Varato il “partito dell’islam”: Assemblee e raccolta fondi in tutta Italia, saremo governati dagli straneri
02/05/2017 – Dopo la frenetica attività sui social network e le trasmissioni via radio, il partito dell’islam esce dalla rete e prova a diventare realtà. La Costituente islamica esordisce fra due settimane a Torino ma è solo la prima tappa della «tournée». Il calendario in buona parte è definito: secondo appuntamento una settimana dopo, a Bologna; quindi lo sbarco a Milano e Roma fra il 2 e il 9 luglio.
Via alla tournée in mezza Italia. Esordio fra 14 giorni a Torino, poi sarà la volta di Bologna, Milano e Roma.
Nelle prossime settimane in Italia potrebbe vedere la luce il primo partito dell’islam. L’agenda del fondatore Hamza Roberto Piccardo, già padre dell’Unione delle comunità islamiche italiane, è ricca di appuntamenti che lo porteranno fra 14 giorni a Torino, dove esordirà la Costituente islamica. Una settimana dopo, riporta il Giornale, Piccardo sarà a Bologna e poi a luglio si dividerà tra Milano e Roma.
Piccardo è diventato famoso da quando aveva proposto di introdurre in Italia la poligamia come “diritto civile”. Non contento del clamore scatenato dalle sue dichiarazioni, aveva rivendicato di aver toccato un “nervo scoperto” della cultura italiana. Oggi dichiara tutto il suo apprezzamento per il presidente turco Erdogan, sostenendo che in Turchia c’è: “legalità, ringhiosa quanto volete ma comunque una legalità democratica e repubblicana”.
Con Piccardo ci sarebbero alcuni dei membri andati via dall’Ucoii, l’associazione che ha firmato con il ministro dell’Interno Marco Minniti un accordo per l’islam italiano. Un patto ritenuto dai seguaci di Piccardo il vero fallimento del vero obiettivo che dovrebbe avere il nascente partito islamico: quello di un Concordato, come quello già in vigore tra lo Stato italiano e Città del Vaticano. –FONTE
Diventa sostenitore di L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook
Sondaggio, M5s “partito pigliatutti”: piace agli elettori di sinistra come ai leghisti, a operai e imprenditori
10/04/2017 – Il 15% degli elettori del Movimento 5 stelle si dicono vicini a Sinistra italiana, il 20% alla Lega Nord. Ma c’è anche un 7% affine al Pd e un 10% a Forza Italia. È la fotografia del bacino elettorale variegato con cui devono fare i conti Grillo e Casaleggio, ma anche il frutto di un programma per scelta eterogeneo e mai troppo specifico. Tutti i partiti tendono ormai da anni al modello del catch-all party, definizione coniata da Otto Kirchheimer nel 1966 poi tradotta in “partiti pigliatutti”, ma, stando ai dati raccolti dall’indagine ‘Atlante politico-Demos & Pi’ e pubblicati da La Repubblica, i Cinquestelle sono quelli che ci sono riusciti meglio di tutti.
La situazione è simile anche se si guarda agli elettori di altri partiti che però vedono di buon occhio il M5s. Se un 27% vota Fratelli d’Italia o altri partiti di estrema destra, un altro 23% vota più a sinistra del Pd. Ma c’è anche un 11% che invece si dichiara elettore di centro eppure vicino al Movimento. Tutto va nello schema dell’idea politica nata da Gianroberto Casaleggio e portata avanti dal figlio Davide, che ha trovato una nuova espressione sabato scorso nell’incontro di Ivrea, dove i Cinquestelle hanno voluto dimostrare di avere un loro programma per il futuro dell’Italia e una loro credibilità, attrattiva per tutti.
La presenza a Ivrea di super-esperti, ceo e delegati di aziende, dimostra la capacità del M5s di raccogliere consensi ampi e superiori alla media in tutti i settori sociali. Gli elettori di Grillo sono più lavoratori autonomi e imprenditori (14%) che disoccupati (12%). Poi ci sono studenti (10%) e operai (14%), ma anche una buona fetta di insegnanti e impiegati. E il modello potrebbe anche reggere nel tempo: i Cinquestelle piacciono principalmente a chi ha tra i 30 e i 44 anni (41%), ma riscuotono più successo di tutti tra i giovanissimi (18-29 anni), che sono il 21% dei suoi elettori. Se per Pd e Fi la quota di voti che arrivano dagli over 65 è del 34 e del 38 per cento, rappresenta invece solo il 10% del bacino elettorale M5s. – FONTE
Lega, processo per truffa sui rimborsi: il pm chiede 4 anni per Umberto Bossi e la confisca di oltre 56 milioni al partito
04/03/2017 – Il pubblico ministero Paola Calleri ha chiesto la condanna a quattro anni per Umberto Bossi e a quattro anni e sei mesi per Francesco Belsito nell’ambito dell’inchiesta sulla presunta maxi truffa ai danni dello Stato.
Il pm ha anche chiesto la condanna a cinque anni ciascuno (oltre a una multa da 17 mila euro) per gli imprenditori Paolo Scala e Stefano Bonet, due anni e nove mesi per gli ex revisori contabili Diego Sanavio e Antonio Turci, e due anni e quattro mesi per il terzo revisore Stefano Aldovisi.
Il pm ha anche chiesto la confisca di oltre 56 milioni di euro alla Lega Nord in quanto “percettore delle indebite appropriazioni dei soldi pubblici”. Bossi, Belsito e i tre revisori sono accusati di truffa ai danni dello Stato perché chiesero e ottennero dal Parlamento oltre 56 milioni di euro che avrebbero usato per scopi personali.
Scala e Bonet sono accusati insieme con Belsito di riciclaggio, perché avrebbero collaborato al trasferimento oltreconfine di parte dei soldi ottenuti. Il processo proseguirà il 18 aprile. Huffingntonpost
MARZANO (PD): SONO SCHIFATA LASCIO IL PARTITO!
12/05/2016 – E’ polemica dopo il sì di ieri alle unioni civili. Aver eliminato dalla legge sulle unioni civili ogni riferimento a famiglia e la stepchild adoption “rappresentano un vulnus per me difficile non solo da accettare, ma anche da giustificare pubblicamente”. Così Michela Marzano, deputata e docente alla Sorbona, motiva e ufficializza in una lettera a Ettore Rosato la sua decisione di lasciare il gruppo del Pd. La lettera, pubblicata sul sito di “La Repubblica”, è rilanciata dalla parlamentare nella sua pagina Facebook.
Una scelta di coerenza che la parlamentare aveva già preannunciato nei giorni scorsi (voterò sì alla legge ma poi mi dimetterò, aveva detto) e che aveva provocato diversi inviti da parte dei dem a ripensarci. Oggi, però, è arrivato l’addio definitivo. “Sui temi dei diritti e dell’etica – scrive la docente universitaria e filosofa nella lettera di dimissioni inviata al capogruppo Ettore Rosato – ho sempre detto e difeso gli stessi valori e gli stessi principi. E non me la sento, oggi, di non essere coerente con me stessa e con le mie battaglie per opportunità politica. Lo so che, sulla unioni civili, non si poteva forse fare diversamente e considero che sia importante per l’Italia avere finalmente una norma che garantisca e protegga le persone omosessuali. Aver però eliminato ogni riferimento a ‘famiglia’ e ‘familiare’ – parlando delle unioni civili come una semplice ‘specifica formazione sociale’ – e aver stralciato la ‘stepchild adoption’ rappresentano un vulnus per me difficile non solo da accettare, ma anche da giustificare pubblicamente”.
“Mi spiace per Michela. In questi anni ha dato un contributo prezioso al dibattito interno al gruppo e poi in Aula. Anche sulle unioni civili però sono convinto che abbiamo fatto un lavoro prezioso e utile a migliaia di persone. Una legge di contenuti e principi che mi sento di difendere fino in fondo”. Così Ettore Rosato, presidente dei deputati dem, commenta all’ANSA l’addio di Michela Marzano.
“Se è una legge sbagliata si può disapplicare, lo spiegava don Milani quando lanciò l’obiezione di coscienza al servizio militare”. Il leader della Lega,Matteo Salvini, ribadisce da Bari l’invito a non rispettare la legge sulle unioni civili approvata ieri. “Una legge fatta male – spiega – oltretutto tanti avvocati dicono che porterà problemi e truffe in sede di separazione, litigi e questioni economiche, che discrimina le coppie eterosessuali sulla reversibilità, che apre le porte alle adozioni gay. Quindi io invito, al di là del partito, qualunque amministratore locale a seguire la sua coscienza e se ritiene sbagliata questa legge a non applicarla”.
Via libera definitiva dell’Aula della Camera alla legge sulle Unioni civili. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 372 voti a favore, 51 contrari e 99 astenuti. La proclamazione del risultato della votazione è stata salutata da un forte applauso dai banchi del Pd. Applausi anche fuori della Camera dove un gruppo di attivisti ha salutato il voto con un boato.
Boschi, giorno di festa per italiani – “Siamo molto contenti. E’ un giorno di festa per tutti gli italiani e tutte le italiane. Vorrei esprimere un grazie per chi ha contribuito a fare questa legge e anche per il lavoro fatto negli anni passati. Arriviamo a dare una risposta dopo anni non soltanto ai diritti ma anche ai sogni e alle aspettative di tanti. Ora andiamo a festeggiare perché è un giorno di festa”. Lo afferma il ministro Maria Elena Boschi uscendo dall’Aula dopo l’approvazione della legge sulle unioni civili.
La Camera aveva confermato la fiducia al governo sul ddl con 369 voti a favore, 193 contrari e 2 astenuti. Ad astenersi sono stati due deputati del gruppo Misto: si tratta di Vincenza Labriola e Rudi Franco Marguerettaz. Come avevano annunciato, hanno votato contro la fiducia due deputati di maggioranza: Alessandro Pagano di Ap e Mario Sberna di Ds-Cd FONTE
Ecco gli estratti della lettera d’addio di Michela Marzano dal gruppo del PD, pubblicati da Repubblica.it, dopo il suo voto favorevole alle unioni civili. “Sui temi dei diritti e dell’etica ho sempre detto e difeso gli stessi valori e gli stessi principi. E non me la sento, oggi, di non essere coerente con me stessa e con le mie battaglie per opportunità politica. Lo so che, sulla unioni civili, non si poteva forse fare diversamente e considero che sia importante per l’Italia avere finalmente una norma che garantisca e protegga le persone omosessuali. Aver però eliminato ogni riferimento a ‘famiglia’ e ‘familiare’ – parlando delle unioni civili come una semplice ‘specifica formazione sociale’ – e aver stralciato la ‘stepchild adoption’ rappresentano un vulnus per me difficile non solo da accettare, ma anche da giustificare pubblicamente”.Le ragioni che mi portano alle dimissioni non sono politiche, sono morali. Quando, il 7 gennaio del 2013, Bersani e Letta mi chiesero di accettare la candidatura per il Pd, lo fecero, e li cito, per mettere al servizio del partito e dell’Italia le mie competenze sui diritti e l’etica. Se quel giorno accettai – nonostante i dubbi e le riserve che avevo fossero molte, non avendo mai attivamente partecipato alla vita politica italiana e vivendo ormai da quasi vent’anni in Francia – era perché consideravo doveroso rispondere ‘presente’, e non limitarmi più solo a scrivere saggi e articoli o insegnare all’università: era un dovere, era un onore .La mia storia, però, non è politica. Nasce dalle esperienze di vita, talvolta anche molto dolorose, che ho affrontato, e dall’impegno costante sia a livello accademico, sia a livello divulgativo per ‘riparare’ le ‘ferite’ del mondo. Sempre e comunque all’insegna di quelle celebri parole di Jean Guehenno, il quale scrisse che l’unico vero tradimento è seguire il mondo come va e impiegare lo spirito a giustificare questo. Sui temi dei diritti e dell’etica ho sempre detto e difeso gli stessi valori e gli stessi principi. E non me la sento, oggi, di non essere coerente con me stessa e con le mie battaglie per opportunità politica. Lo so che, sulle unioni civili, non si poteva forse fare diversamente e considero che sia importante per l’Italia avere finalmente una norma che garantisca e protegga le persone omosessuali. Aver però eliminato ogni riferimento a ‘famiglia’ e ‘familiare’ – parlando delle unioni civili come una semplice ‘specifica formazione sociale’ – e aver stralciato la ‘stepchild adoption’ rappresentano un vulnus per me difficile non solo da accettare, ma anche da giustificare pubblicamente. La mia storia è fatta di parole che non ho mai tradito e di valori cui ho sempre sacrificato tutto. Se restassi oggi nel gruppo del Pd avrei difficoltà a difendere la mia storia non solo di fronte ai miei studenti, ma anche di fronte a tutte quelle persone cui avevo promesso integrità e nessun cedimento
PD, Appello Bersani: Il partito è finito nelle braccia di Grillo
(AGI) – Roma 06/11/2015 – Ultima Ora: “Senza il Pd il centrosinistra non esiste percio’ mi chiedo come fanno gli altri a pensare di costruirlo fuori dal Pd. La mia idea d’Italia sta qui. E se gli elettori abbandoneranno il partito, temo sia piu’ facile che finiscano nelle braccia di Grillo piuttosto che in quelle di una sinistra che non e’ il Pd”. Lo dice in una intervista alla Repubblica, Pier Luigi Bersani che prende le distanze dalla mini-scissione ma al leader manda a dire: “Darsi un profilo e’ importantissimo, non ci si rafforza pescando qua e la’. Per me e’ il contrario. Piu’ sei senza identita’, piu’ il tuo consenso e’ contendibile. Penso per esempio all’idea della Lorenzin: a Roma un bel patto trasversale dal Pd a Forza Italia intorno a Marchini. La via maestra per la vittoria dei 5stelle”.
Dai anche un’occhiata alle nostra pagina su Facebook Se vuoi, puoi inviarci video, notizie o semplicemente scriverci attraverso un messaggio sulla nostra pagina Facebook, gli articoli saranno pubblicati solamente dopo poche ore dal tuo invio! Se ti è piaciuto l’articolo riportato, condividilo o lascia un commento, e facci sapere cosa ne pensi! Continuate a navigare nel sito, attraverso le varie categorie o gli articoli correlati.
Riciclo ricreativo, come realizzare un piccolo confort “Pallet House” con soli 100 €. VIDEO:
OGM, Il Parlamento Europeo, boccia la proposta della commissione sui divieti Nazionali VIDEO:
L’insetto è servito: arriva l’ok da Strasburgo Insetti, ragni e alghe a tavola in Ue VIDEO:
Tetti verdi: La roof garden mania contagia anche Expo, VIDEO:
Il reddito di cittadinanza spiegato in 90 secondi (VIDEO):
Agricoltura naturale, il miglior metodo è il non far niente: ogni intervento umano è inutile, VIDEO:
Imola 2015, Intervento di Beppe GRILLO: Pubblico letteralmente in delirio (VIDEO):
Vecchie Lire, avete Qualcuna Di Queste Monete? Potreste Guadagnare Moltissimo, VIDEO: