Omicidio Meredith, si conclude con un nuovo colpo di scena : assolti in Cassazione Amanda Knox e Raffaele Sollecito

nox_sollecitoROMA 28/03/2015 – La Quinta sezione penale della corte di Cassazione presieduta da Gennaro Marasca ha assolto Amanda Knox e Raffaele Sollecito, imputati nel processo per l’omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher. Solo la Knox è stata condannata a tre anni per il reato di calunnia, pena già scontata. La sentenza arriva poco dopo le 22.40 ed è un ribaltone clamoroso: Raffaele Sollecito e l’ex fidanzata Amanda Knox sono stati assolti dalla Cassazione per l’omicidio di Meredith Kercher, la ragazza inglese uccisa a Perugia la sera del 1 novembre del 2007. I due erano stati condannati in appello a 25 anni di reclusione il primo e a 28 anni e sei mesi la seconda. Amanda è stata condannata a tre anni per calunnia, pena già scontata.

L’attesa degli ex fidanzati. E mentre Amanda ha atteso e sperato da Seattle, Raffaele era in aula stamane a Roma per poi ripartire verso Bisceglie dove ha atteso nella casa del padre. Una pattuglia della polizia fuori della villa dei Sollecito, curiosi e giornalisti, poi l’annuncio della sentenza e le lacrime di gioia.

Amanda: «Sollevata, avvocato ti voglio bene». Festa grande a Seattle, dove amici e parenti si sono riuniti in casa di Amanda per attendere insieme la sentenza. «Sono enormemente sollevata e grata per la decisione della Cassazione italiana», ha affermato la stessa Amanda. Anche i media americani hanno dato ampio risalto alla notizia dell’annullamento della sentenza. «Ho ripreso la mia vita…», ha aggiunto. «Luciano grazie ti voglio bene – ha detto ancora la Knox al telefono all’avvocato perugino Luciano Ghirga subito dopo la sentenza -. La consapevolezza della mia innocenza mi ha dato la forza nei tempi più bui di questo calvario in cui ho avuto l’inestimabile sostegno della mia famiglia, degli amici e di sconosciuti».

«Sono immensamente felice che quella stessa magistratura che mi ha condannato ingiustamente mi ha restituito oggi la dignità e la libertà» ha detto Raffaele al telefono con i suoi legali. «Finalmente posso riprendermi la mia vita», ha aggiunto dopo aver appreso della sua assoluzione. «Sono ancora incredulo – ha continuato -. Finalmente non dovrò più occuparmi di carte giudiziarie e posso tornare alla normalità».

La famiglia Sollecito. «È finita… è finita…». Francesco Sollecito, il padre di Raffaele, ha accolto in lacrime la sentenza della Cassazione. «Stiamo piangendo di gioia» è riuscito solo ad aggiungere. «Finalmente è finita», ha detto la sorella di Raffaele, Vanessa Sollecito. Tutti insieme nella casa di Bisceglie hanno raccontato di essersi abbracciati, con la tensione degli ultimi otto anni sciolta in un pianto dirotto.

AVVI legali. Sentimenti contrapposti all’esterno della Cassazione. Giulia Bongiorno, legale di Raffaele Sollecito, ha la voce incrinata dall’emozione. «È stata una battaglia durissima, era pacifico che Sollecito fosse innocente, e questa Cassazione ha avuto il coraggio di affermarlo. Ora Raffaele torna a riprendersi la sua vita». Mentre per l’avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia Kercher «è una verità difficile da digerire per la famiglia, per noi che l’abbiamo difesa e per i giudici che hanno emesso i verdetti di condanna». Mentre alla Bbc, Arline, la mamma di Mez si è detta «sorpresa e molto scioccata».

I giudici. Considerazioni e stati d’animo differenti anche, a Perugia, per il sostituto procuratore generale e il presidente della Corte d’assise d’appello che li assolse. «Sono curioso di leggere la sentenza» dice il sostituto procuratore generale Giancarlo Costagliola. «Non posso che prendere atto della decisione e ho massimo rispetto per le decisioni della Corte». Costagliola aveva rappresentato l’accusa in appello insieme a Giuliano Mignini e Manuela Comodi. «Evidentemente avevamo ragione noi» dice invece Claudio Pratillo Hellmann, presidente della Corte che nel 2011 assolse Amanda e Raffaele, commentando la decisione della Cassazione. FONTE