Piazzola di NOLA (NA): La chiamavano Bocca di Rosa, Lei si ribella e svela le trasche dell’intero paese tramite volantinaggio
di Giorgio PANSA 18/03/2015 Paese in subbuglio per i racconti delle trasche di mariti e mogli. Avete presente quella lettera comparsa (a tutta pagina) qualche giorno fa sul Corsera, nella quale un marito “becco” raccontava le gesta extraconiugali della moglie? E lei che di rimando, il giorno dopo, con un’altra missiva enumerava le di lui avventure? Bene, alla fine s’è scoperto che altro non era che la pubblicità teaser di un programma che andrà in onda di qui a una settimana su Real Time. Tutti tranquilli, dunque: non siamo piombati nell’epoca delle corna in piazza.
E invece no; in piazza le corna ci finiscono e non sussurrate o bisbigliate o insufflate come calunnioso venticello leggero. No; ci finiscono strombazzate: stampate su centinaia di volantini e sparsi da un finestrino d’auto. Di piazza in piazza, di strada in strada come è successo a Piazzolla di Nola. Quello di ieri è stato un pomeriggio rocambolesco ad opera di una signora che (va’ a vedere s’è vero), accusata dall’intero paese di essere di costumi un po’ troppo leggeri — essendosi (va’ a vedere s’è vero) «tirata addosso l’ira funesta della cagnette a cui aveva sottratto l’osso», direbbe De André — ha preso carta e penna e ha stilato una lista in 20 punti di chi fa cosa a Piazzolla, ricca «di bravi e brave ragazze»; e siamo solo alla prima puntata, quella di Piazzolla Sud, perché di ciò che accade nella parte Nord (e che metropoli sarà mai sto paese, cardinalmente diviso) si parlerà nella seconda puntata del volantino. E così in piazza ci finiscono 16 donne e 10 uomini; triangoli, scambi, prestiti, doppie e triple prestazioni.
C’è quella «scoperta in macchina dal cognato — scrive l’ignota fustigatrice — concessa dallo stesso marito a uomini da lui conosciuti per futili motivi (per soldi)». Si racconta anche della «più tr… in assoluto (segue nome di lei e del marito, ndr) che non se ne è fatto scappare nemmeno uno». Si descrivono pure le tendenze di quel tale che preferisce la “compagnia di trans”. Di avventura in avventura, troviamo «la ex segretaria ricciolona» e la single che in mancanza di materia prima maschile si approvvigiona a fonti altrui. Tutto nero su bianco, attingendo a metafore ornitologiche e orticole. E così, in questo guazzabuglio d’incroci, fa un figurone «la cognata C. che non se la alza nessuno perché è chiatta».
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