Carne bianca e tumore, quali rischi associati?
La carne bianca è consigliata dai nutrizionisti perché più digeribile e sana rispetto a quella rossa. Me esistono possibili rischi di tumore anche per queste carni più leggere?
Tutti gli studi che indagano il legame tra cibo e tumori sconsigliano una dieta ricca di carni rosse e di insaccati, perché proprio un consumo accessivo di questi prodotti aumenta il rischio di ammalarsi di diversi tipi di cancro, come quello al colon, allo stomaco e al fegato.
Per contro, sarebbe più salutare e, anzi, viene consigliato anche dai nutrizionisti, privilegiare la carne bianca. Ma devvero quest’ultima è del tutto priva di rischi sul fronte neoplasie? Vediamo di fare un po’ di chiarezza.
Specifichiamo, innanzi tutto, che all’interno della categoria “carni bianche” troviamo:
Pollame (tacchino incluso) ed esclusa la cacciagione
Coniglio
Vitello
Agnello
Capretto
Maialino da latte
Il motivo per cui queste carni hanno un colore più “pallido” rispetto a quelle di manzo o di pecora, è dovuto alla minore concentrazione di mioglobina, una proteina che trasporta le molecole di ossigeno nei muscoli. Questo non ha nulla a che vedere con le proprietà nutrizionali della carne bianca, che è ricca di proteine nobili e di minerali come il ferro.
Inoltre, rispetto alle carni rosse, sono più digeribili (quindi più adatte ai bambini e a chi soffra di gastrite o colite), più magre, e meno pericolose per l’organismo. Perché? Il motivo risiederebbe nella minor concentrazione di grassi saturi (che aumentano la vulnerabilità alla formazione di tumori), che peraltro sono facilmente eliminabili rispetto a quelli presenti nella carni rosse che troviamo “infiltrati” tra le fibre muscolari.
Esempio pratico: per eliminare del tutto il grasso da pollo, è sufficiente togliere la pelle, e avremo dell’ottimo petto o coscia magri e leggeri. Detto questo, siamo davvero al sicuro mangiando solo carne bianca? Il Ministero della Salute ci consiglia di alternare tagli di carni rosse magre alla carne bianca nella nostra alimentazione onnivora, mentre la piramide alimentare della dieta mediterranea ci invita a non consumare carne rossa più di una volta a settimana, e bianca non più di 2-3 volte.
Che significa? E’ un avvertimento che ci ricorda che qualunque tipo di carne va consumata con moderazione, e soprattutto, va scelta con criterio. Infatti il pollame che troviamo nelle macellerie e nei supermercati non sempre è della migliore qualità, e per non rischiare di portare in tavola un prodotto gonfiato di ormoni, proteine animali e mangime OGM (questi sì, veramente cancerogeni), allora dobbiamo fare attenzione alla provenienza della carne.
Occhio all’etichetta, perché per quanto riguarda la carne avicola, per legge devono essere presenti informazioni sul tipo di allevamento e di alimentazione. Cerchiamo di fare la spesa da un macellaio di fiducia, che ci guidi nella scelta del miglior prodotto, italiano e possibilmente a km zero. In questo modo non solo salvaguarderemo la nostra salute, ma aiuteremo anche l’economia del territorio.
Infine, attenzione anche alle modalità di cottura. Tutta la carne che viene cotta a temperature troppo elevate, ad esempio fritta o cotta alla griglia con fuoco vivo (che la “bruciacchia”), sviluppa sostanze tossiche potenzialmente cancerogene, quindi, se carne bianca deve essere, che sia almeno cucinata in modo leggero. Al vapore, in padella o al forno sono le cotture ideali. FONTE