Piovono mazzette anche dal cielo: Appalti truccati nelle basi dell’Aeronautica otto arresti

55511/12/2015 – Tangenti per appalti nelle basi dell’Aeronautica, otto arresti fra militari e civili. L’operazione condotta dal capitano Ultimo.
Il capitano Ultimo inchioda l’associazione a delinquere fatta di militari e i dipendenti civili dell’Aeronautica.

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Una associazione costruita grazie a mazzette per l’aggiudicazione di appalti all’interno di diverse basi dell’Aeronautica: in manette sono finite otto persone, arrestate dai carabinieri del Comando Tutela per l’Ambiente, al termine di un’inchiesta – coordinata dalla procura di Velletri – su un’associazione composta da militari, dipendenti civili della Difesa e imprenditori.

Un’inchiesta in cui emergono anche scene che sembrano uscire da un film: un dipendente della Difesa sarebbe stato l’autore dell’alterazione delle gare d’appalto e “decine di volte” sarebbe penetrato nell’ufficio dove le buste erano chiuse in cassaforte e ne avrebbe manipolato il contenuto. Per uscire dalla base di Ciampino senza dare nell’occhio avrebbe coinvolto un capitano che l’avrebbe nascosto nel bagagliaio dell’auto.

Il blitz dei militari del Noe del colonnello Sergio De Caprio, il Capitano Ultimo che arrestò Totò Riina, è scattato all’alba, in collaborazione con il comando Carabinieri per l’Aeronautica militare e i comandi provinciali dell’Arma di Roma e Latina. Numerose le perquisizioni eseguite in diverse città.

Secondo gli inquirenti, l’operazione ha consentito di “disarticolare un sodalizio criminale composto da imprenditori e dipendenti civili e militari del 2/o Reparto Lavori Genio dell’Aeronautica militare di Ciampino”. Questi, attraverso quello che gli investigatori definiscono un “consolidato sistema corruttivo”, avrebbero “sistematicamente alterato le gare d’appalto, per un valore di quasi nove milioni di euro, bandite dall’ente ed inerenti la manutenzione ordinaria e straordinaria di edifici adibiti a vari usi ubicati presso diverse installazioni dell’Aeronautica militare”.

Le indagini coordinate dal procuratore di Velletri Francesco Prete sottolineano come Fabrizio Ciferri, sfruttando la posizione di dipendente civile del Ministero della Difesa, in servizio presso la base dell’Aeronautica di Ciampino, e supportato dal collega Stefano Pasqualini, dal tenente colonnello Giampiero Malzone e dall’imprenditore Giovanni Sabetti, sarebbe riuscito “decine di volte ad introdursi clandestinamente negli uffici del 2/o Reparto Genio dell’Aeronautica militare, al fine di aprire le buste chiuse in cassaforte, contenenti le offerte per le gare d’appalto”.

Sempre secondo l’accusa, “manipolandone il contenuto, gli indagati sono riusciti a favorire le aziende collegate al circuito dell’intermediario Sabetti, ricevendo, in contropartita per l’illecita opera prestata, compensi in denaro”. Ed è proprio la spartizione del profitto all’interno dell’associazione a delinquere che ha fatto emergere più volte “momenti di tensione tra gli indagati”, che hanno finito per tradirli. Gli investigatori hanno accertato come Ciferri, in occasione degli accessi illeciti negli uffici, si sia trattenuto all’interno per lunghe ore, “sempre nell’arco della sera e della notte, a volte pernottando all’interno della struttura militare, approfittando dell’assenza di altro personale per portare a termine le alterazioni”. “Elemento sintomatico della spregiudicatezza del sodalizio”, ad avviso della procura di Velletri, è rappresentato dal fatto che per poter permettere a Ciferri di accedere o di uscire dalla struttura militare, dove vigono rigide regole sulla sicurezza, si è fatto ricorso a stratagemmi di varia natura, “giungendo persino a coinvolgere un ufficiale dell’Aeronautica militare, il quale avrebbe consentito a Ciferri di lasciare la base nascosto nel portabagagli della propria auto, eludendo così i controlli dei militari in servizio di guardia. – FONTE

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