 143. Maggioranza: 120. Votanti: 238. Favorevoli: 168. Contrari: 4. Astenuti: 66
HANNO VOTATO A FAVORE
AIROLA Alberto, M5S bb
ALBANO Donatella, PD bb
ANGIONI Ignazio, PD
ANITORI Fabiola, Misto
ARRIGONI Paolo, LN-Aut
ASTORRE Bruno, PD bb
BAROZZINO Giovanni, Misto bb
BATTISTA Lorenzo, M5S bb
BELLOT Raffaela, LN-Aut
BENCINI Alessandra, M5S bb
BERGER Hans, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE
BERTOROTTA Ornella, M5S
BIANCO Amedeo, PD
BISINELLA Patrizia, LN-Aut
BITONCI Massimo, LN-Aut
BLUNDO Rosetta Enza, M5S
BOCCHINO Fabrizio, M5S
BORIOLI Daniele Gaetano, PD bb
BOTTICI Laura, M5S bb
BROGLIA Claudio, PD
BUCCARELLA Maurizio, M5S bb
BUEMI Enrico, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE
BULGARELLI Elisa, M5S
CALDEROLI Roberto, LN-Aut
CALEO Massimo, PD bb
CAMPANELLA Francesco, M5S
CANDIANI Stefano, LN-Aut
CANTINI Laura, PD bb
CAPACCHIONE Rosaria, PD bb
CAPPELLETTI Enrico, M5S
CARDINALI Valeria, PD bb
CASSON Felice, PD bb
CENTINAIO Gian Marco, LN-Aut
CERVELLINI Massimo, Misto bb
CIOFFI Andrea, M5S
CIRINNA’ Monica, PD bb
COCIANCICH Roberto, PD bb
COLLINA Stefano, PD
COMAROLI Silvana Andreina, LN-Aut
CONSIGLIO Nunziante, LN-Aut
COTTI Roberto, M5S
CRIMI Vito Claudio, M5S bb
CUCCA Giuseppe Luigi Salvatore, PD
CUOMO Vincenzo, PD bb
D’ADDA Erica, PD
D’ONGHIA Angela, PI bb
DALLA ZUANNA Gianpiero, SCpI
DE BIASI Emilia Grazia, PD bb
DE CRISTOFARO Peppe, Misto
DE MONTE Isabella, PD bb
DE PETRIS Loredana, Misto bb
DE PIETRO Cristina, M5S
DE PIN Paola, Misto
DE POLI Antonio, PI bb
DEL BARBA Mauro, PD bb
DELLA VEDOVA Benedetto, SCpI
DI GIORGI Rosa Maria, PD bb
DIRINDIN Nerina, PD bb
DIVINA Sergio, LN-Aut
DONNO Daniela, M5S
ENDRIZZI Giovanni, M5S bb
ESPOSITO Stefano, PD
FABBRI Camilla, PD bb
FATTORI Elena, M5S
FAVERO Nicoletta, PD bb
FEDELI Valeria, PD bb
FERRARA Elena, PD bb
FILIPPI Marco, PD bb
FILIPPIN Rosanna, PD bb
FINOCCHIARO Anna, PD bb
FISSORE Elena, PD
FORNARO Federico, P bb
FRAVEZZI Vittorio, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE bb
GAETTI Luigi, M5S
GATTI Maria Grazia, PD
GHEDINI Rita, PD bb
GIARRUSSO Mario Michele, M5S
GINETTI Nadia, PD bb
GOTOR Miguel, PD
GRANAIOLA Manuela, PD bb
GUERRIERI PALEOTTI Paolo, PD
ICHINO Pietro, SCpI bb
IDEM Josefa, PD
LAI Bachisio Silvio, PD bb
LANIECE Albert, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE
LANZILLOTTA Linda, SCpI
LEPRI Stefano, PD bb
LO GIUDICE Sergio, PD bb
LO MORO Doris, PD bb
LONGO Fausto Guilherme, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE
LUCHERINI Carlo, PD
LUCIDI Stefano, M5S bb
LUMIA Giuseppe, PD bb
MANASSERO Patrizia, PD bb
MANGILI Giovanna, M5S
MARAN Alessandro, SCpI
MARCUCCI Andrea, PD
MARGIOTTA Salvatore, PD
MARINO Mauro Maria, PD
MARTINI Claudio, PD
MARTON Bruno, M5S bb
MATTESINI Donella, PD bb
MATURANI Giuseppina, PD
MICHELONI Claudio, PD
MIGLIAVACCA Maurizio, PD bb
MINEO Corradino, PD bb
MIRABELLI Franco, PD bb
MOLINARI Francesco, M5S
MONTEVECCHI Michela, M5S bb
MORGONI Mario, PD bb
MORONESE Vilma, M5S
MORRA Nicola, M5S bb
MOSCARDELLI Claudio, PD
MUCCHETTI Massimo, PD
MUNERATO Emanuela, LN-Aut
MUSSINI Maria, M5S bb
ORRU’ Pamela Giacoma Giovanna, PD
PADUA Venera, PD bb
PAGLIARI Giorgio, PD bb
PAGLINI Sara, M5S
PALERMO Francesco, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE
PANIZZA Franco, Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE bb
PARENTE Annamaria, PD
PEGORER Carlo, PD
PETRAGLIA Alessia, Misto bb
PETROCELLI Vito Rosario, M5S
PEZZOPANE Stefania, PD bb
PIGNEDOLI Leana, PD bb
PIZZETTI Luciano, PD bb
PUGLIA Sergio, M5S bb
PUGLISI Francesca, PD bb
PUPPATO Laura, PD bb
RANUCCI Raffaele, PD
RICCHIUTI Lucrezia, PD bb
ROMANI Maurizio, M5S
ROSSI Gianluca, PD bb
RUSSO Francesco, PD bb
RUTA Roberto, PD
SANGALLI Gian Carlo, PD bb
SANTANGELO Vincenzo, M5S
SANTINI Giorgio, PD bb
SCALIA Francesco, PD
SCIBONA Marco, M5S bb
SERRA Manuela, M5S
SILVESTRO Annalisa, PD
SIMEONI Ivana, M5S bb
SOLLO Pasquale, PD bb
SONEGO Lodovico, PD
SPILABOTTE Maria, PD bb
SPOSETTI Ugo, PD
STEFANI Erika, LN-Aut
STEFANO Dario, Misto bb
SUSTA Gianluca, SCpI
TAVERNA Paola, M5S
TOCCI Walter, PD
TOMASELLI Salvatore, PD bb
TONINI Giorgio, PD bb
TRONTI Mario, PD
TURANO Renato Guerino, PD
URAS Luciano, Misto bb
VACCARI Stefano, PD bb
VACCIANO Giuseppe, M5S bb
VALENTINI Daniela, PD bb
VATTUONE Vito, PD
VERDUCCI Francesco, PD bb
VOLPI Raffaele, LN-Aut
ZANDA Luigi, PD bb
ZANONI Magda Angela, PD bb
HANNO VOTATO CONTRO
BARANI Lucio, GAL
COMPAGNA Luigi, NCD
DAVICO Michelino, GAL
DI GIACOMO Ulisse, NCD
SI SONO ASTENUTI
ALBERTI CASELLATI Maria Elisabetta, FI-PdL XVII
ALICATA Bruno, FI-PdL XVII
AMORUSO Francesco Maria, FI-PdL XVII
ARACRI Francesco, FI-PdL XVII
AUGELLO Andrea, NCD
AZZOLLINI Antonio, NCD
BERNINI Anna Maria, FI-PdL XVII
BIANCONI Laura, NCD
BILARDI Giovanni, NCD
BONFRISCO Anna Cinzia, FI-PdL XVII
BRUNI Francesco, FI-PdL XVII
BRUNO Donato, FI-PdL XVII
CALIENDO Giacomo, FI-PdL XVII
CARIDI Antonio Stefano, NCD
CASSANO Massimo, NCD
CERONI Remigio, FI-PdL XVII
CHIAVAROLI Federica, NCD
COMPAGNONE Giuseppe, GAL
CONTE Franco, NCD
D’ALI’ Antonio, NCD
D’ASCOLA Nico, NCD
DALLA TOR Mario, NCD
DE SIANO Domenico, FI-PdL XVII
FALANGA Ciro, FI-PdL XVII
FASANO Enzo, FI-PdL XVII
FERRARA Mario, GAL
FLORIS Emilio, FI-PdL XVII
FORMIGONI Roberto, NCD
GALIMBERTI Paolo, FI-PdL XVII
GENTILE Antonio, NCD
GIOVANARDI Carlo, NCD
IURLARO Pietro, FI-PdL XVII
LANGELLA Pietro, GAL
LIUZZI Pietro, FI-PdL XVII
LONGO Eva, FI-PdL XVII
MALAN Lucio, FI-PdL XVII
MANCUSO Bruno, NCD bb
MARIN Marco, FI-PdL XVII
MATTEOLI Altero, FI-PdL XVII
MAURO Giovanni, GAL
MAZZONI Riccardo, FI-PdL XVII
MESSINA Alfredo, FI-PdL XVII
MINZOLINI Augusto, FI-PdL XVII
MUSSOLINI Alessandra, FI-PdL XVII bb
PAGANO Pippo, NCD
PAGNONCELLI Lionello Marco, FI-PdL XVII
PALMA Nitto Francesco, FI-PdL XVII
PELINO Paola, FI-PdL XVII
PERRONE Luigi, FI-PdL XVII
PICCINELLI Enrico, FI-PdL XVII
PICCOLI Giovanni, FI-PdL XVII
RAZZI Antonio, FI-PdL XVII
REPETTI Manuela, FI-PdL XVII
ROMANI Paolo, FI-PdL XVII
ROSSI Luciano, NCD
SACCONI Maurizio, NCD
SCIASCIA Salvatore, FI-PdL XVII
SCILIPOTI Domenico, FI-PdL XVII
SCOMA Francesco, FI-PdL XVII
SIBILIA Cosimo, FI-PdL XVII
TARQUINIO Lucio Rosario Filippo, FI-PdL XVII
VICECONTE Guido, NCD
VILLARI Riccardo, FI-PdL XVII
ZANETTIN Pierantonio, FI-PdL XVII
ZIZZA Vittorio, FI-PdL XVII
ZUFFADA Sante, FI-PdL XVII
Servizio Pubblico, arrestato Vincenzo Scarantino. Il blitz dopo la trasmissione
Fermato in macchina, perquisito e arrestato dopo la sua ospitata su La7. Vincenzo Scarantino era la prima volta che parlava sul piccolo schermo e sicuramente non si aspettava un epilogo del genere. Dopo la trasmissione sta tornando in albergo a bordo di un’auto con autista della produzione, ma fuori dagli studi di Cinecittà, all’angolo fra via Lamaro e Tuscolana, lo aspettano due volanti e tre auto civetta: paletta rossa e perquisizione. Poi gli agenti caricano l’ex collaboratore di giustizia e lo portano via.
Poco prima l’uomo che si è accusato, salvo poi rimangiarsi tutto, della strage di Via d’Amelio è da Michele Santoro a raccontare di come sia stato torturato e costretto a mentire. Con il volto coperto da una maschera il falso pentito parla di una persona che “architetta il depistaggio”, ma se ne guarda bene dal fare il nome.
Subito dopo il blitz, la redazione riesce a mettersi in contatto con lui e scopre che lo stanno portando in Questura: “Ma sentiamo una voce che dice ‘prima in Questura, poi in albergo’”. Infatti Scarantino all’inizio viene portato al posto di polizia, dove gli prendono le impronte digitali e gli notificano un atto, e poi in hotel. Nel frattempo la squadra di Servizio Pubblico cerca di ricostruire gli episodi e si riversa, telecamera alla mano, sotto il suo albergo. “Le forze dell’ordine hanno comunicato che si tratta di una notifica non meglio precisata –(Reati sessuali. Questa è l’ipotesi di reato che ha portatoì, all’arresto del falso pentito Vincenzo Scarantino. Il gip del capoluogo piemontese ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti poiché il depistatore della strage di via D’Amelio avrebbe abusato di una ragazza con problemi, ospite di una comunità protetta. Qui Scarantino avrebbe lavorato per un giorno, sotto falso nome, sostituendo un operatore). – Ma siamo sconvolti dalla modalità e insospettiti dalla tempistica dell’operazione”
Passa mezzora e l’ex testimone di giustizia arriva scortato da dieci agenti. I giornalisti riescono a girare qualche immagine, ma i poliziotti si barricano nella sua camera per uscirne poco dopo. Scarantino è in stato d’arresto e quindi di torna in Questura. “Non sappiamo il motivo della cattura ma niente giustifica un blitz così clamoroso”, dicono i giornalisti sotto l’albergo.
Poco prima, in trasmissione, l’uomo che si è auto intestato la morte di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta ha descritto come un gruppo di poliziotti lo faceva studiare preparandolo agli interrogatori: “Le sere prima mi leggevano tutto e io dovevo memorizzare tutto quello che sentivo”. Racconta di essere stato plasmato a dovere per dire esattamente le parole giuste sulla strage e conferma le accuse contro il defunto questore Arnaldo La Barbera che lo avrebbe costretto a mentire.
Viene arrestato nel 1992 quando è poco più di un picciotto di borgata. Dopo un anno di carcere duro a Pianosa, decide di collaborare spiegando per filo e per segno come e perché sia stato organizzato l’omicidio Borsellino. Ma a un certo punto, a sorpresa, decide di ritrattare tutto puntando il dito contro poliziotti e magistrati che, a suo dire, lo avrebbero costretto a testimoniare ciò che non aveva mai fatto, visto o sentito. Dopo una condanna a 18 anni per la strage, attualmente è imputato a Caltanissetta, per calunnia. “La mafia – dice – arriva, spara in faccia, spara in testa. Subito uno si accascia, e muore. Lo Stato, invece, ti fa morire giorno dopo giorno”. Oggi vive per strada emarginato da tutti. fonte
CARINARO (CE): INDESIT SPOSTA I MACCHINARI IN TURCHIA
Gli operai in lacrime e fortemente emozionati nei giorni scorsi quando, si è proceduto nell’avvio delle pratiche per la chiusura del sito di Carinaro in Campania e il relativo trasferimento di produzione e macchinari, in Turchia. “Umanamente è stata una scena toccante” racconta Fabrizio Bassotti segretario provinciale Fiom-Cgil, è normale che gli operai si commuovano perché legati molto all’azienda e alla loro storia. Non vorrei aggiunge Bassotti che quanto detto, possa ripetersi nella nostra zona, è da tempo che abbiamo messo in guardia dai pericoli che possono derivare dalle notizie che arrivano dallo stabilimento di Melano, che con i tagli in arrivo così evidenti, si potrebbe pensare che in tempi non troppo lontani si possa arrivare ad una totale dismissione. fonte
Ecco perchè non bisogna fidarsi di Matteo Renzi
E’ difficile mettere per iscritto perché non bisogna fidarsi del “sindaco d’Italia”, ovviamente solo per ragioni di lunghezza dell’articolo dato che i motivi ci sono eccome, ma, purtroppo, gli italiani hanno la memoria dei pesci rossi (Travaglio docet). Avviso che non mi soffermerò su nessuna vicenda in particolare, anche se per molte ci sarebbe tanto da discutere e, purtroppo, da criticare.
La cosa che principalmente dovrebbe far diffidare del sindaco più assenteista d’Italia è il favore mediatico che si porta dietro: “il sindaco d’Italia”, ma anche “il rottamatore” o “il nuovo che avanza” sono solo alcuni dei soprannomi che i media italiani a braccetto e coadiuvati dalla Disinformazione gli hanno affibbiato. E poi, parliamoci chiaramente, nei canali Mediaset o Rai trovare una critica nei suoi confronti che non venga dalla satira di Crozza è come cercare una suora (vera) nelle “gare di burlesque” di Arcore. E questo favore mediatico non deriva solo dal fatto che lui sia un grande comunicatore. Certamente lo è, visto e considerato che la sua immagine è stata costruita ad hoc, ma a proposito bisogna dire che allo stesso tempo è un’immagine piena di ipocrisia. Perché? Nel libro “Matteo il conquistatore”, per esempio, si racconta di come sia tanto bravo a farsi vedere in bicicletta dai fotografi, eppure capita spesso che in realtà abbia la macchina parcheggiata dietro l’angolo; oppure di come sia sempre pronto a sfoggiare un gran sorriso davanti alle telecamere mentre i cazziatoni ai suoi collaboratori al Comune sono frequenti (all’interno del Comune del capoluogo toscano lo odiano tutti, fatevi delle domande e datevi delle risposte). Ma non basiamoci solo sulla sua morale tutt’altro che esemplare. Anche se, permettetemelo, la questione morale è fondamentale nella vita politica anche per far rifiorire la fiducia nelle istituzioni, riprendendo le idee di Enrico Berlinguer. In ogni caso, passiamo ai fatti.
Da Presidente della Provincia è stato condannato in primo grado per danno erariale, alla faccia del nuovo che avanza. Come sindaco di Firenze ha affittato Ponte Vecchio alla Ferrari, e adesso si scopre che è stato denunciato perché di 50mila dei 120mila euro che gli sono fruttati dalla vicenda e che dovevano essere destinati ai disabili, non c’è traccia. A dover di cronaca i suoi problemi giudiziari come primo cittadino di Firenze sono un bel po’, ma non li cito in quanto ancora non si sono tramutati in condanne (se comunque volete saperne di più cercate sul social network Facebook “Alessandro Maiorano” e ne scoprirete delle belle). Come esponente del partito, con, quindi, molti parlamentari “renziani” al seguito, non ha fatto nulla per salvare la Costituzione, per far sfiduciare il Ministro Cancellieri (nonostante in tv dicesse il contrario), per non far approvare il decreto-porcata Salva Roma, per evitare proprio nella giornata di ieri il regalo di 7,5 miliardi di euro alle banche private, sulla quale inoltre il segretario non ha proferito parola. E ne ho citate alcune, potrei parlare anche del voto sugli F35, sulle pensioni d’oro, sul finanziamento ai partiti, dei “renziani” che hanno silurato Prodi (lo sappiamo tutti com’è andata) ecc. Capisco che si potrebbe obiettare che doveva seguire la linea del partito, ma se così è ci troviamo di fronte ai soliti politici e non di certo di fronte al “nuovo che avanza”.
Continuando però nel giro turistico della sua recente carriera, scopriamo che da Segretario del PD ha nominato, tra i 12 apostoli della sua squadra che lo aiuteranno a rinnovare il partito, Nicodemo alla comunicazione (che insultava i giornalisti un giorno si e un altro pure) e Faraone, signore molto vicino alla mafia e inoltre indagato per le spese pazze della regione Sicilia. Se questo è il nuovo che avanza, mi viene solo da pensare che Cip e Ciop si assomigliano meno rispetto a lui e Berlusconi. A proposito! Ha riesumato Berlusconi, con cui è sempre stato in sintonia e amicizia, stringendo accordi con la persona che ha rovinato inesorabilmente il nostro Paese (non un genio del male qualunque, rifletteteci), producendo una legge elettorale incostituzionale (cioè che va contro la Costituzione, la madre di tutte le leggi, non contro il regolamento di condominio) che fa rimpiangere il Porcellum. Non lo dico io eh, ma tanti autorevoli costituzionalisti. Infine ha fatto dimettere Cuperlo perché, come ha fatto capire quest’ultimo, o la pensi come il sommo Renzi o puoi anche andare a vendere noccioline.
Insomma, Renzi non ha nulla di nuovo, è solo tante chiacchiere e pochi fatti: “predica bene ma razzola male”, dice un proverbio. E’ un uomo di destra che si è candidato a sinistra, è l’alter ego di Berlusconi. Le sue proposte sono fuffa, in particolare quella che vanta tanto, ovvero di trasformare il Senato in Camera delle Autonomie con persone non elette dal popolo, con conseguenze davvero folli… ci teniamo le nostre due camere, grazie comunque dottò. Il suo primo passo ufficiale va contro la Costituzione. E poi, si, lo devo dire, perché la cosa mi fa incazzare veramente tanto: chi ha mai deciso che Renzi debba fare leggi nel nostro paese? E’ un leader arrogante e ipocrita che con 2 milioni di voti presi alle primarie si è autoeletto autore di leggi, lui che in Parlamento non c’è e che nessuno ha mai voluto. Sembra scontata la battuta, ma: Renzi chi? Chi è? Chi l’ha voluto? Chi gli ha dato tutto questo potere? Non di certo gli italiani, su questo non si può obiettare. Vergogna!