La Fiducia La fiducia
Il passaggio tecnico-parlamentare non può quindi prescindere dal significato sostanziale della parola fiducia. Parliamo di un atto di sostegno e di appoggio, un atto sostanziale, prima ancora che formale, che deve essere accordato in base ai contenuti, alla reputazione degli interlocutori, alla lungimiranza della visione politica, senza dimenticare scelte ben precise già messe in atto in un passato a noi molto vicino.
Nel Pd attualmente non vedo assolutamente una convergenza di intenti e una vera volontà di cambiamento. Quindi qualsiasi progetto di governo congiunto è impensabile.
Reddito di cittadinanza, sostegno immediato alle PMI, legge sul conflitto di interessi, la nuova legge elettorale, l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti: la fiducia si conquista a partire da questi punti fondamentali. Il Pd, come il Pdl, non li voterebbero mai. E perché dovrebbero? Verrebbe meno la loro stessa ragion d’essere.
Per noi invece la coerenza è qualcosa di serio, non un esercizio di formalità. La pretendiamo da noi stessi, come la pretendono i cittadini. Ne sono sicuro.
E sulla legge elettorale in particolare c’è invece da riflettere molto sull’incoerenza dei partiti e sul loro parlare senza fondamento. In campagna elettorale non c’è stato nessun partito, nessuno, che abbia detto di non volerla cambiare.
La legislatura è in atto, il Parlamento è operativo, non capisco cosa aspettino tutti per procedere in tal senso.
Noi siamo pronti a votare per una nuova legge. Anzi abbiamo anche sostenuto la mozione di Roberto Giachetti , vicepresidente Pd della Camera, per abolire il Porcellum. Il suo partito? Non pervenuto.
Di quali riforme stanno allora parlando? Perché a settembre, invece di discutere della riforma dell’art. 138 della Costituzione, non mettiamo urgentemente all’ordine del giorno la legge elettorale?
Inoltre sui giornali e in tv non si fa altro che parlare di tensioni tra destra e sinistra, di giornalieri contrasti, ma la situazione reale non è questa: in Parlamento c’è una calma piatta. L’ultimo esempio è quello che ho riportato ieri: l’emendamento presentato dal M5S contro la legge Salva-Previti. Pd e Pdl hanno votato entrambi no e questo è incredibile.
Il grande scontro quindi non c’è.
Siamo stati noi i primi all’inizio di questa legislatura a proporre l’ineleggibilità di Silvio Berlusconi all’interno del Parlamento.
Il Pd, invece, dove è stato negli ultimi 20 anni?
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