IL SINDACO «PRONTO A FARMI ARRESTARE CON VOI» – STUDENTI IN PIAZZA AD AVOLA INSIEME A MARIANO FERRO
UNA MAMMA IN LACRIME Nel corso della protesta è salita sul palco di piazza Umberto I la mamma di uno studente diversamente abile che ha esposto la propria situazione e alla fine è scoppiata in lacrime.
Stamattina circa 200 studenti delle scuole di Avola (non tutte le scuole hanno aderito) sono scesi in piazza per manifestare. Ragazzi giovanissimi di età inferiore ad anni 16, armati di striscioni e bandiere tricolore, hanno occupato il palco di pizza Umberto I e urlato slogan di protesta contro il sistema che ci governa.
GLI STUDENTI E LA POLIZIA Solo una 20 di forconi presenti in piazza in attesa dell’arrivo di Mariano Ferro. Alla presenza della polizia anche ad Avola, come sta accadendo nel resto dell’Italia dove i manifestanti protestano pacificamente, gli studenti hanno intonato cori da stadio in favore delle forze dell’ordine «poliziotto uno di noi!». Verso le 10:00 il corteo di studenti decide di spostarsi e bloccare la statale, è proprio Mariano Ferro a fermarli e a placare gli animi per poi riportarli in piazza.
SLOGAN CONTRO IL SINDACO Il corteo studentesco sfila per le vie dell’esagono sfoggiando striscioni e sventolando le bandiere dell’Italia in segno di unione. Il corteo richiede ad alta voce e con slogan poco gradevoli la presenza del Sindaco Cannata che in questo istante – ore 11:30 – ci giunge conferma si sia presentato in piazza. FONTE
Intervista a Mariano Ferro LEADER FORCONI, Dieci minuti di intervista nel corso della quale il nostro concittadino Mariano Ferro cerca di spiegare come intende muoversi nei prossimi giorni. Riprese che probabilmente in giornata verranno trasmesse in tv e dai media tradizionali, in toto o forse in parte:
Viceministro Filippo Bubbico contestato dai Forconi
Mentre in Basilicata il viceministro agli interni Filippo Bubbico continua a fare il ras tra i silenzi dei Lucani a Roma i Forconi lo hanno duramente contestato in diretta in Rai su Agora “te ne devi andare altrimenti ti cacciamo noi”
Uruguay, approvata legge che legalizza coltivazione e vendita della marijuana
Il presidente Mujica: “Ma non diventeremo il paese del fumo libero”. Saranno concesse licenze ai privati, l’erba sarà disponibile in farmacia
Montevideo, 11 dic. – L’Uruguay ha approvato definitivamente una legge con cui legalizza la coltivazione e la vendita della marijuana in un sistema fortemente controllato dallo stato. La legge, che mette il piccolo Paese sudamericano all’avanguardia nel mondo sul fronte della depenalizzazione della droga leggera, è stata infatti approvata la notte scorsa, con 16 voti favorevoli e 13 contrari, dal Senato dopo che la Camera aveva già passato la proposta di governo presentata dal governodel presidente Jose Mujica.
Le legge permette ad adulti di comprare fino a 40 grammi al mese in rivendite autorizzate e regolamentate dello stato, oppure coltivare fino a sei piante di marijuana alla volta se si registrano in un database come consumatori. Viene anche permessa la formazione di cosiddetti “mariujana club” ai quali potranno partecipare tra i 15 e i 45 membri e che potranno coltivare fino a 99 piante alle volta. Rimangono in vigore divieti per minorenni e cittadini stranieri, cosa che rende improbabile che Montevideo si trasformi in una novella Amsterdam dell’America del Sud.
Entrerà in vigore a metà del 2014 la nuova legge che affida al governo “il controllo, la regolamentazione delle attività di import, export, cultivazione, raccolto, produzione, stoccaggio, marketing e distribuzione della cannabis e dei suoi derivati”.
Già lo scorso anno in Uruguay era stata varata una legge che depenalizzava l’uso personale di cannabis, una legge simile a quella in vigore in Olanda dove l’uso della marijuana è tollerato anche se continua ad essere illegale. Il governo guidato dall’ex guerrigliero Tupamaro Mujica sostenne allora il fallimento delle politiche proibizioniste che avevano creato più problemi nella società.
Ora Mujica, convinto che la guerra globale alla droga sia un fallimento, è voluto andare oltre e mostrare come lo stato possa combattere meglio la dipendenza della droga e la lotta ai narcotrafficanti depenalizzando e gestendo produzione e consumo, piuttosto che continuare con la repressione e le condanne.
“Oggi è un giorno storico, molti Paesi nell’America Latina e molti governi prenderanno questa legge ad esempio”, ha detto Constanza Moreira, senatrice della maggioranza che ha votato in favore della legge. Il presidente dell’Organizzazione degli Stati Americani, Jose Miguel Insulza, ha dato il suo sostegno all’iniziativa. (Adnkronos)
Letta ottiene la fiducia via libera dalla Camera
Roma, 11 dic. – Il governo Letta, come era politicamente scontato, ottiene la fiducia dalla Camera dei deputati con 379 sì, 212 no e 2 astenuti. Nessun applauso, neanche un singolo battimani, accoglie il risultato finale proclamato dal vicepresidente di turno Roberto Giachetti, davanti per altro ai pochi e distratti deputati che sono rimasti fino all’ultimo nell’Aula di Montecitorio.
Letta si è quindi spostato al Senato per le comunicazioni cui seguirà il voto di fiducia.
“Chiedo la fiducia per un nuovo inizio, con obiettivi realizzabili e tempi certi”. Ha detto il premier nel suo discorso a Montecitorio. “Lotto con tutto me stesso – ha detto – per evitare di rigettare nel caos il Paese proprio nel momento in cui è in grado di rialzarsi”.
“Vorrei ringraziare le forze dell’ordine per la fedeltà ai valori repubblicani che dimostrano ogni giorno”, ha detto il presidente del Consiglio. Le sue parole sono state accolte da un lungo applauso dell’aula di Montecitorio.
Poi ha attaccato, senza mai citarlo, Beppe Grillo: “Si tenta di immiserire questa aula con parole e azioni illegittime, figlie di una cultura politica che mette all’indice i giornalisti, avalla la violenza e vuole fare maceria degli edifici stessi della democrazia rappresentativa”.
“Oggi c’è una coalizione diversa e più unita – ha sottolineato -. Ci sono le condizioni per definire nelle prossime settimane un patto di governo che chiamerò da oggi ‘impegno 2014′”.
“Oggi vorrei che tracciassimo una linea netta – ha detto -. Di qua chi ama l’Europa, vuole riformarla e non delega ad altri questo compito”, chi è consapevole che “senza Ue rimpiombiamo nel Medioevo. Di là chi vuole bloccare l’Europa, chi si scaglia contro i suoi limiti per speculare sul malessere” che c’è per la crisi.
“E’ una linea di demarcazione netta e senza sfumature. Chiedo il mandato per costruire un ‘Europa migliore. Chi vuole, invece isolare l’Italia non voti la fiducia al mio governo, chi vuole cavalcare il populismo” in chiave anti Ue “non voti la fiducia al mio governo”, ha incalzato Letta.
Quattro gli assi portanti dell’azione di riforma illustrata da Letta: la riduzione del numero dei parlamentari, l’abolizione delle province, la fine del bicameralismo perfetto, la riforma del titolo V della Costituzione. Dobbiamo “rapidamente definire i ddl costituzionali per raggiungere questi obiettivi”.
Per il governo resta il “grande obiettivo di avere entro 18 mesi istituzioni che funzionano e una democrazia più forte e solida”, ha detto il premier.
Parlando di riforma elettorale, Letta ha ribadito che bisogna andare “verso un meccanismo maggioritario”.
“Sono orgoglioso di essere qui per convincervi che giocheremo all’attacco perché gli italiani vedano ripagati i loro sacrifici. Non permetteremo che l’Italia sprofondi di nuovo” , ha detto Letta.
Poi, nella replica, il premier sottolinea: “Tutto farò tranne che arrendermi alle tentazioni di chi dice il caos è troppo, non ce la faremo. Sono convinto che ce la faremo e per quanto mi riguarda combatterò come un leone”.
Nell’aula della Camera è scontro tra il presidente del Consiglio e i deputati del Movimento 5 Stelle sulla vicenda della lista di giornalisti ‘ostili’. Il premier si dice esterrefatto: “Pensavo che dopo la gaffe di Grillo sui giornalisti il discorso si chiudesse. Ma Nuti ha rilanciato, spiegando che o i giornalisti scrivono le cose che piacciono a voi o vengono messi alla gogna: è inaccettabile questo”.
Dall’aula, soprattutto dai settori di centrosinistra, si è levato un fragoroso applauso, mentre alcuni deputati M5S hanno trattenuto a fatica il loro collega Riccardo Nuti che dal suo scranno ha puntato vistosamente il dito contro il premier Letta, accusandolo: ”Sei un bugiardo! Vergognati! Vai a casa!”.
Il capo del governo ha chiuso la discussione, sempre rivolto al settore pentastellato, chiedendo: ”Che dovrei fare, allora, io quando leggo cose scorrette, false o strampalate sul mio conto?, dal mio punto di vista in democrazia chi si sente leso può sempre rivolgersi alla magistratura”. E, sempre con riferimento alle accuse dell’ex capogruppo M5S lanciate in sede di dibattito sulla fiducia al governo, ha replicato: ”E’ inaccettabile, in questa Aula, sentir dare genericamente agli altri parlamentari dei disonesti”.
Beppe Grillo dalla sua pagina Facebook, dove posta il video delle parole rivolte dal premier in Aula al M5S e invita gli attivisti del Movimento a farlo girare, ha replicato: “Letta mente agli italiani e offende il M5S”. (Adnkronos)
Fano, gli tagliano il riscaldamento: pensionato 77enne muore di freddo
11/12/2013 – Con la sua pensione, 800 euro al mese, riusciva a fatica a pagare l’affitto dell’appartamento con cui viveva insieme alla moglie e alle due figlie, una delle quali disoccupata. Per le bollette non avanzavano abbastanza soldi. Un uomo di 77 anni è morto in ospedale a Fano (Pesaro-Urbino), dove era arrivato con una temperatura corporea di soli 30 gradi centigradi. Da due mesi gli avevano tagliato il riscaldamento ed era costretto a vivere al freddo.
Il magistrato ha disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso. L’uomo soffriva di diverse patologie, probabilmente aggravate in modo fatale dal freddo e dall’ipotermia.
La sua casa, nelle ultime settimane, veniva scaldata con una stufetta elettrica. Fonte
Assessori siciliani in missione Quanto mi costa la giunta regionale
Responsabilità e impegni istituzionali sono elementi che quotidianamente caratterizzano il ruolo di ogni membro del governo regionale e per il cui svolgimento la giunta siciliana dispone di risorse non indifferenti. Fa parte della garanzia di indipendenza, un diritto cui corrisponde allo stesso tempo il dovere di trasparenza nei confronti dei cittadini.
Ed è proprio nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito della Regione siciliana che il governo è tenuto a rendere pubblici i dati relativi ai propri redditi e missioni pagate con fondi pubblici.
Come riporta un articolo di Repubblica Palermo, se i dodici componenti dell’esecutivo Crocetta dichiarano quasi tutti un compenso lordo mensile pari a 14.539,92 euro – a fronte dei 261mila del governatore (128,4 di indennità parlamentare e 52,5 di funzione come presidente della Regione) – è invece sulle missioni che si gioca la vera gara tra spendaccioni (goliardicamente parlando, si intende) e risparmiatori.
Unici non classificati nell’elenco dei politici in missione sono il titolare alle Infrastrutture e alla Mobilità Antonino Bartolotta, che dichiara un rimborso forfettario annuale di 42mila euro senza entrare nel dettaglio, e il presidente Crocetta i cui dati sono fermi al 2012 (5,347 euro).
In cima alla classifica degli assessori viaggiatori svetta invece Luca Bianchi (Economia) con 54 viaggi tutti in direzione di Roma dall’inizio del mandato al 31 ottobre: costo complessivo 26mila euro, considerato che per ogni giornata di missione Palazzo d’Orleans sborsa fino a 542 euro al giorno.
Sul podio anche Michela Stancheris (Turismo) e Patrizia Valenti (Funzione Pubblica), rispettivamente con quasi 15mila per 15 missioni e 12.470 euro per 21 viaggi.
L’assessore Lucia Borsellino (Sanità) è subito dietro con quasi 12mila euro, seguita a ruota da Linda Vancheri (Attività produttive) che non ottiene la quarta piazza per soli mille euro.
Sotto la soglia dei 10mila euro troviamo Mariella Lo Bello (Territorio) che ne spende 9.218 per 17 missioni. A distanza di 5mila euro troviamo invece il giovane assessore Nelli Scilabra (Formazione) con 6 viaggi per complessivi 4.402 euro.
Chiude la classifica un terzetto di risparmiatori particolarmente legati al territorio siciliano. Due le missioni e mille euro di spesa per Mariarita Sgarlata (Beni culturali), un unico viaggio di lavoro del costo di 542 euro per Nicolò Marino (Energia) e un inaspettato “Zero missioni” per uno dei più quotati potenziali spendaccioni della giunta siciliana alla luce del dicastero (all’Agricoltura) di cui è titolare Dario Cartabellotta. Fonte
Lezzi (M5S): “Spiegate agli italiani LA VERTIA’ sui prossimi tre anni”
L’intervento del portavoce M5S al Senato Barbara Lezzi nel corso della discussione in aula sulla Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 ottobre 2013, n. 120, recante misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica nonché in materia di immigrazione.
Ai cittadini occorre dire LA VERITA’ sui prossimi tre anni. Ecco in cosa consistono manovra e “manovrina”.
L’intervento della nostra Barbara Lezzi, video:
Clamoroso, il Viminale si affretta a pagare la Polizia?
Sembra che ieri ci sia stata infatti una riunione indetta in fretta e furia al Ministero dell’Interno, volta a sbloccare di corsa il pagamento degli straordinari arretrati alle forze di Polizia, e forse anche le indennità di missione e di funzione. Cose di cui finora si erano ampiamente infischiati. Indovinate il perchè? (BeppeGrillo.it)