30/07/2018 – «Noi siamo italiani, non abbiamo niente, se Salvini vuole che ce ne andiamo deve darci un fitto, una casa…. Venga a vedere come viviamo, non siamo tutti delinquenti….». Un giro di interviste tra le baracche dei Rom di Scampia, nel Napoletano, svela le opinioni dei nomadi che si sentono “minacciati” dal censimento, e dai possibili sgomberi con la “ruspa” salviniana: non sembrano neanche eccessivamente preoccupati di quanto sta accadendo intorno a loro. La solfa è sempre la stessa: non abbiamo lavoro, non possiamo lavorare, siamo italiani, aiutateci…

“Salvini vuole un censimento? Venga a trascorrere un giorno con noi”. Così i Rom del campo di Scampia, periferia nord della città, invitano il Ministro dell’Interno a trascorrere una giornata insieme a loro per conoscere a fondo i problemi e le difficoltà che affliggono una comunità che conta, solo in quel campo, oltre mille persone. L’appello al titolare del Viminale viene sostenuto anche dall’associazione “Chi rom e chi no” che da anni segue la comunità.
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