“Sì allo ius soli entro l’anno”. Il patto segreto tra Gentiloni e Vaticano
19/11/2017 – Si parla di intesa sottobanco per far approvare la legge, che regala la cittadinanza ai figli degli immigrati clandestini nati in Italia, entro la fine dell’anno. Prima, cioè, che finisca la legislatura e il Pd perda Palazzo Chigi. A portare avanti questo funesto patto, stando al retroscena pubblicato oggi da Repubblica, sarebbe monsignor Rino Fisichella, ora presidente del Consiglio pontificio per l’evangelizzazione. A lui toccherrebbe il compito di pressare Angelino Alfano a far votare lo ius soli ai suoi uomini di Alternativa popolare. Un compito che ora indigna il centrodestra.
“Se fosse vero sarebbe gravissimo dal punto di vista politico e dal punto di vista istituzionale”, tuona a Montecitorio Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera. “Abbiamo già il Concordato, abbiamo i Patti Lateranensi- continua – ci bastano”. Le indiscrezioni di un accordo tra Gentiloni e il Vaticano per smuovere Alfano e fargli votare lo ius soli stanno infiammando il centrodestra. Il Partito democratico, da solo, non ce la farebbe. Non ha abbastanza voti.
Ha bisogno di quelli di Alternativa popolare. Ma, in area centrista, le acque sono piuttosto agitate. In Sicilia tre senatori (Bruno Mancuso, Pippo Pagano e Salvatore Torrisi) hanno deciso di dare il proprio appoggio a Nello Musumeci, mentre in Lombardia Roberto Formigoni, Gabriele Albertini e Maurizio Sacconi hanno adeito al progetto di Stefano Parisi. A Palazzo Madama, dove da sempre i numeri sono contati, non ci sarebbe margine per portare a casa lo ius soli. Ancora oggi il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha ribadito il “no” alla fiducia: “Una legge giusta con un metodo di approvazione sbagliato, potrebbe rendere sbagliata anche la norma”.
L’idea del premier Paolo Gentiloni è di passare dalle stanze Vaticane per far leva sulle coscienze dei cattolici. Ieri Avvenire ha già fatto il suo. Ha pubblicato una prima pagina a sostegno dello ius soli. Tutti italiani non ancora concittadini scrive a caratteri cubitali il quotidiano della Cei mettendo sullo sfondo i volti degli immigrati senza cittadinanza. È il primo passo di un disegno più ampio. Secondo Repubblica, Monsignor Fisichella, ora, dovrà far leva su Alfano per fargli “reclutare il massimo dei consensi possibili nelle sue fila” e arrivare così al via libera entro la fine della legislatura. Un’ipotesi che sta facendo venire il mal di pancia a molti.
“L’Italia è uno Stato sovrano – attacca Brunetta – non ha bisogno di fare accordi, né espliciti nè impliciti, con uno Stato straniero per approvare o meno una legge”. Qualora il governo dovesse forzare la mano, il centrodestra darà battaglia in Parlamento e nel Paese. “Faremo tutto quello che si può fare secondo le regole democratiche per impedire che diventi legge”, promette Brunetta annunciando, qualora dovesse essere approvata la legge, il referendum abrogativo. Anche per il vice presidente del Senato, Roberto Calderoli, si tratta di “un’indebita intromissione di uno Stato estero nella nostra politica”. FONTE
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Monsignor Martinez: “La donna non è fatta per comandare, sia sottomessa al marito”
19/11/2017 – Francisco Javier Martinez, ha scatenato una lunghissima serie di polemiche riguardo il suo ultimo lavoro letterario, riguardante la vita matrimoniale. Ecco alcune perle di saggezza, che non faranno solo arricciare il naso alle femministe, vergate dall’arcivescovo:
«Il segreto è l’obbedienza leale e generosa, in una parola la sottomissione. Se vostro marito vuole la fellatio, voi dovete obbedire, se lo fate pensando a Gesù non sarete peccatrici né pervertite».
“Tuo marito è il santo che ti sopporta sempre e comunque. Se quello che fa non ti sembra giusto, non devi vedertela con lui, ma con Dio. Mettiti in ginocchio e prega, il più delle volte si risolve tutto così”.
“La donna non è uguale all’uomo e non riconoscerlo è solo una fonte di sofferenza. Il femminismo, in una certa misura, è stato come una primavera. Ha però perso la strada giusta, cercando di imporre un solo genere e dimenticando che la donna, per sua stessa natura, deve essere accogliente, sottomessa e obbediente”.
“La donna è sposa e madre. Chi lo dimentica è perduta. Le donne che hanno abortito o tradito sono fragili e hanno bisogno di tenerezza, perché non possono sopportare il peso di un simile fallimento”.
“La donna deve essere la padrona di casa. Se tuo marito ti fa notare che non sei perfetta in cucina o nelle altre faccende è perché è vero, devi riconoscerlo, nessuna nasce perfetta”.
“Mi mancano terribilmente quei tempi in cui il marito tornava a casa giusto in tempo per cena chiedendo: ‘Cosa c’è da mangiare?’”. “La donna non è fatta per avere potere”. “Devi sempre dare ragione a tuo marito, quando parla è come se ti stesse parlando Dio”. FONTE
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Derubano gli anziani in casa: li riconoscete? Chiamate i carabinieri
19/11/2017 – Il 15 novembre scorso, i carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Latisana hanno concluso un’attività d’indagine avviata lo scorso mese di agosto, finalizzata a contrastare il fenomeno dei reati contro il patrimonio.
Le misure cautelari
L’operazione, che ha consentito di smantellare un sodalizio criminale dedito alla commissione di furti in abitazione, si è conclusa con l’arresto di 3 pregiudicati, due uomini e una donna, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emesse dal Gip presso il Tribunale di Udine, Daniele Faleschini Barnaba, su richiesta del Pm Giorgio Milillo, titolare delle indagini. Richiesta formulata sulla base degli elementi investigativi raccolti dai varabinieri del Norm di Latisana nel corso delle indagini.
Rubavano agli anziani
I malviventi sono ritenuti responsabili dei furti in abitazione commessi il 5 agosto scorso rispettivamente, a Latisana, ai danni di un 85enne del luogo e, a Precenicco, ai danni di un 90enne del luogo, e del furto commesso il l’8 ago 2017 a San Giorgio di Nogaro, ai danni di una 36enne del luogo.
Frugavano in ogni dove
In particolare, in occasione dei furti commessi a Latisana e Precenicco, i criminali, che si sono trovati gli anziani in casa, hanno consapevolmente approfittato della particolare vulnerabilità emotiva e psicologica delle vittime di età avanzata, per introdursi furtivamente nelle loro abitazioni e frugare in ogni dove.
I carabinieri della Compagnia di Latisana, comandati dal maggiore Filippo Sautto, coadiuvati dai militari del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Castelfranco Veneto, mercoledì scorso, hanno eseguito le ordinanza nei confronti di tutti e tre i componenti del sodalizio, domiciliati nella città del Giorgione, dove l’organizzazione aveva costituito la propria base.
Gli arrestati Laki Grisetti 33enne, residente a Castelfranco Veneto e Arios Grisetti, 31enne, residente in provincia di Rovigo, di fatto senza fissa dimora, sono ora nel carcere di Treviso, mentre Chiara Colombo, 30enne, residente a Venezia, di fatto domiciliata a Castelfranco Veneto, è stata portata nella casa di reclusione femminile Giudecca della Serenissima.
Si precisa che la divulgazione delle fotografie degli indagati viene effettuata al solo scopo di agevolare ulteriori indagini per far luce su altri furti commessi con modalità analoghe. FONTE
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Roma, dopo l’ordine di sgombero Vigili trovano le serrature cambiate e targa di Rampelli: sequestrata sede Fdi-An
19/11/2017 – Continua la saga della sede di Fdi-An a Colle Oppio, sgomberata dalla sindaca di Roma Virginia Raggi per morosità. Il 17 novembre i Vigili urbani di Roma Capitale hanno messo sotto sequestro la struttura dopo aver trovato una bacheca nel cortile con una targa con il nome del parlamentare e le serrature sostituite. Gli agenti hanno quindi fatto un’informativa all’autorità giudiziaria. Secondo il deputato M5s Vittorio Ferraresi, si è trattata di una reazione alla richiesta di documentazione da parte della giunta per le autorizzazione della Camera dopo che Rampelli stesso aveva dichiarato che si trattava di suo domicilio parlamentare. “Sono letteralmente allibito”, ha dichiarato Ferraresi, “non credevo potesse mai succedere una cosa del genere”. La ricostruzione è stata però smentita da Rampelli.
Il deputato di Fdi, interpellato da ilfattoquotidiano.it a margine della chiusura della campagna elettorale e Ostia si è difeso: “Sono 30 anni che ho il mio ufficio territoriale nella sede di Colle Oppio. Ci sono nato a Colle Oppio. Ho fatto il consigliere circoscrizionale quando ancora non c’erano i municipi appoggiandomi alla sede – di cui continuo ad essere iscritto – di Colle Oppio. Ho fatto il consigliere comunale e quello regionale, ricevendo le persone a Colle Oppio”.
Ma la targa c’è sempre stata? “Non ho idea di cosa si stia parlando perché mi sto occupando di altro. Di che targa parliamo? È il mio ufficio territoriale, non è il mio ufficio parlamentare perché il mio ufficio parlamentare ce l’ho in Parlamento”. Quella sede “è stata già sequestrata dal Campidoglio a inizio novembre. Da quel giorno non abbiamo più potuto disporne e nessuno, per quanto ci riguarda, ci è più entrato. Mi auguro che nessuno abbia trasformato o stia per trasformare la nostra sede in un dormitorio – Raggi non sa che in quella zona si spaccia e ci sono i senza fissa dimora lì, che dormono anche sul tetto della sede.
È lei che deve rispondere di quello che sta facendo da quando ha sequestrato la sede”. Ma la targa era lì da prima? “Non ho idea di quello che mi dice. Non ho mai avuto una targa fissa, in ottone o marmo. Avevo una targa che all’occorrenza veniva presa e messa fuori dalla porta per indicare che c’era in ufficio un parlamentare. Non so se ci si riferisce a quella”. La giunta per le autorizzazioni, ha proseguito Rampelli, “ha chiesto – o chiederà, se non lo ha fatto – al Campidoglio i documenti del caso. A me non ha chiesto nulla. Se me lo chiedono, li vado a esibire”.
“Ho già detto che Virginia Raggi, per quanto ci riguarda, è denunciata per diffamazione, perché ha detto che noi non abbiamo pagato l’affitto – ed è falso – per abuso d’ufficio, perché ha fatto un’irruzione vera e propria, e per violazione di domicilio: non ha neanche avuto la cortesia di chiedere a qualcuno di noi di essere presente. Negli anni ‘70 non si sarebbe mai verificata una circostanza come questa. Buon senso avrebbe voluto che una persona di Fratelli d’Italia fosse presente”. Se la sindaca “fosse stata in buona fede,avrebbe potuto avvicinare Giorgia Meloni, consigliera in Campidoglio, e dirle ‘guarda, a me risulta che non avete pagato le bollette. Quindi ti do questo avviso altrimenti mi tocca provvedere’. O non ha avuto buon senso o ha fatto un intervento a gamba tesa orientato anche a questa campagna elettorale”. FONTE
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Imbarazzante. Il Messaggero rimuove la bufala contro Luigi Di Maio ma non chiede scusa, anzi rincara la dose.
19/11/2017 – A volte si scrivono cose che non si pensano, altre volte, consigliati male, si rischia di diffamare qualcuno ingiustamente, questi sono solo alcuni dei tanti casi in cui ci si può trovare a pubblicare una notizia falsa (o bufala che dir si voglia) magari in buona fede.
Qui però di buona fede non ne troviamo nemmeno a pagarla. Con un articolo apparso su Il Messaggero, a firma del giornalista Mario Ajello, e visualizzato da noi il 16 nov 2017 alle 14:35 abbiamo appreso che Luigi Di Maio avrebbe fatto una gaffe “geografica” posizionando la Russia nel Mediterraneo:
“Di Maio, nuova gaffe al Tg1: la Russia diventa «un Paese del Mediterraneo»
La sai l’ultima su Giggino? Ha detto che la Russia è nel Mediterraneo. Cioè, usando la penultima gaffe di Di Maio, è come dire che la Russia è geograficamente una alter ego (che in dimaiese significa omologa) della Grecia o della Spagna. Insomma il candidato premier dei 5 stelle inciampa ancora in geografia. No, non c’entra il Venezuela di Pinochet. Stavolta così ha esternato Di Maio, appena reduce dal viaggio negli Stati Uniti (non sono ubicati in Oceania): “Noi non siamo una forza isolazionista. Siamo un Paese alleato degli Stati Uniti, ma interlocutore dell’Occidente con tanti Paesi del Mediterraneo come la Russia”. A parte l’uso un po’ approssimativo dell’italiano (la trascrizione di cui sopra è fedele alle parole pronunciate da Di Maio), ciò che impressiona è scoprire che forse la Russia è una isola delle Cicladi e Mosca si trova a Malta.”
La cosa, per quanto incredibile e palesemente falsa, non avrebbe meritato un nostro articolo se il Messaggero non rincarasse la dose sostituendo, al link del precedente articolo, un nuovo testo facendo anche scomparire la firma di Ajello:
“Di Maio e il mistero della vocale che avvicina o allontana la Russia
«Siamo un Paese alleato degli Stati Uniti ma interlocutore è l’Occidente con tanti Paesi del Mediterraneo come la Russia». Oppure «…con tanti Paesi del Mediterraneo o come la Russia». Una 0 toglie il sonno agli italiani. E’ quella mancante o presente nella dichiarazione al Tg1 del candidato premier M5S. Luigi Di Maio. Il Paese si è mostrato unito nella critica all’Italia per il match con la Svezia. Poi però, purtroppo, questo afflato di unità nazionale si è incrinato a proposito della Russia. Perfino nelle redazioni di giornali e telegiornali. I filorussi si sono indignati credendo di vedere la loro patria adottiva, inopinatamente scivolata verso Sud. E addirittura traditrice del Mar di Crimea. I detrattori di Mosca si sono subito consolati per lo scampato pericolo: quella O che loro assicurano di aver sentito nel discorso di Di Maio, mantiene intatta e incorrotta l’estraneità di quel grande Paese al Mediterraneo. Non hanno dubbi, invece, gli esponenti del movimento cinquestelle. Quella O c’era, eccome, e dimostra la correttezza dello speech di Di Maio.
Ai posteri, e ai titolari d’udito fine, l’ardua sentenza. Di sicuro, per far politica, anche l’orecchio vuole la sua parte.” FONTE
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Clamoroso! FdI vicino alla mafia, contatti con esponenti malavitosi
19/11/2017 – In un post su Facebook datato Giugno 2017 R. Spada, attualmente detenuto per l’ aggressione al giornalista RAI con l’ accusa di violenza aggravata dal metodo mafioso, tiene una conversazione con un attuale candidato di Fratelli d’Italia, tale Dario Cologgi.
Spada aveva scritto: “Grazie per la morte di Ostia”, riferendosi all’ amministrazione di Virginia Raggi, “Tristezza infinita… ar mare zero bagnanti… (gli altri anni di questo periodo, si era fortunati a trovare uno spazietto)”. Cologgi risponde: “Onestà, tacci loro”. Spada: “Onestà spiaggia sporca… e te pijano per culo con video e operazioni finte”. Continua Cologgi: “Se pijano per culo da soli… Ottobre è vicino… riprendiamoci Ostia… e quanto vorrei che fosse comune a sè”.
Appena appresa la notizia, Fratelli d’Italia, attraverso Massimo Milani fa sapere che Cologgi in nessun caso diventerà consigliere municipale e che è stata richiesta l’ espulsione dal partito. In quale partito pensate che potremmo ritrovare Dario Cologgi candidato in un futuro neanche troppo lontano?
Sappiamo benissimo e spero lo sappiamo ancor meglio i cittadini di Ostia chi scegliere domenica prossima, quando saranno nuovamente chiamati alle urne per votare tra il M5S e FdI. In questi giorni si è visto chi ha preso le distanze dalla violenza, dai soprusi, dalla mafia e chi invece ha preferito tacere, forse proprio per accaparrarsi quei voti, che per i cittadini onesti sono comunque voti sporchi.
Era un’ occasione quella di partecipare alla manifestazione contro la mafia sabato 11, era aperta a tutti, a prescindere dalla bandiera politica, ma FdI ha preferito non partecipare. FONTE
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Trovato morto l’ex generale Forestale, Guido Conti: suoi i casi dalla discarica di Bussi e del G8 dell’Aquila
19/11/2017 – L’hanno trovato riverso a terra, a pochi metri dalla sua auto in un bosco tra Sulmona e Pacentro in provincia dell’Aquila, ucciso da un colpo di pistola. Guido Conti, ex generale del soppresso Corpo forestale dello Stato, in servizio in Abruzzo e poi in Umbria, non era uno qualunque. La nomina a Commendatore della Repubblica a 48 anni per meriti speciali, e primo Ufficiale C.F.S. premiato da Legambiente con il premio Ambiente e Legalità, sono riconoscimenti importanti che parlano di una carriera vissuta come una “missione” e portano a quell’inchiesta clamorosa sulla mega discarica dei veleni di Bussi (la più grande d’Europa) culminata nel processo che ha condannato ex dirigenti della Montedison per reati ambientali.
L’allarme della scomparsa di Conti – andato in pensione lo scorso ottobre dall’arma dei Carabinieri (dove il Cfs era confluito dopo la riforma Madia) a 58 anni per un incarico nella Total – era stato dato dalla famiglia nel pomeriggio di venerdì. Da casa sua erano sparite le pistole d’ordinanza e questo ha sollevato l’attenzione delle forze dell’ordine che hanno subito avviato le ricerche. In serata il ritrovamento del corpo senza vita. Non è ancora chiara la dinamica della morte, ma molti indizi farebbero pensare a un suicidio. Come riportano diversi organi di stampa, negli ultimi giorni Conti appariva preoccupato e aveva chiuso il suo profilo Facebook. Sarebbe stata ritrovata anche una lettera per la famiglia. Le indagini sono in corso.
Quel che è certo e che Conti aveva vissuto la sua carriera nel Corpo forestale da protagonista, entrando senza paura nelle indagini di quelle che sono risultate poi essere inchieste importantissime, tra cui la già citata mega discarica di Bussi, l’inchiesta sulla Thyssenkrupp di Terni, ma anche il G8 dell’Aquila e sui maxi traffici di rifiuti in Umbria con più di 290 persone coinvolte e deferite.
Il generale, che forse non aveva ben digerito il transito dal Corpo forestale ai Carabinieri, era stato un acerrimo oppositore della riforma voluta dal governo Renzi. In Rete circola ancora una sua lettera accorata con cui Conti chiedeva all’allora presidente del Consiglio una riflessione sulla pericolosa decisione. “Le cose buone non si gettano – scriveva Conti -, soprattutto le poche rimaste. Si migliorano, si accudiscono e fortificano”. Evidentemente la missiva, con la quale chiedeva a Renzi di abbandonare “i cattivi consiglieri”, mettendo in luce “i bilanci in pareggio del Cfs”, restò inascoltata. FONTE
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Mangi il Sushi a 10 euro “tutto incluso” ? E’ pura mer**. Guardate cosa hanno scoperto i veterinari dell’ASL – VIDEO
19/11/2017 – Questo è uno dei 400 ristoranti di sushi di milano, cucina giapponese ma gestione cinese con la formula all you can eat: con 10 euro a pranzo e meno di 20 euro a cena si può ordinare senza limiti, ma come è possibile che questi ristoranti costino così poco?
Lo scopriamo varcando la soglia della cucina e aprendo il frigorifero insieme alla polizia locale di milano e ai veterinari dell’ azienda sanitaria locale. Cosa c’ è in quei contenitori ve lo mostreremo tra un attimo e vi riserverà una bella sorpresa. Intanto la polizia e I veterinari proseguono le ispezioni nello sgabuzzino male odorante di un magazzino.
E’ qui che I veterinari trovano 29 confezioni di pollo in pessimo stato probabilmente congelate e decongelate più e più volte che hanno causato una fuoriuscita di sierosità (il pollo è diventato marcio). In questi casi si passa al sequestro e alla distruzione del prodotto.
Nello scantinato sono stati trovati tanti altri prodotti e materiali in pessime condizioni sequestrati dalla polizia. Il tutto vi sarà più chiaro non appena avrete visto completamente il video in descrizione.
Il nostro consiglio è quello di stare sempre attenti a scegliere con cura I luoghi in cui decidete di consumare un pasto, soprattutto quando scegliete di gustare le prelibatezze del sushi, alimento di per sé molto delicato e che richiede una particolare cura. Fonte Youtube.com
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Addestratore di 26 anni muore sbranato dal bull terrier di un amico
19/11/2017 – Il cadavere di un addestratore cinofilo è stato trovato sabato sera, 18 novembre, in località Fontananera, corso Italia 14C, all’interno del giardino del condominio «Le Betulle», tra Monteu e Cavagnolo. Il corpo dell’uomo, Davide Lobue, 26 anni, si presentava parzialmente sbranato, con segni di profonde morsicature e graffi.
Ad aggredirlo sarebbe stato il bull terrier di un anno e mezzo che gli era stato affidato nella giornata da un amico di Chivasso, per iniziare un percorso di addestramento. Il cadavere è stato trovato da un ragazzino di 16 anni, un vicino di casa del proprietario del cane che ha sentito l’animale abbaiare.
L’INDAGINE
I carabinieri della compagnia di Chivasso e il medico dell’Asl stanno cercando di capire se l’uomo sia morto per i morsi del cane su testa, collo, polpacci, coscia e braccia, oppure per un’altra causa, e solo dopo sia stato azzannato dal cane. Un’ipotesi, quest’ultima, che non viene al momento scartata, poiché attorno al corpo dell’uomo – secondo il primo esame del medico legale – non ci sarebbe così tanto sangue, segno che il cane potrebbe essersi accanito sul corpo di Davide quando il cuore del giovane addestratore era già fermo, stroncato forse da un malore. Ma questo sarà soltanto l’autopsia a dirlo. Intanto sia il bull terrier sia l’area dove è avvenuta la tragedia sono stati posti sotto sequestro.
UNA PASSIONE DALLA NASCITA
In un post di gennaio sulla sua pagina Facebook Davide raccontava la sua grande e lunghissima passione per i cani: «Hanno sempre fatto parte della mia vita, dal giorno che sono arrivato a casa dall’ ospedale quando sono nato», scriveva. Passione che ha coltivato diventando, a 16 anni, volontario al canile, spinto dalla «voglia di capire meglio i loro comportamenti, di capire cosa comunicano e come io potevo comunicare con loro».
Compiuti 18 anni, si legge sempre sul suo profilo pubblico di Facebook, si era iscritto a un corso per educatore ed istruttore cinofilo: «Da quel giorno non ho mai smesso di imparare, studiare libri articoli pubblicazioni, partecipare a stage e soprattutto lavorare in campo con cani e padroni». Fonte
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