LE PROSSIME ELEZIONI EUROPEE SARANNO VINTE DAI PARTITI CONTRARI ALLA MONETA UNICA
Il fronte anti-euro si allarga in Europa: adesso investe la Francia visto che dall’ultimo sondaggio il Front National di Marie Le Pen è diventato il primo partito nazionale. Più di un quarto degli elettori è stufo dell’inconcludenza dell’attuale dirigenza e, soprattutto, non vuol più sentire parlare di moneta unica. Se si votasse ora il Front National risulterebbe il grande vincitore delle elezioni europee. Un segnale decisivo. Tenendo anche conto che in Austria il Partito della Libertà ha preso il 21%, che sale al 27% con i voti presi da Franck Stronach, il Berlusconi di Vienna, e senza dimenticare che in Germania il fronte anti-euro ha mancato il quorum per un soffio. Possiamo aggiungere la consueta freddezza inglese che, non a caso, vuole fare un referendum per decidere la permanenza dell’Unione europea. In Italia non esiste un partito dichiaratamente ostile alla moneta unica. Qualche mal di pancia si avverte all’interno della Lega e in alcune fasce estreme a destra e a sinistra. Niente però di radicalmente ostile come Syriza in Grecia o, fino a ieri, Alba Dorata. In ogni caso è facile immaginare che le prossime elezioni europee saranno vinte dai partiti contrari alla moneta unica. I governi per evitarla dovrebbero dare una sterzata alle politiche di coesione e imprimere una forte accelerazione alla ripresa. Nessuna delle due ipotesi è immediatamente percorribile. Tanto meno in Italia, dove la situazione tende al peggio. Chiuderemo l’anno con un disavanzo al 3,6% e questo imporrà nuove restrizione per rispettare gli ordini di Bruxelles: come sperano i partiti della maggioranza di affrontare la campagna elettorale con il Paese in recessione? In realtà il voto di primavera si annuncia come un gigantesco referendum in cui gli elettori dei diciassette Paesi membri del Club dovranno esprimersi sull’euro. Operazione tanto più immediata perchè si usa il proporzionale e nelle urne conta il voto d’opinione visto che il Parlamento di Strasburgo, più che un’assemblea legislativa, assomiglia ad un cenacolo. All’interno del fronte anti-euro Marie Le Pen è il politico più abile e più noto. Potrebbe diventare il riferimento dello scontento che monta in tutta l’Unione. Fonte