Operazione antiriciclaggio della Guardia di Finanza di Torino, segnalata una fiduciaria: Bloccati 16,7 milioni dei Ligresti Stavano per finire in Svizzera

BLOCCATI16/02/2015 – Tra il 24 e il 30 gennaio 2014 i Ligresti avevano tentato di spostare in Svizzera 16,7 milioni di euro attraverso una fiduciaria milanese. A scoprire il trasferimento di denaro è stato il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Torino, che da tempo indaga sui Ligresti per il presunto falso in bilancio su Fonsai, attualmente a dibattimento. Nell’ambito dell’attività antiriciclaggio le fiamme gialle hanno segnalato alla Banca d’Italia e al ministero dell’Economia una fiduciaria milanese e il suo direttore per non aver adempiuto all’obbligo di comunicazione di operazioni sospette poste in essere dalla famiglia Ligresti per oltre 16,7 milioni euro.

L’indagine – uno dei vari filoni in cui si è articolata l’inchiesta sui Ligresti – è partita proprio a fine di gennaio 2014, quando vennero sottoposti a sequestro conservativo da parte del gip di Torino 2,5 milioni di euro che Gioacchino Ligresti – il minore dei figli di Salvatore, fratello di Jonella e Giulia – stava cercando di trasferire in Svizzera sui conti della lussemburghese Limbo Invest sa, una delle holding che custodivano il 30% di Premafin, la controllante di Fonsai durante l’era Ligresti. I successivi accertamenti – è scritto in una nota della Gdf – hanno fatto emergere che durante la latitanza di Gioacchino Paolo Ligresti, che ha evitato l’arresto nel 2013 perché in Svizzera, la fiduciaria aveva dato ordine ad un istituto di credito (presso il quale vi erano depositi e titoli, dovrebbe trattarsi di Banca Sai) di eseguire ulteriori movimentazioni su azioni Unipol–Sai, fiduciariamente intestate a Limbo Invest, Canoe Securities e Hike Securities, le altre società di riferimento di Jonella e Giulia Ligresti. Si tratta delle azioni frutto della fusione tra Premafin, Unipol, Fonsai e Milano Assicurazioni, che i Ligresti avrebbero inteso trasferire, per un controvalore di 14 milioni, su conti svizzeri intestati fiduciariamente alle holding. L’intervento della Guardia di Finanza nei primi di febbraio ha fatto sì che le successive movimentazioni verso l’estero, già disposte, venissero interrotte.
Nonostante le indagini penali in corso, la fiduciaria avrebbe deliberatamente omesso di comunicare alle autorità il fatto che i Ligresti stessero ponendo in essere numerose transazioni finanziarie, per spostare all’estero il proprio patrimonio. Per la mancata comunicazione delle transazioni, ricorda la nota della Guardia di Finanza, la violazione a carico della fiduciaria e del direttore (i cui nomi non sono stati resi noti) potrà prevedere una sanzione amministrativa pari a circa 6,7 milioni di euro.Tra il 24 e il 30 gennaio 2014 i Ligresti avevano tentato di spostare in Svizzera 16,7 milioni di euro attraverso una fiduciaria milanese. A scoprire il trasferimento di denaro è stato il nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza di Torino, che da tempo indaga sui Ligresti per il presunto falso in bilancio su Fonsai, attualmente a dibattimento. Nell’ambito dell’attività antiriciclaggio le fiamme gialle hanno segnalato alla Banca d’Italia e al ministero dell’Economia una fiduciaria milanese e il suo direttore per non aver adempiuto all’obbligo di comunicazione di operazioni sospette poste in essere dalla famiglia Ligresti per oltre 16,7 milioni euro.
L’indagine – uno dei vari filoni in cui si è articolata l’inchiesta sui Ligresti – è partita proprio a fine di gennaio 2014, quando vennero sottoposti a sequestro conservativo da parte del gip di Torino 2,5 milioni di euro che Gioacchino Ligresti – il minore dei figli di Salvatore, fratello di Jonella e Giulia – stava cercando di trasferire in Svizzera sui conti della lussemburghese Limbo Invest sa, una delle holding che custodivano il 30% di Premafin, la controllante di Fonsai durante l’era Ligresti. I successivi accertamenti – è scritto in una nota della Gdf – hanno fatto emergere che durante la latitanza di Gioacchino Paolo Ligresti, che ha evitato l’arresto nel 2013 perché in Svizzera, la fiduciaria aveva dato ordine ad un istituto di credito (presso il quale vi erano depositi e titoli, dovrebbe trattarsi di Banca Sai) di eseguire ulteriori movimentazioni su azioni Unipol–Sai, fiduciariamente intestate a Limbo Invest, Canoe Securities e Hike Securities, le altre società di riferimento di Jonella e Giulia Ligresti. Si tratta delle azioni frutto della fusione tra Premafin, Unipol, Fonsai e Milano Assicurazioni, che i Ligresti avrebbero inteso trasferire, per un controvalore di 14 milioni, su conti svizzeri intestati fiduciariamente alle holding. L’intervento della Guardia di Finanza nei primi di febbraio ha fatto sì che le successive movimentazioni verso l’estero, già disposte, venissero interrotte.
Nonostante le indagini penali in corso, la fiduciaria avrebbe deliberatamente omesso di comunicare alle autorità il fatto che i Ligresti stessero ponendo in essere numerose transazioni finanziarie, per spostare all’estero il proprio patrimonio. Per la mancata comunicazione delle transazioni, ricorda la nota della Guardia di Finanza, la violazione a carico della fiduciaria e del direttore (i cui nomi non sono stati resi noti) potrà prevedere una sanzione amministrativa pari a circa 6,7 milioni di euro. FONTE