Brexit, Londra: Il conto da pagare e la guerra di parole
04/05/2017 – La Gran Bretagna pagherà per il divorzio da Bruxelles quanto è «legalmente dovuto», non «semplicemente ciò che l’Ue vuole». A ribadirlo, tornando ad aleggiare un possibile contenzioso giudiziario, è il ministro per la Brexit, David Davis, citato dai media locali. «Prendiamo sul serio sia i nostri diritti sia i nostri obblighi», insiste Davis, sostenendo che l’Ue ha avviato la partita in modo «duro e ruvido», ma non ha comunque ancora messo cifre sul tavolo.
La reazione di Londra
La reazione di Londra è stata immediata. Intervistato dalla Bbc, Davis ha osservato che le cifre fanno parte degli «alti e bassi» del negoziato; che Londra considera i suoi «diritti e doveri» in modo serio, ma ha aggiunto di non avere visto ancora alcuna cifra realistica. «È nostra intenzione -ha spiegato alla Bbc Radio- arrivare a un accordo, ma dobbiamo mantenere un’opzione alternativa. Ecco perché Theresa (May, la premier britannica; ndr) dice che nessun accordo è meglio di un cattivo accordo. Stamane ci vediamo chiedere 100 miliardi sui giornali. Siamo passati da 50 miliardi, a 60, fino a 100. Questo dimostra che ha ragione.
So che non si sa dove andiamo a finire. La semplice verità è che sarà un negoziato duro». Davis ha aggiunto che Londra farà tutto «in modo corretto, ci assumeremo le nostre responsabilità. Ma dobbiamo discutere nel dettaglio quelli che sono i diritti e gli obblighi. Rispetteremo i nostri obblighi internazionali, ma accanto a quelli, tra attività e passività, ci saranno anche i nostri diritti, non solo quello che la Commissione vuole». art. completo su fonte
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