La spending review non tocca il dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, guidato dal ministro Andrea Orlando. Sulla Gazzetta Ufficiale del 10 dicembre, compaiono tre avvisi di aggiudicazione di appalti pubblici con cui il dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria rende noto che sono state individuate le ditte che forniranno tre diversi tipi di magliette alla Polizia Penitenziaria. E i prezzi sembrano più da boutique che da forniture militari.

Il primo lotto riguarda la fornitura di 2.000 magliette, modello polo a manica corta in tessuto ignifugo (resistente al fuoco) con la scritta ricamata Polizia Penitenziaria. Solo un’impresa ha presentato l’offerta per aggiudicarsi questo ghiotto appalto, si tratta della ditta La Griffe che con un prezzo complessivo di 793mila euro iva esclusa ha sbaragliato l’inesistente concorrenza. Dividendo i 793mila euro del valore della commessa per il numero di magliette (2000) e aggiungendo l’iva al 21% ecco che il ministero della Giustizia pagerà la cifra di 479,7 euro per ciascun capo.

Il secondo lotto riguarda invece la fornitura di 80mila magliette modello polo a manica corta con la scritta ricamata Polizia Penitenziaria in tessuto sintetico, ma in questo caso non saranno antifuoco. Anche questa volta c’è stata una sola azienda che ha presentato l’offerta ed è sempre La Griffe che con un prezzo di 2.212.000 euro iva esclusa ha portato a casa la commessa. Ma in questo caso il costo unitario di ogni maglietta, inclusa l’iva al 21%, è di 27,65 euro.

Il terzo lotto per la fornitura di 80mila magliette in tessuto sintetico a manica corta con ricamata la scritta Polizia Penitenziaria è stato affidato per 1.188.000 euro iva esclusa, alla ditta Car Abbigliamento. Anche in questo caso c’è stata solo una ditta che ha presentato l’offerta. Ben 17,90 euro iva inclusa per le nuove magliette girocollo della polizia che lavora nelle carceri.

Complessivamente il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha quindi reso noto di aver aggiudicato appalti per l’acquisto di complessive 162.000 magliette al prezzo di 4.193.000 euro iva esclusa, che fanno 5.033.530 euro se si aggiunge anche l’imposta sul valore aggiunto. In media ogni maglietta costa poco più di 31 euro, ma inclusa l’iva. – FONTE

Tutti i numerosi centri autorizzati per le revisioni di autovetture e motoveicoli, dal primo gennaio del 2015, dovranno necessariamente dotarsi di sistemi di videosorveglianza per monitorare in tempo reale il corretto svolgersi di tutte le singole attività che la legge impone di effettuare sui mezzi revisionati. La revisione, che va eseguita obbligatoriamente per la prima volta dopo quattro anni dalla data d’immatricolazione e successivamente ogni due, dal 2015 sarà quindi dettagliatamente filmata con apposite videocamere. La tariffa, fissata con decreto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, non subirà al contrario variazioni e resterà di 65,68 euro. L’installazione di videocamere è stata imposta ai centri di revisione per evitare truffe o raggiri e cioè che siano ritenute perfettamente idonee alla circolazione anche vetture o moto non perfettamente a norma di legge. Le videocamere, a tale scopo, riprenderanno ogni singola operazione di manutenzione e comunicheranno immediatamente tali riprese e l’esito del collaudo alla Motorizzazione Civile, come peraltro previsto dal nuovo protocollo per le revisioni “Mctcnet2”. Questa nuova modalità di effettuazione delle revisioni periodiche però non sembra ben vista dai centri autorizzati per via della lievitazione dei costi (connessi alla installazione delle videocamere) e nuovi adempimenti burocratici da espletare. I centri autorizzati hanno infatti già sostenuto una spesa di circa 10.000 euro per l’adeguamento dei macchinari e dei software, a fronte di una tariffa ministeriale che risulta ferma da oltre 7 anni. È però fuori discussione che le nuove regole consentiranno di avere una maggiore sicurezza circa i dati raccolti, un’imparzialità dei risultati delle prove cui autovetture e motoveicoli saranno sottoposti e renderanno pressoché impossibile il ripetersi di frodi sulle revisioni. Un ultimo consiglio: non sottoponete il vostro mezzo a revisione se il centro prescelto risulterà non dotato di videocamere. FONTE

Impensabile, Di MAIO ai microfoni di SkyTG24, Vice presidente della Camera nelle file del M5S mette in guardia sui nuovi provvedimenti approvati in questi giorni. La maggioranza nell’era Renzi, afferma DI MAIO, è senza scrupoli con questi decreti attuativi del Jobs-Act uccideranno anche l’ultimo contratto che permette agli italiani di farsi un Mutuo, perchè sono dettati da una politica Europea della BCE e della Germania, che impone al governo Italiano per una politica sull’Austerity che finirà per distruggere il tessuto economico Italiano. I contratti a tempo indeterminato che vengono stabiliti nel nuovo JOBS-ACT saranno ancora più precari di quelli a tempo determnato quindi i giovani che entrano con quei nuovi contratti in banca per farsi un Mutuo per l’acquisto sulla prima casa la Banca li rifiuterà senza esitare.
Nell’Unione Europea si poteva fare tanto per la lotta alla Mafia, tanti paesei dell’Unione devono adeguare la loro normativa sull’Anti-Mafia, che ha fatto Renzi in sei mesi, poi scopri che il suo Partito è coinvolto in Mafia Capitale.
Il M5S essendo una forza Politica nuova, è soggetto come stiamo notando un po tutti, a una serie di attacchi continui sulle cose più banali, solo per screditarci,ma noi facciamo campagne importanti per i cittadini, vedi quella di Equitalia che ne chiediamo la chiusura essendo un carrozzone incostituzionale addirittura: