Scandaloso il Senato rallenta per il taglio dei vitalizi! Guardate cosa e’ successo!
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, ora chiedono che si rispettino i tempi: “Accogliamo la decisione di convocare inaudizione Boeri“, ha dichiarato la senatrice e questore M5s a Palazzo Madama Laura Bottici, “e auspichiamo che l’incontro si svolga in tempi brevi. L’orizzonte è quello di far partire il provvedimento il prossimo 1° novembre, così come già prevede la delibera presentata dal presidente Roberto Fico alla Camera che sarà votata la prossima settimana”. Ha invitato alla calma anche la vicepresidente dem Anna Russomando: “C’è la volontà di tutti di arrivare a decisioni in tempi ragionevoli, nel rispetto dell’autonomia del Senato”. Il fastidio della Casellati è emerso dalle parole di Ignazio La Russa, vicepresidente a Palazzo Madama: “La presidente ha sottolineato che la Camera ha deciso di andare avanti senza aspettare la condivisione del Senato”. E per questo intende “verificare senza pregiudizi tenendo conto delle decisioni della Camera, con la giusta autonomia che spetta al Senato”.
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire.
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni:
Elena Cattaneo, senatrice a vita nominata da Napolitano, in Parlamento non c’è mai. [VIDEO]
02/06/2018 – Elena Cattaneo, senatrice a vita nominata da Napolitano, in Parlamento non c’è mai. Però ci costerà, fino al compimento dei 90 anni, 11.544.000 €. Senza contare il TFR, di circa 500.000 € per ogni decennio in Senato. Diffondiamo questa vergogna! VIDEO DOPO LA pubblicità:
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire.
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni:
Non tagliateci i vitalizi. Gli ex Parlamentari scrivono a Fico e Casellati. Voi cosa ne pensate?
19/05/2018 – Gli ex parlamentari scrivono ai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico ed Elisabetta Casellati, per avviare un confronto sul tema dell’abolizione dei vitalizi, mettendo tuttavia in guardia i vertici delle istituzioni sul rischio incostituzionalità di un intervento che andrebbe ad agire su diritti acquisiti. Nella lettera, inoltre, gli ex parlamentari sottolineano che un colpo di spugna tout court sarebbe un “atto punitivo”. In vista delle decisioni che il Movimento 5 stelle si appresta ad assumere sul fronte vitalizi e costi della politica, l’Associazione degli ex parlamentari ha scritto a Fico e Casellati chiedendo un incontro e suggerendo anche degli spunti di riflessione all’Ufficio di presidenza, organo competente in materia, come ad esempio inserire il tema dei vitalizi all’interno del dibattito sul bilancio interno.
“L’Associazione degli ex-parlamentari della Repubblica condivide l’esigenza di contenimento dei costi della politica razionalizzando le spese delle Camere senza tagliare i costi della democrazia”, si legge nella lettera. Quindi, “l’Associazione degli ex-parlamentari chiede di essere ascoltata per esporre il proprio punto di vista sugli annunciati provvedimenti in materia di vitalizi”. Gli ex parlamentari elencano quindi, nella lettera inviata ai presidenti di Camera e Senato, una serie di “temi del confronto”.
Innanzitutto, “la necessità di un coordinamento tra Camera e Senato per giungere a decisioni comuni, evitando quanto è accaduto nella scorsa legislatura con la delibera sul contributo di solidarietà adottata dall’Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati”. In secondo luogo, l’Associazione suggerisce che “le eventuali misure riguardanti i vitalizi” vengano inserite “nella sede del dibattito d’aula sul bilancio interno, in considerazione del fatto che all’origine delle disposizioni in materia previdenziale per i parlamentari vi fu una decisione d’aula (seduta del 20 maggio 1954) e perché la discussione avvenga con il massimo di trasparenza, e coinvolga tutti i gruppi presenti in Parlamento”.
“Chiediamo il rispetto per la legalità costituzionale”
In terzo luogo, gli ex parlamentari chiedono il “rispetto della legalità costituzionale. A questo riguardo si ricorda che l’unica forma di intervento sui trattamenti previdenziali in essere ammessa dalla Corte costituzionale in varie sentenze, è quella del contributo di solidarietà, a fini di solidarietà interna al sistema previdenziale, nel rispetto dei principi di legittimo affidamento, di ragionevolezza, di proporzionalità e di non reiterabilità. Nessuna legge approvata dal Parlamento di modifica della disciplina previdenziale ha mai messo in discussione retroattivamente diritti già maturati dai cittadini. Infatti, le riforme delle pensioni che si sono susseguite negli anni, da quella Dini del 1995 a quella Fornero del 2011 tutte hanno fatto salvi i diritti dei cittadini maturati prima della loro entrata in vigore.
Anche i regolamenti vigenti di Camera e Senato in materia previdenziale hanno rispettato questo principio prevedendo l’applicabilità delle nuove norme soltanto a chi è diventato parlamentare dopo il 1 gennaio 2012 e lo stesso Collegio di Appello della Camera dei deputati con sentenza n. 2 del 24 febbraio 2014 ha stabilito che proprio per rispetto di detto principio la misura del sistema contributivo introdotto dal regolamento del 2012 è ‘adottata esclusivamente de futuro”. Ne consegue che “pretendere di farlo per gli ex-parlamentari avrebbe soltanto un significato punitivo, di delegittimazione e umiliazione della funzione parlamentare che è libera e indipendente”.
Per gli ex parlamentari “uscire dai binari della legalità costituzionale significa creare, inoltre, un pericoloso precedente che mette a rischio lo Stato di diritto e apre la strada al taglio delle pensioni in essere degli italiani”. E ancora, per l’Associazione “quanto al ricalcolo dei vitalizi in essere con metodo contributivo ipotizzato da alcuni non si può non tener conto dei tanti problemi attuativi seri e complessi: il metodo di calcolo contributivo è stato introdotto in Italia a partire dal 1 gennaio 1996. È del tutto evidente che per i vitalizi erogati prima di quella data non si potrebbe procedere al metodo di ricalcolo contributivo. Nel sistema contributivo oggi in vigore non è prevista, come è noto, alcuna forma di tassazione dei contributi previdenziali nè è previsto alcun contributo aggiuntivo per avere titolo alla reversibilità. L’applicazione retroattiva del metodo contributivo ai vitalizi degli ex parlamentari obbligherebbe alla restituzione delle tasse, da loro pagate, sui contributi previdenziali (valutate, per il periodo 2001-2011, in oltre 154 milioni di euro tra Senato e Camera) e del contributo del 2,5% per la reversibilità”.
Dopo altre perplessità ed eccezioni riguardanti il ricalcolo dei vitalizi con metodo contributivo, gli ex parlamentari osservano che “i problemi attuativi sopra indicati genererebbero, a nostro parere, oneri finanziari consistenti a carico delle Camere che vanno attentamente quantificati al fine di verificare l’esistenza di problemi di copertura”. Inoltre, nella lettera si mette in guardia dalle “ricadute finanziarie delle inevitabili richieste di danni da parte di quanti, in base alle regole vigenti in passato, hanno rinunciato alla propria carriera professionale per mettersi al servizio del Paese. Per ultimo, non certo per ordine di importanza, si pone il tema della tutela giurisdizionale riconosciuta dalla Costituzione a tutti i cittadini quando ritengano lesi i loro diritti”. Infine, gli ex parlamentari chiedono che ogni decisione in materia non sia adotatta “prima che siano costituiti gli organi di giurisdizione interna”. e che sia garantita la “terzietà di questi organi. Riteniamo necessario garantire, come avviene per il personale dipendente delle Camere, la presenza negli organi di giurisdizione interna di rappresentanti dell’Associazione degli ex parlamentari della Repubblica”, conclude la lettera, firmata dal presidente dell’Associazione, Antonello Falomi.
Fonte: https://www.agi.it/politica/vitalizi_ex_parlamentari-3735777/news/2018-04-05/
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire.
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni:
“Sistema Montante”, tra gli indagati anche l’ex presidente del Senato Schifani“
15/05/2018 – Vertici dei servizi segreti civili, esponenti delle forze dell’ordine, docenti universitari, politici. Sono ventidue le persone indagate nell’ambito dell’indagine che ha portato all’arresto – per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione – dell’ex presidente di Sicindustria, Antonello Montante, e di altre cinque persone (tutte ai domiciliari). Nomi eccellenti, come quello del senatore palermitano di Forza Italia Renato Schifani. Anche l’ex presidente del Senato avrebbe fatto parte della “rete” che consentiva a Montante di essere costantemente informato sulle inchieste che lo riguardavano. Un terremoto nato a Caltanissetta, con pesanti ripercussioni fino a Palermo e Roma.
Gli indagati
Con Schifani, nell’elenco degli indagati, anche il docente dell’Università di Palermo Angelo Cuva (nella foto), l’ex generale Arturo Esposito, ex direttore del servizio segreto civile (Aisi); Andrea Cavacece, capo reparto dell’Aisi; Andrea Grassi, ex dirigente della prima divisione del Servizio centrale operativo della polizia; Romeo Letterio, nella qualità di comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Caltanissetta; Gianfranco Ardizzone, ex comandante provinciale della guardia di finanza di Caltanissetta e poi capocentro della Dia nissena; Mario Sanfilippo, ex ufficiale della polizia tributaria di Caltanissetta. Indagati anche l’ex sindacalista Cisl e oggi dirigente di Fondimpresa (Fondo interprofessionale per la formazione continua di Confindustria) Maurizio Bernava, gli imprenditori Andrea e Salvatore Calì, Alessandro Ferrara, il direttore di Reti d’imprese di Confindustria Carlo La Rotonda, Salvatore Mauro, Vincenzo Mistretta.
angelo cuva-2Schifani, in particolare, è accusato di rivelazione di segreti d’ufficio. Avrebbe “riversato le notizie complessivamente apprese dal generale Esposito sulle indagini in corso nel procedimento instaurato a carico di Montante, a Cuva”, affinchè le comunicasse a uno degli arrestati, il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata, ex capo centro della Dia.
“Apprendo con stupore – commenta Schifani in una nota – l’indagine a mio carico riguardo una mia presunta condotta, che è assolutamente inesistente. Mi riservo, piuttosto, di denunciare per millantato credito chi per ipotesi mi ha coinvolto e fin d’ora sono a disposizione dell’autorità giudiziaria per comprendere meglio la vicenda e avviare tutte le iniziative opportune, al fine di tutelarmi da un’accusa palesemente infondata. Rinvendico, infine, che non ho mai avuto alcuna amicizia o frequentazione con il signor Montante, a dimostrazione dell’assoluto disinteresse nei confronti di quest’ultimo”.
Ai domiciliari
Sono invece ai domiciliari il colonnello dei carabinieri Giuseppe D’Agata, ex capocentro della Dia di Palermo tornato all’Arma dopo un periodo nei servizi segreti; Diego Di Simone, ex sostituto commissario della squadra mobile di Palermo; Marco De Angelis, sostituto commissario prima alla questura di Palermo poi alla prefettura di Milano; Ettore Orfanello, ex comandante del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza a Palermo, e l’imprenditore Massimo Romano, re dei supermercati in Sicilia. Un altro provvedimento cautelare riguarda Giuseppe Graceffa, vice sovrintendente della polizia in servizio a Palermo, sospeso dal servizio per un anno. Sono accusati, a vario titolo, di essersi associati allo scopo di commettere più delitti contro la pubblica amministrazione e di accesso abusivo a sistema informatico, nonché più delitti di corruzione.
Le accuse
Secondo la Procura nissena, Montante, per anni ritenuto paladino dell’antimafia, avrebbe tessuto una vera e propria rete di “spionaggio” con lo scopo di avere notizie sulle indagini della magistratura a suo carico. L’operazione di oggi è stata denominata “Double Face” ed è il frutto di un lungo lavoro, inziato nel 2016 quando durante una perquisizione a Serradifalco (Caltanissetta) nella villa di Montante, allora indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, gli agenti hanno rinvenuto in una stanza nascosta da una libreria, un archivio con veri e propri dossier e, frugando nel suo pc hanno recuperato tra i file cancellati quello che elencava contatti, incontri, e compensi per gli “informatori”.
Montante aveva un archivio informativo a cui attingere per scongiurare azioni di contrasto nei suoi confronti. Il dossieraggio riguarderebbe non solo politici, ma anche giornalisti e magistrati. “Il sistema – dice procuratore di Caltanissetta, Amedeo Bertone – si fonda sul contributo di Di Simone, ex appartenente alla polizia di Stato che grazie all’interessamento di un altro soggetto delle istituzioni era stato ingaggiato da Confindustria e si occupava della sicurezza dell’associazione. Essendo un ex appartenente della polizia di Stato teneva contatti con altri due indagati attraverso i quali acquisiva informazioni. Graceffa lavorando alla questura di Palermo forniva informazioni riservate attraverso l’inserimento nella banca dati delle richieste che il Montante faceva tramite Di Simone. Montante ha costruito un sistema di potere indossando la veste della legalità”. Ad accusare l’industriale, oltre ad alcuni collaboratori di giustizia, sarebbero stati anche due ex amici dello stesso imprenditore, Marco Venturi, ex assessore regionale, e Alfonso Cicero, ex presidente dell’Irsap.
L’avvocato di Montante, Nino Caleca, afferma: “Dopo 4 anni, l’indagine per concorso esterno finisce comunque con un nulla di fatto, non sono stati trovati riscontri all’iniziale ipotesi accusatoria. Vengono contestati – prosegue il legale – solo singoli episodi che Montante chiarirà nelle sedi opportune”. FONTE
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire.
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni:
Scandaloso! La Casellati “blocca” il Movimento 5 Stelle al Senato. Toninelli a Casellati: “Dov’è l’istruttoria?”
05/05/2018 – Il taglio dei vitalizi degli ex parlamentari procede a due velocità. Se alla Camera i lavori preparatori della riforma sono stati ultimati, il Senato deve ancora fare il primo passo. A chiederne conto a Maria Elisabetta Alberti Casellati è stato Danilo Toninelli: “Le scrivo per chiederle lumi sull’istruttoria che il gruppo del M5s vorrebbe vedere il prima possibile all’esame del consiglio di presidenza” anche alla luce del “solerte lavoro compiuto” dai questori della Camera che hanno “completato l’istruttoria per la revisione dei vitalizi, compresi i trattamenti reversibilità”, si legge nella lettera inviata alla presidente di Palazzo Madama dal capogruppo dei 5 Stelle. Che non manca di ricordare alla seconda carica dello Stato il “suo dichiarato impegno a favorire un percorso parallelo e coordinato tra i due rami del Parlamento”.
Un impegno rimasto agli atti: “Auspico che i senatori Questori avviino quanto prima, assieme ai colleghi della Camera, l’annunciata istruttoria congiunta sul tema dei vitalizi”, annunciava solennemente l’11 aprile la Casellati, raccogliendo l’invito che il presidente della Camera Roberto Fico aveva rivolto ai questori: consultazioni tra i due rami del Parlamento per valutare una proposta di disciplina uniforme in materia di vitalizi. Il momento pareva propizio: la trattativa con il versante leghista del centrodestra procedeva e la presidente eletta in quota Forza Italia era chiamata a favorire il dialogo persino su uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale del Movimento 5 stelle.
Poi però le cose erano andate diversamente. Il 26 aprile all’ufficio di Presidenza di Montecitorio era arrivata “nei tempi stabiliti l’istruttoria predisposta dal Collegio dei questori”, annunciava Fico su Facebook, sottolineando che il documento “rappresenta il primo passo verso il superamento dei vitalizi ed evidenzia la necessità di svolgere ulteriori approfondimenti sul tema. Su questo siamo già al lavoro”.
Ed è proprio dal lavoro svolto dagli uffici della Camera che Toninelli propone di ripartire, auspicando che “si possa lavorare a partire dai criteri metodologici assunti dall’Ufficio di Presidenza di Montecitorio, vista anche la proficua collaborazione avviata tra il presidente Roberto Fico e il presidente dell’Inps Tito Boeri (i due si sono visti per una quarantina di minuti giovedì a Montecitorio, dopo il primo faccia a faccia avuto sul tema il 18 aprile, ndr), in modo da recuperare il tanto invocato allineamento tra le due Camere e dare una pronta risposta ai cittadini su un tema molto sentito dall’opinione pubblica”, ha detto il capogruppo pentastellato.
Che poi ha usato toni più forti in un’intervista a Radio 105: “Sembra che l’istruttoria dei questori stia concludendosi in maniera scandalosa – ha detto Toninelli – sembra che ci siano profili di incostituzionalità sull’abolizione. In Parlamento vige l’autodichia e loro stanno dicendo che è costituzionale un privilegio e incostituzionale abolirlo”. FONTE
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire.
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni:
Casellati-Fico presidenti, c’è l’accordo centrodestra-M5S
24/03/2018 – Al via nell’Aula della Camera la quarta votazione per eleggere il presidente. Da questo scrutinio il quorum per fare scattare l’elezione scende alla maggioranza assoluta dei voti, contando anche le schede bianche.
Giorgio Napolitano dà il via alla terza votazione per l’elezione del presidente del Senato. Per questa terza votazione si dovrà raggiungere la maggioranza assoluta dei votanti conteggiando quindi anche le schede bianche. Nel caso questa non si raggiungesse, si procederà alla quarta votazione cioè al ballottaggio tra i due nomi più votati.
Maria Elisabetta Alberti Casellati al Senato e Roberto Fico alla Camera sono i candidati presidenti del nuovo Parlamento che escono ‘vincitori’ da una notte dei lunghi coltelli nella trattativa centrodestra-M5s, segnata fino all’ultimo dai veti incrociati. I loro nomi escono dai vertici di Fi-Lega-Fdi, che si ritrovano di buon’ora con Berlusconi a palazzo Grazioli dopo lo strappo di Salvini, e dei Cinquestelle all’Hotel Forum, con Di Maio e Beppe Grillo. Alla fine, l’intesa c’è e possono cominciare le votazioni, la quarta a Montecitorio e la terza a Palazzo Madama, che eleggeranno i vertici del Parlamento della XVIII legislatura: infatti, stavolta basterà la maggioranza assoluta, contate anche le schede bianche.
Il Pd annuncia che voterà per candidati di bandiera: Valeria Fedeli al Senato e Roberto Giachetti alla Camera. Il botta e risposta tra i partiti che hanno vinto le elezioni e ora si uniscono per eleggere i presidenti delle Camere è andato avanti per tutta la notte. Dopo il passo indietro di Anna Maria Bernini, indicata da Salvini contro la volontà di Berlusconi, il M5s ha aperto uno spiraglio al Cavaliere a patto di avere i voti di Fi per un proprio candidato alla Camera: Di Maio, infatti, ha fatto sapere di essere pronto a votare ‘Bernini o un profilo simile’.
In questo spiraglio, l’ex presidente del Consiglio si è infilato cambiando cavallo, la Alberti Casellati al posto della Bernini, e ponendo però altre due condizioni. La prima al MoVimento Cinquestelle, il veto su Fraccaro alla Camera per ripagare con la stessa moneta quello di Romani al Senato. Così anche il candidato del M5s è costretto al ‘passo indietro’, come fa – ma solo dopo – il capogruppo azzurro a Palazzo Madama bocciato dai grillini. La seconda condizione è posta a Salvini: nel comunicato finale del vertice, il Cavaliere fa mettere a verbale una indicazione che tenta di bloccare la strada a un governo Lega-M5s. ‘I leader del centrodestra – si legge – confermano le intese intercorse in questa fase non sono prodromiche alla formazione del governo e che non avranno nessuna influenza sul percorso istituzionale successivo per il quale l’indicazione spetterà al presidente della Repubblica. Confermano che in ogni caso vi è l’impegno di tutte le forze politiche del centrodestra a non ricercare accordi individuali per la formazione del governo’.
Colpo di scena notturno nella rosa dei candidati M5S per la presidenza della Camera. Con un blitz a poche ore dall’assemblea dei gruppi congiunti i capigruppo del Movimento Giulia Grillo e Danilo Toninelli annunciano che il candidato ufficiale alla guida di Montecitorio è Riccardo Fraccaro. E l’annuncio arriva una manciata di minuti dopo dalle indiscrezioni secondo cui a Silvio Berlusconi sarebbe stata sottoposta l’ipotesi di candidatura di un quarto nome unitario per il centrodestra, l’ex magistrato Maria Elisabetta Casellati. “Fraccaro ha esperienza, essendo stato segretario dell’ufficio di presidenza della Camera”, spiegano fonti vicine ai vertici del M5S motivando così la virata notturna dalla scelta di Roberto Fico – dato per favorito nelle ultime ore – a quella dell’esponente del Trentino Alto Adige, tra i parlamentari più vicini a Luigi Di Maio e “supervisore”, assieme a Alfonso Bonafede, della giunta di Virginia Raggi nei mesi critici dell’amministrazione capitolina.
“Contiamo sui voti della Lega”, è la posizione dei vertici del M5S che ricordano come Fraccaro sia stato anche protagonista della battaglia del Movimento sull’abolizione dei vitalizi, uno dei “topic” del programma annunciato da Di Maio. Resta da vedere se la candidatura di Fraccaro – che sarà ratificata questa mattina dall’assemblea congiunta – sia destinata a resistere. Ancora aperti infatti sono i giochi per le Camere dopo la rottura tra Lega e FI e dopo l’annuncio, da parte di Matteo Salvini, del suo appoggio al M5S per Montecitorio. Nelle ore notturne, infatti, sembra ritornare in auge l’ipotesi di una ricucitura interna al centrodestra sul nome di Casellati. Il suo nome sarebbe stato proposto a Berlusconi come punto di caduta tra FI e Lega e l’ex Cavaliere ci starebbe riflettendo, è la novità che emerge a tarda notte. Una novità che potrebbe incontrare anche l’ok del M5S: Di Maio, infatti, questa sera dava il suo via libera alla candidatura di Anna Maria Bernini – che ha poi declinato – o “di un profilo simile”. (ANSA.IT)
CONTINUA A LEGGERE >>
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire.
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni:
Lo schifo di fine legislatura: per i dipendenti di Camera e Senato aumentano gli stipendi
05/01/2018 – Una volta mandato a casa questo Parlamento, per i dipendenti di Camera e Senato è tornata l’aria della pacchia. Negli ultimi tre anni, i poveri lavoratori dei due rami del Parlamento hanno dovuto stringere la cinghia, costretti a rispettare il tetto agli stipendi sui 240mila euro. Una riduzione per parecchi necessaria in virtù del “contributo di solidarietà” che ha colpito soprattutto i dipendenti con oltre 23 anni di anzianità.
Ma i tempi di magra per queste centinaia di assistenti parlamentari, segretari, documentaristi e funzionari è finito, gli stipendi sono tornati ai gloriosi fasti del 2014, dando così l’addio a quell’odioso tetto che di fatto colpiva più o meno la metà dei dipendenti parlamentari.
In soli tre anni lo Stato aveva risparmiato circa 24 milioni di euro, come riporta il Corriere, ma grazie alla valanga di oltre mille ricorsi alle commissioni interne (Camera e Senato agiscono in regime di autodichia, cioè fanno un po’ come vogliono da soli) le famiglie dei poveri dipendenti parlamentari non dovranno più affrontare i terribili sacrifici dei tempi più recenti. Una gran bella eredità lasciata dai presidenti Pietro Grasso e Laura Boldrini. FONTE
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere. Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi puoi capire perché dobbiamo chiedere il tuo aiuto.
Diventa sostenitore L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni:
Renzi si candiderà al Senato. Ma non voleva abolirlo?
25/12/2017 – Sembra una barzelletta, ma è così: Matteo Renzi, invece di presentarsi come candidato deputato, si presenterà come candidato senatore. Sarà probabilmente il candidato al collegio uninominale di Firenze Centro e capolista al proporzionale in altri due collegi. Così riporta La Stampa.
Strano, visto che l’ex premier era si era schierato in prima linea contro il Senato, che voleva riformarlo per superare il bicameralismo paritario e per dar vita ad una seconda camera di nominati. In più, Renzi sosteneva che il Senato aveva costi di gestione da tagliare.
Proprio con la sconfitta al referendum costituzionale del 2016 il PD ha iniziato la sua discesa. Eppure, adesso, Renzi è pronto ad approdare a Palazzo Madama. Ultimo tentativo per ottenere una poltrona direttamente da chi non riesce a dare coerenza alla propria linea: da incendiario a pompiere.
Se venisse eletto, perciò, il segretario del PD diventerebbe il tipo di persona per cui egli stesso era contrario. Si manderà a casa da solo? – FONTE
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere. Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi puoi capire perché dobbiamo chiedere il tuo aiuto.
Diventa sostenitore L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni:
Professioni, approvata in Senato Web-Tax. Via libera alla nuova disciplina dell’equo compenso
19/12/2017 – Stop alla trattativa e riferimento più stringente, ma comunque non vincolante, ai parametri stabiliti con decreto del ministero della Giustizia, a opera del giudice che valuta l’equità del compenso. Salta la trattativa come elemento che di per sè esclude la vessatorietà, tenuto conto della disparità di forze contrattuali tra le parti che rende la trattativa un simulacro. Diventano 3 gli anni come temine di decadenza per l’azione di nullità riservata al professionista in presenza di clausole contrattuali vessatorie. È arrivato in nottata il via libera all’emendamento riscritto dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando e presentato da Nunzia Di Girolamo (Fi) sulla nuova disciplina dell’equo compenso. Tre correttivi in linea con le richieste delle associazioni di categoria e con le indicazioni giunte dopo il via libera del Senato alla manovra in prima lettura dall’Antitrust. Ma non è la sola novità di peso giunta nell’ultima nottata di voti della legislatura. La commissione Bilancio della Camera riprenderà i lavori per chiudere l’esame nella giornata di martedì e consegnare così il testo della legge di Bilancio ampiamente rivisto e corretto all’Aula di Montecitorio, dove è scontato il voto di fiducia. Sarà il Senato prima della vigilia di Natale a chiudere il cerchio e ad approvare definitivamente la legge di bilancio per il triennio 2018-2020.
Cambia la web tax, non si applica all’e-commerce
Nella maratona notturna è arrivato anche il via libera al pacchetto di emendamenti presentati dal relatore e presidente della commissione Bilancio, Francesco Boccia (Pd), a partire dalla web tax in versione semplificata. Si riduce dal 6 al 3% il prelievo, inteso come ritenuta alla fonte, applicato su tutte le transazioni digitali di servizi effettuate da soggetti residenti e non residenti. Nella nuova versione approvata la ritenuta sarà applicata solo dopo il superamento delle 3.000 transazioni in una anno solare. La digital tax approvata alla Camera non si applicherà all’e-commerce, come inizialmente ipotizzato, e non prevede il ricorso allo spesometro, l’erogazione di un credito d’imposta alle imprese residenti in Italia pari alla web tax pagata e il ruolo assegnato alle banche per far pagare la tassa digitale alle imprese e multinazionali non residenti.
Ok a servizio universale invio pacchi fino 5kg
Poste spa più competitive sul mercato del recapito dei pacchi. Con uno degli emendamenti presentati da Boccia e che hanno ottenuto il via libera viene previsto che il servizio universale postale dovrà essere garantito da Poste spa per le consegne e la gestione dei pacchi fino a 5 chilogrammi. Il precedente limite era di fino a due chilogrammi. Questo a partire dal 2020, secondo un ritocco dell’ultima ora approvato dalla commissione Bilancio. Via libera anche ad altri emendamenti del relatore: arrivano 10 milioni di contributo straordinario all’Anas per il 2019 e il 2020 da destinare al rapido completamento delle opere del progetto «Viabilità di accesso all’hub portuale di La Spezia – Variante alla SS1 Aurelia»; le misure per la realizzazione del progetto esecutivo di rafforzamento della Provinciale 103 ‘Antica di Cassano’; norme relative al trattamento dei dati personali digitali nonché norme relative all’adozione di un piano nazionale di interventi nel settore idrico sia sugli invasi che sugli acquedotti per contrastare il fenomeno della siccità..
Legittimo impedimento per avvocate in maternità
Con un altro emendamento riformulato dalla Giustizia arrivano più tutele per le avvocate: gravidanza e maternità potranno essere considerate come un «legittimo impedimento» a comparire nei procedimenti. La novità è contenuta in correttivo bipartisan e sostenuto principalmente da (Nunzia Di Girolamo Fi) e (Anna Rossomando, Pd), prevede che «il difensore che abbia comunicato prontamente lo stato di gravidanza si ritiene legittimamente impedito a comparire nei due mesi precedenti la data presunta del parto e nei tre mesi successivi». Quando il difensore documenta il proprio stato di gravidanza, prevede la modifica, il giudice ai fini della fissazione del calendario del processo tiene conto del periodo della gravidanza e della maternità. Le stesse regole valgono anche per le adozioni.
Arrivano le zone logistiche semplificate
Arrivano le zone logistiche semplificate (Zls) con l’obiettivo di creare le condizioni favorevoli allo sviluppo di nuovi investimenti nelle aree portuali delle regioni del centro nord. Si tratta di semplificazioni che pur non prevedendo il credito d’imposta – si legge nella relazione illustrativa – puntano a favorire la competitività per le imprese. La nuova Zls viene attuata con un decreto del presidente del Consiglio su proposta del ministro del mezzogiorno.
No a nuovi interventi sul superticket
Stop della commissione Bilancio a nuovi interventi sul superticket. L’emendamento alla manovra a firma Giulia Grillo, su cui si registrava il parere contrario del governo e del relatore, chiedeva una nuova rimodulazione del superticket prevedendo una sua riduzione per alcune fasce di reddito. Il viceministro all’Economia Enrico Morando, da parte sua, ha difeso «l’intervento organico sulla sanità», dicendosi consapevole del fatto che sia sempre possibile «fare di più», ma sottolineando anche le misure approvate finora su questo fronte, compresa il taglio proprio del superticket approvato in Senato. Tra le misure approvate nel capitolo sanità della manovra spiccano: le nuove risorse, anche se a partire dal 2019, per il fondo per il trattamento economico accessorio della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria: le risorse stanziate sono pari a 30 milioni nel 2019, 35 milioni nel 2020, 40 milioni nel 2021. Ripescate anche le norme su Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs e Izs): questi istituti potranno costituire un ruolo della ricerca sanitaria e delle attività di supporto della ricerca sanitaria. Arrivano 5 milioni nel 2019 e altrettanti nel 2020 per finanziare il Fondo per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico.
Ok alle «farmacie dei servizi»
Via libera alle cosiddette “farmacie dei servizi” in nove Regioni italiane nel triennio 2018-2019. In sostanza le farmacie potranno fornire servizi di assistenza domiciliare, dalle prestazioni fisioterapiche a quelle infermieristiche, passando anche per la prenotazione di visite specialistiche presso il sistema sanitario nazionale. Sarà un decreto del ministero della Salute a stabilire quali saranno le Regioni coinvolte. Le risorse stanziate sono pari a 6 milioni nel 2018, 12 milioni nel 2019 e 18 milioni per l’anno 2020. L’obiettivo della sperimentazione riguarda la «remunerazione delle prestazioni e delle funzioni assistenziali erogate dalle farmacie con oneri a carico del servizio sanitario nazionale».
Estesi i voucher per l’utilizzazione degli steward negli stadi
Prevedere l’immediata applicazione dell’aliquota Iva agevolata al 10%, introdotta dal Senato, per i servizi di carattere sportivo resi dalle società sportive dilettantistiche lucrative riconosciute dal Coni nei confronti di chi pratica l’attività sportiva a titolo occasionale o continuativo in impianti gestiti da tali società. Lo stesso emendamento definisce in maniera univoca il regime fiscale per i collaboratori operanti nel mondo sportivo dilettantistico. Nel dettaglio il Coni dovrà definire le prestazioni finalizzate allo svolgimento della pratica sportiva, evitando così che ogni singola federazione o disciplina associata possa fornire interpretazioni differenti. Inoltre viene stabilito che ogni contratto stipulato in questo ambito si presume stipulato sotto forma di contratto di collaborazione coordinata e continuativa. Inoltre si differenzia tra compensi corrisposti da società sportive senza scopo di lucro e associazioni sportive, così da far rientrare i lavoratori afferenti a quest’ultima categoria tra quelli che beneficiano dell’iscrizione al fondo pensioni dei lavoratori dello spettacolo istituito presso l’Inps. Per i primi cinque anni dall’entrata in vigore della legge, la contribuzione è dovuta nei limiti del cinquanta per cento del compenso. Con un altro correttivo sono estesi i voucher per l’utilizzazione degli steward negli impianti sportivi, stadi in primis. Ed è previsto che il nuovo Fondo unico a sostegno del potenziamento del movimento sportivo italiano, istituito proprio dalla manovra, possa essere utilizzato anche per eventi sportivi femminili di rilevanza nazionale e internazionale.
Al via il Fondo per l’innovazione sociale
Nasce il Fondo per l’innovazione sociale. A istittuirlo è l’emendamento del Pd approvato dalla commissione Bilancio della Camera con una dotazione di 5 milioni per il 2018 e 10 l’anno per il biennio 2019-2020. Il Fondo sarà finalizzato all’effettuazione di studi di fattibilità e sviluppo di capacità delle Pa con lo scopo di favorire e potenziare l’innovazione sociale. L’Agenzia italiana per la cooperazione potrà assumere fino a 10 dirigenti di livello non generale per effetto di un correttivo Pd che prevede anche la possibilità per un direttore generale di partecipare alle riunioni del Comitato congiunto per lo sviluppo.
Prorogati poi al 2019 i bandi di concorso per l’accesso alla carriera diplomatica ed estesa l’autonomia organizzativa dell’Anac-Inail all’ordinamento non solo giuridico ma anche economico del personale che a partire dal secondo anno successivo all’entrata in vigore dei regolamenti di organizzazione potrà essere adeguato nei limiti delle risorse disponibili senza più l’obbligo di rispettare il tetto attuamente previsto. Con un altro ritocco approvato dalla commissione è introdotta la possibilità di includere i beni demaniali pertinenziale, anche appartenenti al demanio marittimo, negli accordi di valorizzazione culturale in linea con gli obiettivi del federalismo demaniale.
Comuni e Regioni
Confluiscono nella contabilità speciale delle Regioni le risorse destinate dai Patti per lo sviluppo con le Regioni stesse al finanziamento, attraverso delibere del Cipe, di interventi per ridurre il rischio idrogeologico e gli interventi strutturali per risolvere situazioni di pericolo della viabilità comunale e provinciale.Viene destinata ai Comuni dove sono situate le discariche di rifiuti solidi e gli inceneritori senza recupero energetico una quota parte del gettito proveniente dal tributo speciale per il deposito degli stessi rifiuti solidi. Tra gli emendamenti del Governo approvati quello che dispone che l’Inail dovrà destinare 50 milioni per il completamento del cronoprogramma di costruzione di scuole innovative e il correttivo sul trasferimento alle regioni del personale in esubero dei centri per l’impiego. Con un ritocco del Pd arrivano 80 milioni in due anni per coprire i debiti del trasporto regionale della Basilicata e con un altro di Fi viene semplificato il Dup dei Comuni con meno di 10mila abitanti. FONTE
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere. Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi puoi capire perché dobbiamo chiedere il tuo aiuto.
Diventa sostenitore L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni:
Il biotestamento è legge: in Senato il via libera definitivo alle norme sul fine vita.
15/12/2017 – Il biotestamento (ovvero il testo sulle Disposizioni anticipate di trattamento e in materia di consenso informato), legge già licenziata dalla Camera, è passata senza modifiche al Senato. La legge è stata quindi approvata in via definitiva con 180 favorevoli, 71 contrari e sei astensioni. Al termine del voto finale, l’aula ha lungamente applaudito l’approvazione del provvedimento.
CHE COSA PREVEDE – IL CONSENSO INFORMATO
Il testo prevede che, nel rispetto della Costituzione, nessun trattamento sanitario possa essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata. Viene «promossa e valorizzata la relazione di cura e di fiducia tra paziente e medico il cui atto fondante è il consenso informato» e «nella relazione di cura sono coinvolti, se il paziente lo desidera, anche i suoi familiari».
I MINORI
Per quanto riguarda i minori «il consenso è espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore o dall’amministratore di sostegno, tenuto conto della volontà della persona minore».
LE DISPOSIZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO
Ogni «persona maggiorenne, capace di intendere e volere, in previsione di un’ eventuale futura incapacità di autodeterminarsi, può, attraverso «Disposizioni anticipate di trattamento» (Dat), esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari, nonché il consenso o il rifiuto rispetto a scelte diagnostiche o terapeutiche e a singoli trattamenti sanitari, comprese le pratiche di nutrizione e idratazione artificiali». Le Dat, sempre revocabili, risultano inoltre vincolanti per il medico e «in conseguenza di ciò – si afferma – è esente da responsabilità civile o penale». Devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata, con sottoscrizione autenticata da notaio o altro pubblico ufficiale o da un medico dipendente del Servizio sanitario nazionale o convenzionato. Nel caso in cui le condizioni fisiche del paziente non lo consentano, possono essere espresse attraverso videoregistrazione”. In caso di emergenza o di urgenza, precisa inoltre il ddl, «la revoca può avvenire anche oralmente davanti ad almeno due testimoni».
PIANIFICAZIONE DELLE CURE
Nella relazione tra medico e paziente «rispetto all’evolversi delle conseguenze di una patologia cronica e invalidante o caratterizzata da inarrestabile evoluzione con prognosi infausta può essere realizzata una pianificazione delle cure condivisa tra il paziente e il medico, alla quale il medico è tenuto ad attenersi qualora il paziente venga a trovarsi nella condizione di non poter esprimere il proprio consenso o in una condizione di incapacità».
L’ITER
Il provvedimento è stato approvato il 20 aprile dalla Camera. Durante l’esame in commissione al Senato sono stati presentati migliaia di emendamenti, 3005 solo in Aula. La presidente della commissione Emilia De Biasi a fine ottobre si è dimessa da relatrice proponendo, per accorciare i tempi di esame, di valutare l’invio in Aula del testo senza relatore.
A COSA SERVONO LE DAT
A far sì che, in previsione dell’eventuale impossibilità di esprimersi, si possa dare il consenso, o il rifiuto, rispetto a trattamenti sanitari, esami diagnostici e terapie.
I REQUISITI
Bisogna aver ricevuto informazioni adeguate sui benefici e sui rischi delle cure e degli esami, nonché sulle possibili alternative e sulle conseguenze del rifiuto terapeutico.
IL RUOLO DEL MEDICO
I camici bianchi devono rispettare il biotestamento: possono disattenderlo in tutto, o in parte, e solo in accordo con il fiduciario (quando la persona non è più in grado di autodeterminarsi), se non corrisponde alle condizioni cliniche del paziente, o se sono sopraggiunte terapie (imprevedibili quando sono state scritte le Dat) che offrano al paziente concrete chance di miglioramento.
IL RUOLO DEL NOTAIO
Spetta al notaio, in caso di atto pubblico e scrittura privata autenticata, verificare che le Dat abbiano tutti i requisiti di legge.
La senatrice Taverna commossa: “Il biotestamento non è eutanasia”
“Questa legge nulla ha a che fare né con l’eutanasia, né con il suicidio assistito, ma garantisce il diritto di una persona all’autodeterminazione. Al centro del provvedimento c’è il consenso informato, la volontà della persona”. Lo ha detto Paola Taverna, senatrice M5S, intervenendo nell’aula di palazzo Madama nel corso delle dichiarazioni di voto sulla proposta di legge sul testamento biologico. “Oggi è un giorno di grande responsabilità, un giorno in cui questo parlamento di questa aberrante legislatura, potrà riprendersi un minimo di dignità. Per questo il M5S voterà convintamente sì a questo provvedimento”, ha aggiunto. FONTE
Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere. Più persone stanno leggendo il nostre le nostre notizie selezionate dai maggiori media locali e internazionali, ma le entrate pubblicitarie attraverso i media stanno calando rapidamente. Vogliamo mantenere la nostra rassegna stampa più aperta possibile. Quindi puoi capire perché dobbiamo chiedere il tuo aiuto.
Diventa sostenitore L’Onesto clicca mi piace sulla pagina facebook
Puoi farlo anche con una donazione tramite Paypal cliccando sul tasto: (Donazione Minima 5€), si accettano eventuali proposte di collaborazioni: