15/06/2017 – Un contuso, un espulso (poi “graziato”), urla e spintoni in aula. E poi il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli che, seppur seduta ai banchi del governo, si fa male a un braccio cadendo su una ringhiera tanto che poi deve ricorrere alle cure dell’infermeria. A Palazzo Madama la Lega Nord si schiera contro, anche fisicamente, all’incardinamento del ddl sulla cittadinanza contenente lo ius soli.
L’infortunio della Fedeli in Aula
Stando a quanto si apprende, la ministra, dopo la caduta, ha applicato un cerotto con antidolorifico al gomito destro. Secondo alcuni testimoni, ha preso una botta da una sedia quando i senatori leghisti sono arrivati fra i banchi del governo. Subito dopo la bagarre, Matteo Renzi ha sentito telefonicamente il ministro Valeria Fedeli. E subito dopo la telefonata di Renzi, altri esponenti del mondo politico hanno mostrato vicinanza alla Fedeli dopo l’infortunio in Aula.
“Solidarietà a Valeria Fedeli colpita durante gazzarra leghista al Senato contro Ius Soli”, ha scritto il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato, su Twitter. La ministra Fedeli ha poi voluto rassicurare i colleghi con un tweet: “Solidarietà a Valeria Fedeli colpita durante gazzarra leghista al Senato contro Ius Soli””. Poi è stata la stessa Fedeli con un Tweet a rassicurare i colleghi: “Sto bene, grazie a tutte e a tutti. Non saranno i tentativi di sopraffazione a fermare una battaglia di civiltà come lo ius soli”. (Clicca qui per guardare il video della bagarre).
La protesta della Lega Nord
A scatenare la baggarre nell’Aula di Palazzo Madama, durante la discussione del disegno di legge sullo ius soli, è stata la protesta della Lega Nord. “Prima gli italiani – hanno urlato i leghisti – stop all’invasione”. E sui cartelli bianchi hanno scritto, a caratteri cubitali, “No ius soli”. Il capogruppo del Carroccio al Senato Gian Marco Centinaio, aggrappatosi ai banchi del governo e portato via dagli assistenti parlamentari, si è fatto male alla mano e al ginocchio. Ed è finito per chiedere alla buvette una busta con cubetti di ghiaccio per tamponare l’ematoma. Insieme a lui, a farsi sotto fino alle poltrone dell’esecutivo, c’erano anche i senatori Jonny Crosio, Paolo Tosato e Nunziante Consiglio ma a farne le spese maggiori è stato Centinaio anche se, piegato sul bancone della buvette, ha subito drammatizzato: “In sette son venuti a prendermi…”. (Clicca qui per guardare il video della protesta della Lega).
Il battibecco con Grasso
Mentre il senatore Raffaele Volpi è stato espulso per un “vaff…” verso il presidente del Senato Piero Grasso. Espulsione che ha “scatenato” l’intervento, in punta di regolamento, di Roberto Calderoli, rivolto all’ex pm. “Lei ha completamente disatteso quanto prevede il regolamento perchè Volpi è ancora presente quindi lei ha l’obbligo di sospendere la seduta – ha spiegato – le chiedo di ristabilire l’ordine sospendendo l’Aula”. E Grasso di rimando: “Volpi risponderà in sede opportuna di quello che ha commesso e revoco l’espulsione”. Calderoli non ha battuto ciglio: “Un presidente così, la prenda con l’amicizia che ci lega, solo l’arbitro Moreno mi fa venire in mente”. Il siparietto non è terminato perché Grasso gli ha spiegato: “Qquando ci sono giocatori che fanno i falli e si nascondono è chiaro che l’arbitro poi può reagire in questo modo, quando si agisce in maniera leale l’arbitro è leale”. E ancora: “Sono meravigliato che il senatore Volpi si sia espresso in quella maniera soprattutto nei miei confronti e non risulta nello stile del senatore che conosco io con cui risulta un bel rapporto personale”. – FONTE
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