Rifiuti: la giunta comunale di Napoli accoglie proposte M5S
NAPOLI – L’amministrazione comunale di Napoli apre al Movimento 5 Stelle e accoglie con interesse il programma presentato dal movimento per la raccolta dei rifiuti, in primis la realizzazione di una fitta rete di micro- impianti aerobici per il trattamento dell’umido.
Un’amministrazione che solo dopo due anni ha incassato 13 milioni di euro dal governo centrale per attuare differenziata mentre il comune di Roma che nel giro di pochi mesi ha incasso 26 milioni di euro. Il governo cittadino di Palazzo San Giacomo nonostante le difficoltà ha deciso atti politici e amministrativi significativi, chiudendo una società di proprietà Asia creata dalla precedente giunta per costruire l’inceneritore in Città e abolendo i subappalti che avevano praticamente spolpato l’azienda partecipata.
Il piano del Movimento 5 Stelle è stato presentato e discusso nel corso di un incontro che si è tenuto oggi con il vice sindaco e assessore all’ambiente Tommaso Sodano. Alla riunione erano presenti le parlamentari Paola Nugnes e Vega Colonnese, il presidente dell’Asìa, Raffaele Del Giudice, tantissimi militanti del M5S e una folta rappresentanza dell’associazione ‘Uè Cap’
Il progetto del M5S prevede la realizzazione di micro impianti su tutto il territorio cittadino con l’obiettivo di coinvolgere tutta la cittadinanza per la realizzazione di ‘compost di qualità. Nel progetto è prevista la realizzazione di 7 impianti da 2mila tonnellate, 14 da 5mila tonnellate e 4 da 10mila tonnellate. A questi si andrebbero ad aggiungere 13 biocelle cioè piccolissimi impianti da sistemare nel Centro dove gli spazi sono ridotti, 53 micro impianti per lo sfalciamento del verde e 187 eco punti per micro- impianti didattici. Il progetto a regime dovrebbe trattare 133mila tonnellate di umido l’anno da cui sarebbero prodotte 30mila tonnellate di compost di qualità da impiegare per le bonifiche dei terreni.
”L’obiettivo a cui puntare – ha detto la senatrice del M5S Paola Nugnes – è il recupero della materia e non la sua valorizzazione dal punto di vista energetico che ormai e’ una vecchia tecnologia. E’ necessario – ha aggiunto – togliere gli incentivi a tutto quello che brucia e destinarli alla realizzazione di compost di qualita’ prodotto in Campania per le terre campane”. Per quanto riguarda tempi e costi del piano, si stima che, partendo oggi, l’intero progetto sia completato e a regime entro 5 anni, per un costo di 64 milioni di euro che porterebbe ai privati il recupero delle risorse investite dal sesto anno.
Si al confronto ”leale, aperto” e no alle ”strumentalizzazioni politiche” in vista delle Europee. Questa la posizione espressa dal vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano. L’esponente della giunta de Magistris ha spiegato i punti cardine su cui poggia il piano dell’amministrazione comunale che punta sull’incremento della differenziata, la realizzazione di impianti anaerobici di compostaggio di cui uno già bandito da realizzarsi a Scampia e la realizzazione di un impianto meccanico-manuale da realizzarsi a Napoli est li’ dove la legge nazionale prevede la costruzione del termovalorizzatore. E proprio sul tema termovalorizzatore, Sodano ha chiesto ai parlamentari del M5S di ”darci una mano in Parlamento affinchè quell’area sia restituita nella disponibilità del Comune per realizzare un eco distretto di 8 ettari”.
Per quanto riguarda l’impianto di compostaggio di Scampia, Sodano ha sottolineato che ”non sono assolutamente vere le notizie che parlano di una centrale elettrica. Si tratta – ha aggiunto – di un impianto per il trattamento della frazione organica. Con l’allarmismo – ha concluso – non si risolvono i problemi e non si risponde ai cittadini”.
Fonte di Fulvio Buono
YouTube cresce più velocemente delle stime
Studio eMarketer: a fine 2013, ricavi pubblicitari a quota 5,6 miliardi di dollari, il 51% in più dell’anno prima. Il sito di video di Google batte Twitter.
YouTube sta crescendo a un passo più velcoe delle stime. Secondo uno studio firmato eMarketer, il sito di video del gruppo Google chiuderà l’anno in corso con ricavi derivanti da pubblicità pari a 5,6 miliardi di dollari, il 51% in più di quanto registrato nel 2012. Si tratta di un incremento percentuale migliore del 32% (a quota 4,7 miliardi) previsto da RBC Capital Markets.
Presupponendo che le stime di eMarketer siano corrette (Google non diffonde dati societari su YouTube), il sito di video avrebbe una dimensione nove volte maggiore di quella di Twitter in termini di ricavi. Gli analisti si aspettano infatti che il sito di microblogging chiuda il 2013 con ricavi da 640 milioni di dollari.
Va detto che YouTube non trattiene tutti gli introiti da pubblicità generati sulle sue pagine web. Parte di essi vanno a partner e creatori di contenuti. eMarketer comunque prevede che, una volta pagate parti terze, i ricavi netti si attestino a 1,96 miliardi di dollari ossia l’1,7% di tutte le spese globali in campagne promozionali. Si tratta di una quota di mercato più ampia di quelle di Twitter, Aol e la radio su Internet Pandora.
YouTube, acquisito da Google nel 2006 per 1,65 miliardi di dollari, vanta oltre un miliardo di visitatori al mese ed attrae circa il 20% di tutti gli investimenti in pubblicità nel mercato dei video online negli Stati Uniti. Fonte di Stefania Spatti
STA SUCCEDENDO ADESSO A ROMA
La diretta da Roma.
Questa volta le cose sono andate diversamente. Ecco cosa sta succedendo. Roma: gli studenti contestano il Governo, la polizia carica I giovani, circa 300, contestano un convegno sulla Green Economy al quale avrebbero dovuto partecipare anche Letta e Napolitano. Cariche e arresti da parte della polizia dopo il lancio di alcuni petardi. IL COMUNICATO STUDENTESCO – “Non permetteremo che il nostro Ateneo diventi il palcoscenico per i responsabili degli attacchi che quotidianamente subiamo.
Risponderemo con una giornata di mobilitazione che provi, ripartendo dalle esperienze di queste settimane (cortei studenteschi, occupazioni degli studentati, manifestazioni per la casa e No Tav) a rimettere al centro di un dibattito pubblico sterile e distante dalla realtà i nostri bisogni, le nostre rivendicazioni”. Nell’Aula Magna de “La Sapienza”, si sta svolgendo la conferenza «La natura dell’Italia» che vede la partecipazione dei presidenti del Senato e della Camera, dei ministri Orlando, Saccomanni e Lorenzin.
Invito a Tutti i Cittadini Napoletani ad Essere Presenti per il giorno 13-12-2013 ore 09:30
Comunicato stampa del Movimento 5 Stelle di Napoli
PROPOSTA STRUTTURALE PER LA GESTIONE DELLA FRAZIONE ORGANICA DEI RIFIUTI A NAPOLI
Venerdì 13 dicembre, alle ore 9:30, si terrà un incontro promosso dal Movimento 5 Stelle con l’amministrazione comunale di Napoli, presso la sala Nugnes (via Verdi). L’appuntamento nasce dall’esigenza di approfondire alcuni aspetti relativi alla raccolta, gestione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani della città di Napoli.
In particolare, sarà affrontato il tema cruciale del trattamento della frazione organica, che vede al momento l’amministrazione impegnata in scelte contraddittorie e comunque migliorabili con la partecipazione dei cittadini.
Si fa riferimento, da un lato, al bando per la costruzione del bio-digestore a Scampia; dall’altro, alla decisione di affidare la raccolta dell’umido non più al porta a porta ma a bidoncini sistemati per la strada (almeno nelle zone dove il porta a porta non è ancora funzionante).
Riguardo al primo punto, il M5S propone una strategia non basata su un singolo mega-impianto (quale quello di Scampia), problematico sotto il profilo dell’impatto urbano e degli scarti (acque reflue e fanghi), ma su una serie di impianti di quartiere aerobici (come quello in costruzione nel carcere di Secondigliano), che non presentano gli stessi inconvenientI e possono avvicinare il tema del compostaggio alla vita quotidiana dei cittadini.
Riguardo al secondo punto, il M5S sottolinea la necessità di garantire una raccolta di umido di qualità, che non può certo essere assicurata dai bidoni nelle strade ma solo dal porta a porta in tutta la città. Più in generale, occorre fare un bilancio dell’esperienza della raccolta porta a porta, a fronte di un risultato che vede il servizio poco efficiente, con una raccolta differenziata ferma a poco oltre il 20%.
Occorre infine incentivare i comportamenti virtuosi dei cittadini, con riduzioni della Tares basate su sistemi di conferimento certificati.
In definitiva, un complesso di proposte che possono migliorare sensibilmente il servizio a parità di costi se non a costi inferiori, che chiamino i cittadini alla partecipazione attiva quotidiana.
All’incontro parteciperanno i cittadini parlamentari Paola Nugnes, Vega Colonnese e Roberto Fico, con una delegazione di tecnici del M5S, accompagnati da una delegazione di cittadini attivi.
L’iniziativa è aperta al pubblico nei limiti della capienza della sala Nugnes. I giornalisti sono invitati.
PER LE ADESIONI: http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-Napoli/pages/Adesioni_Incontro__M5S_e_Com_Napoli_Ven_13/
Uruguay, approvata legge che legalizza coltivazione e vendita della marijuana
Il presidente Mujica: “Ma non diventeremo il paese del fumo libero”. Saranno concesse licenze ai privati, l’erba sarà disponibile in farmacia
Montevideo, 11 dic. – L’Uruguay ha approvato definitivamente una legge con cui legalizza la coltivazione e la vendita della marijuana in un sistema fortemente controllato dallo stato. La legge, che mette il piccolo Paese sudamericano all’avanguardia nel mondo sul fronte della depenalizzazione della droga leggera, è stata infatti approvata la notte scorsa, con 16 voti favorevoli e 13 contrari, dal Senato dopo che la Camera aveva già passato la proposta di governo presentata dal governodel presidente Jose Mujica.
Le legge permette ad adulti di comprare fino a 40 grammi al mese in rivendite autorizzate e regolamentate dello stato, oppure coltivare fino a sei piante di marijuana alla volta se si registrano in un database come consumatori. Viene anche permessa la formazione di cosiddetti “mariujana club” ai quali potranno partecipare tra i 15 e i 45 membri e che potranno coltivare fino a 99 piante alle volta. Rimangono in vigore divieti per minorenni e cittadini stranieri, cosa che rende improbabile che Montevideo si trasformi in una novella Amsterdam dell’America del Sud.
Entrerà in vigore a metà del 2014 la nuova legge che affida al governo “il controllo, la regolamentazione delle attività di import, export, cultivazione, raccolto, produzione, stoccaggio, marketing e distribuzione della cannabis e dei suoi derivati”.
Già lo scorso anno in Uruguay era stata varata una legge che depenalizzava l’uso personale di cannabis, una legge simile a quella in vigore in Olanda dove l’uso della marijuana è tollerato anche se continua ad essere illegale. Il governo guidato dall’ex guerrigliero Tupamaro Mujica sostenne allora il fallimento delle politiche proibizioniste che avevano creato più problemi nella società.
Ora Mujica, convinto che la guerra globale alla droga sia un fallimento, è voluto andare oltre e mostrare come lo stato possa combattere meglio la dipendenza della droga e la lotta ai narcotrafficanti depenalizzando e gestendo produzione e consumo, piuttosto che continuare con la repressione e le condanne.
“Oggi è un giorno storico, molti Paesi nell’America Latina e molti governi prenderanno questa legge ad esempio”, ha detto Constanza Moreira, senatrice della maggioranza che ha votato in favore della legge. Il presidente dell’Organizzazione degli Stati Americani, Jose Miguel Insulza, ha dato il suo sostegno all’iniziativa. (Adnkronos)
Fano, gli tagliano il riscaldamento: pensionato 77enne muore di freddo
11/12/2013 – Con la sua pensione, 800 euro al mese, riusciva a fatica a pagare l’affitto dell’appartamento con cui viveva insieme alla moglie e alle due figlie, una delle quali disoccupata. Per le bollette non avanzavano abbastanza soldi. Un uomo di 77 anni è morto in ospedale a Fano (Pesaro-Urbino), dove era arrivato con una temperatura corporea di soli 30 gradi centigradi. Da due mesi gli avevano tagliato il riscaldamento ed era costretto a vivere al freddo.
Il magistrato ha disposto l’autopsia per chiarire le cause del decesso. L’uomo soffriva di diverse patologie, probabilmente aggravate in modo fatale dal freddo e dall’ipotermia.
La sua casa, nelle ultime settimane, veniva scaldata con una stufetta elettrica. Fonte
Sottocommisione Ars, stanziati 650mila euro per la bonifica della miniera Trabonella
PALERMO – Parte col piede giusto la sottocommissione di studio sulle miniere, istituita di recente all’Ars su richiesta del capogruppo del Movimento Cinque Stelle, Giancarlo Cancelleri. L’assessorato regionale all’Energia ha stanziato 659 mila euro mila euro per la bonifica della miniera nissena di Trabonella, per la quale da tempo i deputati Cinque stelle si stanno battendo.
La miniera Trabonella, dove sono abbandonate notevoli quantità di amianto, sta particolarmente a cuore pure all’associazione “Amici della miniera”, che con il suo presidente Mario Zurli ha fatto più di una battaglia per la riqualificazione della struttura adagiata sulle rive del fiume Imera, per farne una grande risorsa da sfruttare in chiave turistica e rilanciare l’economia della zona.
“Una volta archiviata la fase di bonifica – dice Cancelleri – cercherò di coinvolgere l’assessore regionale al Turismo. La bonifica della miniera, infatti, potrebbe tramutarsi in una fonte di lavoro, oltre a consentire il recupero della nostra identità storica”.
Oltre alla miniera nissena sono numerosissimi gli obiettivi nel mirino della sottocommissione di palazzo dei Normanni, i cui lavori procederanno in tre tappe: mappatura dei siti, studio sanitario per accertarne le effettive condizioni, proposta di bonifica, con l’obiettivo di avviare questi luoghi ad uno sfruttamento turistico.
“Una commissione di questo tipo – afferma Cancelleri – era doverosa per la tutela della salute dei cittadini. Le miniere abbandonate potrebbero essere fonte di notevole rischio per la salute, a causa dei materiali tossici e radioattivi che potrebbero esservi abbandonati o nascosti dalle ecomafie. Alla presenza di discariche dimesse potrebbe essere legato anche l’aumento delle patologie tumorali in diverse aree dell’isola, anche se è difficile stabilire il rapporto causa-effetto tra la presenza di siti di questo genere e le malattie”. Fonte
Terra Dei Fuochi: M5S vuole prelievi alla discarica ma il direttore si rifiuta
E’ polemica tra i parlamentari del Movimento 5 Stelle, in visita ispettiva presso Cava Sari, e i gestori della discarica di Terzigno: i due parlamentari volevano effettuare dei prelievi sulle acque.
“Non siete autorizzati a prelevare campioni d’acqua”: è polemica tra esponenti del Movimento 5 Stelle, in visita ispettiva presso Cava Sari, e i gestori della discarica di Terzigno, tristemente famosa per i veleni e le proteste dei comitati nel 2010, spesso represse con la violenza. Il deputato Luigi Gallo e il senatore Andrea Cioffi, entrambi del Movimento 5 Stelle, hanno effettuato una visita ispettiva all’interno della discarica, l’unica legalmente gestita in un guazzabuglio tossico di discariche abusive sequestrate dall’autorità giudiziaria.
E’ di poco più di un mese fa la notizia riportata dal Fatto Quotidiano secondo la quale, nel 2012, in una relazione di gestione c’era la presenza costante di due sostanze: il tricloropropano e il dibrometano, solventi altamente cancerogeni. In seguito, nella relazione 2013, di queste sostanze non c’è più traccia: “Il gestore all’atto dell’ispezione non ha segnalato altre situazioni di criticità oltre quelle note e relative prevalentemente ai parametri ferro, manganese e fluoruri. Ciò contrasta con quanto descritto nella Relazione di gestione 2012, pagina 22, in cui il gestore dichiara l’avvenuto superamento dei limiti, sistematicamente e a partire dal mese di aprile 2012, in tutti i pozzi di monitoraggio, per il tricloropropano e il dibromoetano”. Così si legge nel “rapporto conclusivo delle attività di ispezione ambientale ordinaria”. I due parlamentari sono andati in visita ispettiva in relazione a questo e per dare seguito a una interrogazione parlamentare che, a luglio scorso, chiedeva maggiori controlli e l’intervento del Nucleo Operativo Ecologico (Noe).
Qualche momento di tensione con il comitato delle Mamme
vulcaniche, animatrici della protesta antidiscarica del 2010, esasperate dall’immobilismo che affligge quell’area da anni: “Perché noi non possiamo entrare? – chiede Luisa Lettieri, una delle attiviste storiche – Qui tutti vengono a fare solo passerelle”.
Accompagnati da due tecnici, i parlamentari hanno chiesto anche di poter effettuare dei prelievi, anche in considerazione del fatto che la discarica sorge nel Parco Nazionale del Vesuvio, in mezzo ad altre discariche abusive e tra numerosi vigneti e uliveti. “L’uso irriguo è stato vietato da un’ordinanza sindacale – ricorda il tecnico che accompagna i 5 Stelle – Ma vogliamo rassicurare i cittadini”. A questo, scoppia la bagarre: senza autorizzazione preventiva e senza contraddittorio, inviando i campioni ad uno stesso laboratorio, non se ne fa niente. Ma i parlamentari promettono: “Lo faremo la prossima volta, torneremo”. Fonte
SICILIA: PRESENTATE INTERROGAZIONI ALL’ARS E AL SENATO
28/11/2013 – “Più del 50 per cento dei Comuni siciliani è senza un piano di emergenza post calamità. Almeno non ce n’è traccia sul sito nazionale del Dipartimento della Protezione civile, che proprio in questi giorni ha caricato quelli relativi a 190 dei 390 comuni dell’isola”. Una falla denunciata dal Movimento 5 Stelle con due interrogazioni parlamentari, una al Senato, l’altra all’Ars.
Una carenza che fa riflettere, se si considera che diverse aree dell’Isola sono a forte rischio dissesto idrogeologico, l’aera del Catanese è costantemente minacciata dalle colate di lava e dalla cenere vulcanica dell’Etna.
“Non sappiamo – afferma il deputato regionale 5 stelle Stefano Zito, primo firmatario dell’interrogazione – se la Regione non li abbia ancora trasmessi per semplici ritardi o perché non ne sia ancora in possesso in quanto i Comuni non se ne sono ancora dotati. Fatto sta che oggi un disastro naturale potrebbe vedere arrancare la macchina dei soccorsi con le immaginabili nefaste conseguenze”.
Il black-out delle notizie siciliane sul sito del Dipartimento fino a poco tempo fa era totale. Solo tre regioni fino ad agosto avevano mantenuto il silenzio assoluto con Roma e tra queste la Sicilia. Tutte le altre avevano risposto, quantomeno in parte, agli obbighi derivanti da un decreto, poi convertito in legge nel luglio del 2012, che disponeva l’invio entro 90 giorni del piano comunale di emergenza approvato con delibera consiliare.
Per capire i motivi del “silenzio” della Regione il Movimento 5 Stelle ha presentato più di due mesi fa due interrogazioni all’Ars ed al Senato (primi firmatari rispettivamente Stefano Zito e Ornella Bertorotta). I due atti, messi a punto con il supporto degli attivisti di Lentini e Carlentini, miravano a capire se i piani esistevano e, eventualmente, a sollecitarne l’invio a Roma.
Ad oggi, però, dalla Regione nessuna risposta è arrivata al Movimento. E nemmeno da Roma, a parte l’elenco di 190 Comuni pubblicato sul sito del Dipartimento della Protezione civile.
“L’assenza di una pianificazione organica – afferma il presidente della commissione Ambiente, Giampiero Trizzino – è una enorme piaga per la Sicilia. Paghiamo il prezzo di una legge urbanistica di 35 anni, che, insieme ad una burocrazia lenta e farraginosa, ingessa lo sviluppo e la sicurezza del territorio. La soluzione è una riforma organica che consideri una volta e per tutte i diversi aspetti coinvolti: l’approccio globale è l’unico sistema per evitare situazioni di stallo come quelle segnalate nelle nostre interrogazioni. Da mesi il gruppo M5S lavora ad una nuova legge per il governo del territorio che a breve sarà presentata all’Ars”. Fonte