Idee dal mondo,Olanda: foresta galleggiante e diga anti-plastica
23/01/2016 – In Olanda, è nata una foresta galleggiante per rendere più verde il porto di Rotterdam. La città di Rotterdam sarà arricchita di un nuovo spazio verde che contribuirà a rendere più vivibile il paesaggio portuale. Si tratta della “Bobbing Forest”, un’installazione che vedrà protagonisti una ventina di alberi fissati, e connessi tra loro, grazie a un sistema di vasi galleggianti.
Nato da un’idea dell’artista Jorge Bakker, scultore colombiano residente in Olanda, il progetto della foresta galleggiante non è passato inosservato agli occhi dei membri dell’associazione culturale per la tutela artistica Mothership, che ha deciso di prendere in considerazione la messa in essere della creazione. Lo sviluppo del progetto ha visto nascere una sua realizzazione in miniatura – che ha contribuito a rendere possibile l’implementazione su grande scala – con l’opera acquatica “In Search of Habit” firmata dallo stesso Bakker.
Si tratta di un acquario in cui sono state sistemate delle piantine – fissate su dei minuti copertoni – che riescono a mantenere l’equilibrio sul filo dell’acqua grazie a una serie di tiranti che li collegano a dei pesi posizionati sul fondale. Da qui ha preso le mosse una lunga fase di sperimentazione che ha dato vita al progetto – che sarà “varato” nella primavera del 2016 – e ha permesso di arricchirlo con idee relative al riciclo dei materiali.
I vasi della foresta galleggiante, infatti, saranno composti con delle vecchie boe di segnalazione, all’interno delle quali verranno impiantati alberi, in modo da comporre un’opera di matrice ecologica a basso impatto nei consumi. Un’opera che unisce, come in natura, la dimensione arborea e quella acquatica, ornando la città di uno spazio verde, prima inesistente, che condurrà la vegetazione perfino nell’area portuale. – FONTE
OLANDA 21/01/2016 – Nel Mare del Nord parte “The Ocean Cleanup”, ideato da un 16enne olandese: una barriera galleggiante per convogliare i rifiuti.
Con il progetto The Ocean Cleanup: il tentativo di realizzare una diga per fermare la marea di plastica che invade gli oceani, e che in soli tre anni è passato dalla teoria alla pratica.
Tutto nasce dall’idea di un sedicenne olandese, Boyan Slat, che ha concepito una diga a forma di “V” formata da pannelli di plexiglas trasparenti, estesi dalla superficie marina fino a tre metri di profondità. Il sistema sfrutterebbe passivamente l’azione delle correnti, grazie alla quale i detriti di plastica che galleggiano sempre più numerosi nell’acqua marina verrebbero convogliati senza dispendio di energia sino al punto centrale, dove un compattatore alimentato a energia solare li raccoglierebbe, preparandoli per il riciclaggio.
Entrato come studente di ingegneria all’Università di Delft, Slat ha vinto con il proprio progetto un premio istituito dalla facoltà, e l’ha poi fatto conoscere al mondo attraverso una conferenza presso i TedxTalks. Nel 2013 ha creato una fondazione per finanziare la realizzazione pratica della sua idea, che attraverso la campagna di crowdfunding di maggiore successo della storia è riuscita a raccogliere ben 2,2 milioni di dollari di contributi dai donatori di 160 Paesi.
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