Di Maio contro Saviano: parla per sentito dire e affronta il problema migranti come in un set cinematografico
23/04/2017 – Saviano parla per sentito dire. Affronta il tema dei migranti come se fosse una sceneggiatura per una serie di successo, non per quello che è, ossia un problema serio che costa migliaia di vite umane ogni anno. Ci sono alcuni dati che non possono essere ignorati se vogliamo parlare con cognizione di causa della questione.
1) Definire taxi le imbarcazioni delle ONG non è un mio copyright. Prima di me, e a ragione, lo ha detto l’agenzia dell’UE Frontex nel suo rapporto “Risk analysis 2017“. Saviano questo lo ignora e parla a vanvera.
2) Saviano ignora anche che sempre Frontex ha affermato, dati alla mano, che “proprio il sovraffollamento sui barconi sta provocando più decessi” e che “i trafficanti, aspettandosi di trovare navi che salvino i migranti più vicine, forniscono poca acqua e scarsissimo cibo e carburante“. Quindi le ONG, che Saviano difende senza sapere neppure di cosa parla, stanno causando più confusione e più morti in mare.
3) Le Ong non hanno ridotto il numero di morti in mare. Il procuratore di Catania ha spiegato che “Le Ong lavorano spesso in prossimità del territorio e delle coste libiche. Abbiamo calcolato che negli ultimi quattro mesi del 2016 il 30% dei salvataggi con approdi a Catania è stato effettuato da quelle organizzazioni; nei primi mesi del 2017 quella percentuale è salita ad almeno il 50%. E accanto a questo dato emerge che il numero dei morti non è diminuito. Registriamo un dato che ci desta preoccupazione: il numero di morti in mare nel 2016 ammonta a 5000; nel triennio 2013-2015 le vittime di cui si è occupata la Procura di Catania sono state 2000: il che mi fa ritenere che la presenza di queste organizzazioni, a prescindere dagli intenti per cui operano, non ha attenuato il numero delle tragedie in mare“.
Io non cerco i voti di chi vuole i migranti in fondo al mare, Saviano invece sostiene chi materialmente ne è causa. Consiglio a Saviano di informarsi prima di parlare per evitare figuracce. – di Luigi Di Maio
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“Se un uomo ingravida la moglie pensando ad un’altra donna, i figli nasceranno omosessuali”
L’Ayatollah iraniano Hossein Dehnav ha tenuto una lezione di educazione sessuale davvero singolare. E alle donne ha detto: “dovete pensare solo al piacere dei mariti”.
È questa una delle tante singolari affermazioni rilasciate dall’ayatollah iraniano Hossein Dehnavi. Non si pensi che Dehnavi sia un soggetto particolare, anzi: in Iran è noto come ottimo consulente matrimoniale, tanto da ottenere anche un riconoscimento dal ministero della Salute di Teheran. E l’ayatollah ha dato anche severi consigli al gentil sesso, come riporta il Daily Mail: “Le donne devono seguire rigidi modelli di comportamento. Quelle che portano male il velo provocano l’omosessualità negli uomini, e la donna devesottomettersi alle richieste sessuali del marito sempre e in ogni luogo.
È bene, però, fare sesso con moderazione, altrimenti l’uomo si satura: mai più di due volte a settimana. Le donne devono portare biancheria intima chiara se hanno la pelle più scura e viceversa”. Per Dehnavi, infine, il B è sostanzialmente peccaminoso: “La donna deve pensare solo al piacere del marito”. – FONTE
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Solidarietà al Dottor Roberto Gava, tre Lauree: radiato per compiacere la lobby vaccinale
23/04/2017 – Purtroppo il Dott. Roberto Gava è stato radiato dall’Ordine dei medici di Treviso per compiacere la lobby vaccinale. In sostanza, era una decisione già presa a tavolino.
Questa lobby che non ha nulla da spartire con la “medicina” e la “scienza” ha deciso che il Dott. Gava andava punito per fornire un segnale chiaro a tutti coloro che osano, o solo pensano, di avanzare dubbi sulla sicurezza [mai accertata] delle vaccinazioni.
Una punizione che dimostra il clima di dittatura sanitaria instauratosi nel nostro Paese, visto che non ci sono condanne a suo carico, non ci sono denunce a suo carico, non ci sono querele a suo carico, non c’è niente di niente che possa minare la professionalità di questo medico nel suo rapporto con i pazienti.
Il modus operandi di questa lobby non può far altro che portare alla mente la locuzione latina “Unum castigabis, centum emendabis“, ovvero “punire un errore per correggerne cento“, che in epoca moderna, con lo stesso significato, portò alla citazione più usata da Mao Zedong [o Mao Tse-tung che dir si voglia] “colpirne uno per educarne cento“, e fu ripreso anche dall’organizzazione terroristica delle Brigate Rosse.
In questo caso non ci sono errori, per cui il detto di Mao Tse-Tunge delle Brigate Rosse è più appropriato: colpirne uno per educarne cento, con aggravante che tale tipo di punizione ricorda i voleri della cosiddetta “mafia bianca”.
A questo punto la maggior parte dei medici, che saranno infettati dai virus della paura e delle ritorsioni, si renderanno ancora più docili e mansueti?
Oppure, in un sussulto d’orgoglio umano e professionale, inizieranno a pensare alla tutela dei bambini già fin troppo rovinati da una pratica vaccinale indiscriminata che è palesemente sfuggita di mano?
Questo fatto è di una gravità unica perché non fa altro che acuire maggiormente i rapporti, già abbastanza tesi, tra la classe medica e i cittadini. E contribuirà ad aumentare la sfiducia dei cittadini nelle autorità sanitarie, e in coloro che illegittimamente ci governano, ponendo di fatto la censura al concetto di “medicina diretta alla persona”.
Questo fatto dimostra ancor di più che la classe medica è sempre più “schiava” delle lobby politiche, delle lobby farmaceutiche [a volte coincidono con quelle politiche], delle procedure operative da loro imposte e che nulla hanno a che vedere con la promozione della salute se non con la promozione della malattia per mantenere ricchi fatturati societari.
Il Dott. Roberto Gava farà ricorso all’ordine dei medici di Roma. E se non verrà ascoltato, o non gli sarà garantito, a prescindere, il diritto alla difesa, si rivolgerà, perché è suo diritto, alla magistratura ordinaria.
Verrebbe da dire che con i tempi biblici della Legge italiana non smetterà mai di esercitare la sua professione fino all’eventuale condanna definitiva, cioè tra qualche anno, così da poter continuare ad aiutare migliaia di genitori e di bambini. Tuttavia, vista la celerità con la quale si vogliono annientare i nemici delle lobby politico-farmaceutiche, non ci stupiremmo che venga trovato qualche percorso preferenziale per rendere più veloce questa agonia.
Sperare in un sussulto d’orgoglio della magistratura, che reclama a gran voce indipendenza dalla politica e dal malaffare, è forse utopistico?
Certamente non spetta a noi l’onere di un’indagine che spetterebbe agli organi di Polizia giudiziaria. Però, vorremmo stimolare i lettori nel ricercare alcuni conflitti d’interesse nel gruppetto di persone che ha emesso questo verdetto, avverso al quale, siamo certi, seguiranno conseguenze eclatanti.
Così, ci limitiamo a riportare i dati pubblici acquisibili dalla ricerca anagrafica dei nominativi registrati sul portale Fnomceo: registrateveli per bene nella memoria, perché potreste ritrovarveli lungo il vostro cammino.
Dott. Guarini Luigino [Odontoriatra, Libero Professionista, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000004210 – Albo Provinciale degli Odontoiatri di TREVISO n. 0000000606]
Dott. Gorini Brunello [Pediatra, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000002327]
Dott. Dal Pozzo Giuseppe [Ginecologo, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000001387 ]
Dott. Gobbato Gaetano Giorgio [Pediatra, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000001527]
Dott.ssa Bettin Annalisa [Dermatologa, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000004999]
Dott. Codognotto Capuzzo Diego [Odontoiatra, inesistente alla ricerca anagrafica Fnomceo – esercita in Croazia???]
Dott. Cusumano Stefano [Neurologo, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000002001]
Dott. Decataldo Gerardo [Medico di famiglia, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000002231]
Dott. Dotto Gianfranco [Odontoiatra, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000003871 – Albo Provinciale degli Odontoiatri di TREVISO n. 0000000084]
Dott. Faggian Luigi [Medico di Medicina Generale, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000005043]
Dott. Malatesta Renzo [Igiene e Medicina Preventiva, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000002242]
Dott. Marcello Roberto [Gastroenterologo, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000002293]
Dott. Martinello Pio [Medico di famiglia, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000002394]
Dott. Pastore Claudio [Chirurgia Generale, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000003157]
Dott. Piazza Aurelio [Chirurgia d’urgenza e Pronto Soccorso, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000003620]
Dott. Pravato Francesco [Medicina Legale delle Assicurazioni, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000002317]
Dott.ssa Villalta Sabina [Medicina Interna, Albo Provinciale dei Medici Chirurghi di TREVISO n. 0000003396]
Come si legge dal comunicato diffuso dal sito del Dott. Gava, questo gruppo di persone appartenenti all’Ordine di Treviso “infligge la massima sanzione, come quella che sarebbe inflitta ad un medico pluriassassino dei suoi pazienti“.
Verrebbe da chiedersi dov’erano queste persone quando i medici sono stati venduti alla politica, quando i medici sono stati venduti al potere delle multinazionali, quando i medici sono stati violentati nella loro professione e professionalità. Ecco: verrebbe da chiedersi, perché non è stata messa in atto alcuna tutela ai propri iscritti nel contrastare il malaffare e la corruzione imperante.
Non saranno mica tutti foraggiati da qualche multinazionale del farmaco? Infondo, come c’insegna la cronaca nera di questo Paese, dalle parti di Treviso, non è così infrequente trovare finti medici in corsia che mettono in pratica interventi sanitari invasivi su pazienti reali.
Quale posizione avrà mai preso quest’Ordine nei confronti di finti medici che per anni hanno formato un’associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione?
Orbene, tra tanti finti medici, hanno deciso di far fuori un medico vero che ha sempre avuto il coraggio di esporre le proprie idee “in Scienza e Coscienza“; idee ben fondate sull’esigenza di personalizzare ogni vaccinazione, com’è fatto per ogni atto medico che si rispetti, al fine di prevenire gravi pericoli e danni da vaccino ai singoli pazienti, contro la vaccinazione indiscriminata di massa.
Oggi, non ci resta che prendere atto che taluni Ordini dei medici sono diventati peggio delle corporazioni a fini di lucro, dove sguazzano indisturbati individui che trasudano di conflitti d’interesse.
Per questo motivo, auspichiamo che i cittadini si rendano conto che la questione non riguarda solo il campo delle vaccinazioni, ma tutto l’ambito sanitario che sta penosamente implodendo sotto le picconate politiche di coloro che coltivano affari sulla pelle dei cittadini e, pur di coltivare indisturbati i loro affari, hanno imbavagliato le più elementari prescrizioni di indagini diagnostiche che erano alla base della buona pratica medica.
Questo provvedimento a tavolino, stride ancor di più con quanto divulgato oggi dagli stessi portali scientifici di Pediatria, dove, secondo un articolo pubblicato su Pediatrics, prima autrice Angela Czaja del Children’s Hospital di Aurora in Colorado, nonostante i progressi significativi finora raggiunti,
- persiste una carenza di dati pediatrici per la maggior parte dei farmaci, e rimane molta strada da fare per garantire un uso sicuro ed efficace nei bambini
- un approccio più attento alla valutazione dei farmaci in pediatria consentirebbe di identificare meglio quelli ad alta priorità e le lacune da colmare con studi clinici e osservazionali ai fini dello sviluppo di farmaci sicuri ed efficaci in ogni fascia di età
- i dati degli studi clinici registrativi necessari per ottenere l’approvazione della FDA provengono spesso da coorti di individui strettamente selezionate in ambienti controllati con follow up limitato
I vaccini non possono sfuggire ai più elementari principi di precauzione farmacologica, perché è la storia della medicina che insegna come non esistono vaccini sicuri ed efficaci per tutti.
Pertanto, chi sdoganerà questo atto medico, veicolandolo indiscriminatamente nella massa, ancor più se attuato per meri fini economici, se ne assumerà l’intera responsabilità di fronte ai genitori e alle generazioni di disabili a divenire. – FONTE
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PyiongYang Tuona dalla Corea del Nord: pronti a cancellarvi dalla faccia della terra
23/04/2017 – Pyongyang minaccia gli Stati Uniti, accusandoli di pianificare un attacco con armi chimiche contro il Paese. E annuncia: “Le nostre forze rivoluzionarie sono pronte ad affondare la portaerei Usa a propulsione nucleare con un solo colpo”. Intanto un altro cittadino americano finisce in carcere in Corea del Nord.
La Corea, Dopo avere già dichiarato di essere disposta alla guerra nucleare contro Washington, continua a mantenere alta la tensione con gli Stati Uniti. E questa volta lo fa dalle colonne del Rodong Sinmun, il quotidiano ufficiale del Partito dei Lavoratori. Accusando gli Usa di pianificare un attacco con armi chimiche contro il Paese, il regime di Kim Jong-un si dice pronto a “cancellare l’America dalla faccia della Terra” e, aggiunge, ad affondare la portaerei Usa Carl Vinson. Un atto che, prosegue l’editoriale, sarebbe “un vero esempio per dimostrare la nostra forza militare“.
Nel documento dal titolo “Piano di guerra biochimica contro la nazione coreana sotto attacco” e riportato sul giornale, Pyongyang afferma che Washington vuole “infliggere sulla nazione coreana un orribile disastro senza precedenti” e sostiene che le forze americane stazionate in Corea del Sud di recente hanno portato nel porto di Busan “attrezzature per cercare di portare avanti il Piano Giove (Jupiter Plan), uno scenario (che prevede) una guerra biochimica contro il nord”. Tuttavia, prosegue il documento, la Corea del Nord “non sarà mai uno spettatore inerte alle mosse degli Usa volte a provocare una guerra biochimica ma concluderà lo stallo con gli Usa, l’impero dei mali, cancellandoli dalla faccia della Terra“.
A queste minacce si aggiunge quella di affondare la portaerei Usa. “Le nostre forze rivoluzionarie sono pronte ad affondare la portaerei Usa a propulsione nucleare con un solo colpo”, si legge ancora sul Rodong Sinmun, in un editoriale a pagina 3 che segue un servizio dedicato alla visita del leader Kim Jong-un a una fattoria di maiali. Il giornale paragona la portaerei Usa a un “gigantesco animale” e afferma che un colpo sarebbe “un vero esempio per dimostrare la nostra forza militare“.
Terzo cittadino Usa in carcere – Salgono a tre i cittadini americani detenuti in Corea del Nord. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa sudcoreana Yonhap, si tratta di un coreano-americano di circa 50 anni che si trovava nel Paese da un mese per discutere di attività di assistenza. Identificato soltanto con il cognome Kim, è stato fermato all’aeroporto internazionale di Pyongyang, mentre era pronto a lasciare il Paese. Stando a fonti citate dall’agenzia sudcoreana, è un ex professore della cinese Yanbian University of Science and Technology (Yust), che ha una sede anche nella capitale nordcoreana.
In passato la Corea del Nord ha usato l’arresto di americani per ottenere visite di alto profilo da parte degli Stati Uniti, con cui non ha relazioni diplomatiche formali. Si tratta di Otto Warmbier, studente 22enne fermato a gennaio del 2016 e condannato a 15 anni di lavori forzati da un tribunale nordcoreano con l’accusa di avere provato a rubare un cartello di propaganda; e del coreano-americano Kim Dong Chul, 62 anni, che a marzo del 2016 è stato condannato a 10 anni di lavori forzati con l’accusa di sovversione. Nel 2012, inoltre, era stato arrestato il missionario Usa Kenneth Bae: condannato a 15 anni di lavori forzati con l’accusa di crimini contro lo Stato, è stato rilasciato due anni dopo. FONTE
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Migranti, le ONG fanno il gioco degli scafisti: ecco il video che incastra le organizzazioni non governative
23/04/2017 – Migranti, così i radar in mare incastrano le Ong. Il sistema di tracciamento delle navi mostra come le imbarcazioni delle Ong facciano la spola tra la Libia e l’Italia. A mostrare il traffico delle imbarcazioni lo youtuber Luca Donade:
“Ong colluse con gli scafisti”
Di certo c’è che da quando le navi umanitarie si sono moltiplicate nel Mediterraneo e si sono spinte sempre più vicine alla costa libica, hanno sì aumentato il numero degli interventi (passati da 5% al 50% dei salvataggi totali), ma hanno anche incrementato i numeri dei morti. Perché? Semplice: gli scafisti mettono i disperati su barconi sempre più vecchi con sempre meno carburante, “tanto ci sono le Ong che le recuperano”.
Sono piombate sull’associazione diverse accuse, come la probabile collusione con gli scafisti.
“Tutte le nostre operazioni – dice Regina – si sono sempre svolte sotto il coordinamento della Guardia costiera italiana e nel rispetto delle convenzioni e del diritto internazionale del mare, pertanto nel pieno della legalità“. Peccato, però, che più volte le navi delle Ong sono state viste in acque libiche e la Guardia Costiera nega di averlo mai autorizzato.
Altri problemi sono emersi circa i finanziamenti, che non sono solo di natura privata come i direttori affermano. Intanto, la Procura di Catania sta indagando.
“Siamo un’organizzazione umanitaria. Questa campagna di discredito non ci aiuta”. A parlare è Regina Catrambone, direttrice della Ong tra le più attive nel recupero di migranti nel Mediterraneo e finita nel mirino per le “ombre” nella gestione dei salvataggi.
L’associazione della quale è direttrice prende il nome di Maos, Migrant Offshore Aid Station, con sede a Malta, con due imbarcazioni, diversi gommoni Rhib e alcuni droni.
A quanto pare una vera flotta organizzata per recuperare clandestini. A fondarla sono stati lei e suo marito Christopher (i soggetti della foto).
L’uomo, non uno qualunque, è un milionario americano arricchitosi grazie ad una agenzia di assicurazioni specializzata nelle zone ad alto rischio.
Moas ha salvato 33.455 stranieri dalle onde del mare lasciandoli in carico all’Italia. Che ora li ospita, accoglie e sovvenziona. Sulle attività di salvataggio, però, ci sono molte ombre.
Così i radar in mare incastrano le Ong (VIDEO:)
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Nuove batoste per gli automobilisti indisciplinati: Patente addio e multe salatissime per infrazioni ridicole
23/04/2017 – Patente sospesa, per un periodo che va da un mese a tre, già alla prima violazione e, naturalmente multa salatissima. Questa la batosta che si abbatte sugli automobilisti italiani per una delle infrazioni più comuni e troppo spesso sottovalutate dai nostri connazionali.
Il governo accelera e il viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini annuncia la linea dura, con un provvedimento che arriverà in tempi strettissimi: “A chi fa uso durante la guida di telefoni cellulari, smartphone o apparecchi simili applicare sanzioni più severe, fino a prevedere la sospensione della patente di guida per un periodo determinato”, ha detto Nencini nel corso di un incontro tenutosi venerdì scorso al Salone della Giustizia.
LA SITUAZIONE ATTUALE – L’accordo – come riportato dal portale AdnKronos – trovato tra Trasporti e Interno parla di un inasprimento delle multe e delle sanzioni: oggi l’ammenda è compresa tra i 160 e 646 euro (ma solo 112 se si paga entro 5 giorni) più la decurtazione di 5 punti dalla patente.
STOP ALLE TARGHE STRANIERE – Allo studio vi è inoltre la modifica delle norme che regolano la circolazione dei veicoli stranieri: targhe e contrassegno di immatricolazione ben leggibili, chi non rispetta le disposizioni delle convenzioni internazionali cui l’Italia ha aderito può essere soggetto a interdizione all’accesso al territorio nazionale, aumento sanzioni amministrative.
ASSSICURAZIONI, CONTROLLI AUTOMATICI – Altro settore su cui intervenire è quello assicurativo, per contrastare l’evasione assicurativa attraverso la rilevazione a distanza (come varchi Ztl, tutor, autovelox). Vanno inoltre semplificate le procedura di notifica dei verbali di contestazione. Occorre anche applicare la misura del sequestro del veicolo per la elusione del pedaggio autostradale (riguarda soprattutto veicoli commerciali stranieri). Infine è necessario rivedere la normativa inerente i trasporti eccezionali.
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Vecchi ritratti, nuove assunzioni: Il bando al Quirinale lo vince la figlia dell’ex vice-segretario
23/04/2017 – Per la prima volta l’incarico triennale da 125mila euro l’anno viene affidato tramite selezione pubblica per titoli. Partecipano in 577 e 16 sostengono i colloqui, tra cui il fior fiore dei direttori di parchi e aree protette, docenti universitari e dirigenti forestali. Risultato? A dirigere la residenza estiva del Presidente viene scelta Giulia Bonella, 44 anni, figlia dell’ex vicesegretario generale della Presidenza della Repubblica, lo stesso organismo che ha gestito la selezione. Il Quirinale: “Ha tutti i titoli e il cv europeo non contempla l’indicazione delle parentele”
Per dirigere la tenuta presidenziale di Castelporziano si erano candidati in 577. I direttori dei Parchi: “Non ha i requisiti” Ne aveva parlato perfino il Tg1: il Quirinale sceglie con una selezione pubblica per titoli il nuovo direttore della tenuta di Castelporziano, residenza estiva del Presidente con annessi 6mila ettari di macchia mediterranea incontaminata. Basta nomine a chiamata diretta, viva la trasparenza e la meritocrazia. E che sia d’esempio agli italiani. La selezione per quel ruolo di assoluto prestigio, che vale un compenso annuo di 125.080 euro, effettivamente viene fatta con tanto di avviso (a dicembre) e commissione di valutazione di saggi (a marzo). La competizione è durissima: 577 candidati e 17 selezionati per il colloquio conoscitivo.
Seguono aggiornamenti
Tra il 6 e 7 marzo 2017 sfilano davanti al Segretario generale della Presidenza Ugo Zampetti e all’apposita commissione candidati con curriculum più che importanti e attinenti all’incarico: ex direttori di Parchi nazionali, docenti universitari, dirigenti forestali con lunghi anni di esperienza nella gestione delle riserve naturali dello Stato. L’esito è che la più idonea a dirigere la tenuta presidenziale in vita sua non ha mai diretto un parco o una riserva naturale. Dubbi sono anche i requisiti minimi per partecipare al bando, come la formazione post laurea e un’esperienza “almeno decennale” con compiti di “direzione, programmazione e coordinamento in settori che abbiano attinenza con il presente avviso e con le attività svolte presso la Tenuta di Castelporziano”. – FONTE
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