IL M5S SCATENA LA GUERRA CONTRO TUTTI I MALFATTORI DEL PD

dibba114/01/2016 – Dopo la “Quaterlo” a 5 Stelle, Beppe  Grillo studia le contromosse e giura vendetta, promettendo ai suoi che sarà in prima linea per mettere in difficoltà il Pd. Oggi a sorpresa  al Pitti di Firenze, dove era già stato due anni fa, anelle prossime settimane il leader M5S preparerà dei blitz’ con i suoi parlamentari nei comuni dove eletti del Pd  risultano indagati o rinviati a giudizio. “Gli daremo filo da torcere – ha detto il leader M5S ai suoi – E io sarò con voi, davanti alle telecamere, a chiedere le dimissioni di un branco di ipocriti. Nei comuni, sotto la sede dei municipi, delle Regioni… tanto di indagati il Pd ne ha dappertutto e ogni giorno ne spunta uno  nuovo». Il leader ’un pò stanchinò, ora alle prese con il nuovo tour nei teatri, troverà spazio tra un impegno e l’altro, metterà da parte  ogni presunta pigrizia per dare la caccia al Pd e marcare la  differenza. Perché per Grillo, «la patente dell’onestà al M5S non la  toglie nessuno».

La sorella di Renzi – “Cè un caso spinoso in casa Pd che riguarda anche la sorella del Bomba, Benedetta Renzi, che è assessore a Castenaso dove il sindaco Pd Stefano Sermenghi, renziano di ferro, è sotto indagine da settembre per minacce nei confronti del sindaco anti-cemento di San Lazzaro di Savena (Bologna) Isabella Conti, anche lei Pd”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog dove torna sui casi degli esponenti Pd indagati e ironizza: “Sermenghi dimettiti o #TiMandiamoLaPicierno”. “La Conti ha bloccato con il voto favorevole dei consiglieri comunali MoVimento 5 Stelle una cementificazione da 300 milioni di euro e denunciato in Procura le pressioni contro di lei di coop rosse e politici per la sua decisione” riporta il blog che aggiunge: “L’assessore Benedetta Renzi difende a spada tratta il sindaco indagato di minacce”. “Il Pd nazionale non chiede le dimissioni all’ennesimo sindaco indagato (per di più per minacce) solo perché uno degli assessori è la sorella del premier?” chiede Grillo secondo il quale: “Su queste vicenda pesano come macigni le parole di don Luigi Ciotti, presidente di Libera che dichiarò”‘Anche a Bologna un sistema come quello mafioso’ “. Per questo come 5 Stelle “chiediamo un atto di coerenza per il sindaco di Castenaso!”. FONTE