Depositi nelle banche Ue non più sicuri pure sotto 100mila euro
Ricordate il cosiddetto “modello Cipro”, ovvero il fatto che i correntisti non assicurati – quelli cioé con depositi bancari superiori ai 100mila euro – devono partecipare al salvataggio delle banche con un bel prelievo forzoso, spesso oltre il 40%? Bene, nonostante mille smentite e accuse di misunderstanding da parte della stampa, il gran capo dell’Ecofin, quel Jeroen Dijsselbloem che usò la parola “modello”, l’altro giorno ci è cascato di nuovo e ha fatto drizzaare le orecchie di molti miei connazionali con conti correnti in Italia, Francia e Spagna. A suo dire, infatti, a seguito degli stress tests che la Bce condurrà in giugno sulle banche europee, si potranno verificare chiusure forzose di istituti con i bilanci non in ordine, fatto che dovrebbe convincere i regolatori a sedersi ad un tavolo per raggiungere un accordo sulle nuove e condivise regolamentazioni bancarie. Così parlo Dijsselbloem: . E ancora: .
Un “detto non detto”, un “so non so” che a casa mia non promette nulla di buono: o si sa qualcosa e lo si dice o minacciare, adombrare, mandare segnali in codice non è accettabile da un uomo che è a capo dell’Ecofin. Ma sapete com’è, con l’Ue noi inglesi siamo un po’ insofferenti di natura, siamo razza isolana. Il problema è questo, sostanzialmente: il nuovo meccanismo di supervisione della Bce è atteso per il giugno del 2014 ma Dijsselbloem, di fatto, spinge sull’acceleratore affinché già entro questa estate si arrivi a regole comuni nell’eurozona per la cosiddetta “bank resolution”, ovvero mettere nero su bianco nuovo regole per capire chi tra despositari non assicurati e detentori di obbligazioni di banche che dovranno essere salvate e ristrutturate dovranno perderci dei soldi, partecipando alla ristrutturazione. E Dijsselbloem lo fa nel modo peggiore ma forse più efficace: gettare ombre sinistre prima ancora che la Bce compia i suoi stress tests sui principali istituti bancari europei. In parole povere, il rischio che si profilerebbe è quello di condivisione dei costi per la ristrutturazione delle banche che il mese prossimo falliranno i controlli dell’Eurotower, con perdite per correntisti e altri creditori. Yves Mersch, membro del board della Bce, conferma: . E la prossima settimana, al meeting dei ministri delle Finanze dell’eurozona, l’argomento principe sarà proprio questo: , ha confermato a Bloomberg una fonte interna ai negoziati.
Ma le divisioni sono anche su altro, ovvero sulla discrezionalità a livello dei vari Stati membri del cosiddetto DGS (Deposit Guardantee System) e sulla possibilità di utilizzarlo comunque per salvataggi bancari, una volta che i depositari non assicurati abbiano già dovuto patire delle perdite ma la somma racimolata non sia sufficiente per evitare di gravare troppo sulle casse di Stati già indebitati fino all’osso. Insomma, la presidenza irlandese, che sovraintenderà i negoziati fino alla fine di luglio, sta CHIARAMENTE mettendo sul tavolo l’ipotesi di intervenire forzosamente anche sui conti cosiddetti protetti, cioé sotto i 100mila euro. Una nota interna visionata dal Daily Telegraph e non smentita recita infatti così: .
Per Dijsselbloem, questo vulnus riguardo le garanzie comuni per i depositari dell’eurozona impone un passo avanti verso l’unione bancaria, .
Per ora, in pericolo, io vedo solo i conti correnti dell’eurozona: attenti, davvero attenti a quanto accadrà da qui a fine luglio.
Ve lo ha fatto capire, con mille giri di parole, lo stesso uomo che ha parlato di “modello Cipro”.
di CHRIS WILTON
Fonte: http://www.lindipendenza.com
di CHRIS WILTON
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