CRAK FINANZIARIO 1929..SIAMO AL BIS..BANCHE basta che è una storiella già vista!
affaritaliani.libero.it/economia/monti-mps-mussari-vigni-…
..Un’altra cosa che non è passata inosservata negli ambienti finanziari è che nei cinque anni di gestione (dal 2006 al 2011) del duo Giuseppe Mussari-Antonio Vigni (direttore generale con deleghe operative, il secondo), la coppia di banchieri si è portata a casa in tutto 17,65 milioni di euro. Spulciando i bilanci del Montepaschi, emerge infatti che Mussari, che ha rinunciato alla parte variabile (faceva tutto Vigni) e aveva solo 712.500 euro l’anno di compenso fisso, ha guadagnato in tutto 4.3 milioni di euro. Il suo braccio destro (che al contrario ha intascato almeno una parte dei bonus e ha guadagnato anche 4 milioni di buonuscita per far spazio a Viola), ha racimolato 13.35 milioni di euro fra parte fissa, variabile e buonuscita.
C’è da dire poi che, mentre per Vigni i conti sono completi fino all’aprile del 2012, momento in cui c’è stato il passaggio del testimone con Profumo e Viola, per Mussari, invece, mancano i conteggi finali sulla buonuscita e su altri premi. Voci di cui la banca darà evidenza con il prossimo bilancio che sarà comunicato al mercato in primavera. Comunque, si tratta di quasi 18 milioni in due, un conto saldato da Siena che non sono nulla rispetto ai 40 milioni di buonuscita che il solo Profumo, per esempio, si è portato via al termine della sua esperienza professionale in UniCredit o ai 30 che Matteo Arpe ha scucito a Capitalia per rompere il suo rapporto di lavoro con l’istituto romano. C’è da dire, però, che mentre Mussari e Vigni hanno tenuto le redini della banca più antica del mondo, il titolo si è deprezzato dai 3,575 del 21 maggio 2007 ai 25 centesimi del 30 dicembre 2011 e il gruppo toscano ha bruciato diversi miliardi di capitalizzazione, bussando anche per ben due volte alla porta dei soci per gli aumenti di capitale.
All’origine del MALE:
modifica legge sulle banche del 1990 da cassa di risparmio a finanziarie
..legge n. 218 del 1990, nonché del decreto legislativo 29 novembre 1990, n. 356, assumono la denominazione di Fondazioni le Casse di Risparmio e si configurano quali … imprese bancarie o finanziarie ..
Origine storica
Le fondazioni bancarie hanno origine dalle antiche casse di risparmio, associazioni private nate nell’Europa centrale ed affermatesi in Italia agli inizi del XIX secolo, quando si manifestò il bisogno di sostenere lo sviluppo produttivo dei ceti medio-piccoli e di raccogliere i flussi di liquidità derivanti dalla nascente Rivoluzione industriale.
L’attività delle casse di risparmio (nate su iniziativa prevalentemente privata) era diversa dall’attività bancaria vera e propria…..le casse raccoglievano capitali con una sottoscrizione iniziale e poi con successivi depositi, mentre le banche nascono su iniziativa di gruppi ristretti ed hanno fini commerciali e speculativi;le casse svolgevano attività di assistenza e beneficenza, mediante elargizione di beni indirizzati gratuitamente verso i ceti più umili, mentre le banche raccoglievano e remuneravano il piccolo risparmio.
PER GLI AMANTI DEL SAPERE..MA NON FINISCE QUI…!!!!???
“Pierluigi Bersani respinge ogni accusa di un ruolo del PD nella vicenda: “Nessuna responsabilità, per l’amor di Dio. Il PD fa il PD e le banche fanno le banche”. Certo, dopo la scalata tentata da Unipol allo stesso Monte dei Paschi (“Abbiamo una banca?” si domandava in una famosa intercettazione Piero Fassino) le insinuazioni a danno del PD non erano certamente evitabili”.
www.mondoinformazione.com/notizie-italia/monte-dei-paschi…
“Mussari è stato probabilmente uno dei principali finanziatori privati del Pds-Ds-Pd di Siena. Secondo i dati ufficiali della Camera dei Deputati, dal 27 febbraio del 2002, data del suo primo assegno al partito, fino al 6 febbraio dello scorso anno, Mussari ha versato a titolo personale nelle casse del movimento ben 683.500 euro. Finanziamenti ovviamente leciti e tutti dichiarati. Ma che danno comunque il senso della stretta vicinanza tra il manager e il partito”.
www.huffingtonpost.it/2013/01/23/mps-finanziamenti-leciti…
“Dai primi anni Novanta, la “privatizzazione” ha eliminato dall’ordinamento italiano il principio della pubblica utilità del credito, per cui le banche vengono destinate unicamente a fare profitto. I partiti sono tuttavia riusciti a mantenere il controllo sui capitali delle ex banche pubbliche, scorporando da esse le Fondazioni bancarie.
Così iniziava in Italia il ventennio del trionfo dell’economia del debito, capace di generare nel mondo “derivati” per un valore oltre dodici volte superiore a quello del lavoro annuo di tutta l’umanità. Le Fondazioni, e non solo le banche, hanno partecipato alla speculazione: col risultato che le sole prime 12 Fondazioni avrebbero bruciato, al settembre 2011, ben 10 miliardi di euro, cui nel 2012 si dovrebbero aggiungere altri 14 miliardi di perdite sui titoli di Stato presenti nei loro portafogli.
Dato che il patrimonio delle 88 Fondazioni bancarie italiane ammonta a oltre 50 miliardi di euro, ci rendiamo conto di quanto la crisi finanziaria mondiale abbia intaccato uno dei più importanti patrimoni dell’Italia, costituito nel tempo dal lavoro degli Italiani e originariamente destinato al sostegno delle attività non lucrative, tra le quali, in primo luogo, la cultura.
Le improvvise, per gli ignari, notizie sulla grave crisi del Monte dei Paschi, che irrompono sulla campagna elettorale, annunciano, a nostro avviso, ulteriori difficoltà del sistema creditizio e delle fondazioni nel nostro paese: proprio quando recenti analisi di esperti confermano il fatto che questo sistema continua a sostenere soltanto le grandi aziende e le pubbliche amministrazioni, lasciando famiglie e piccole e medie imprese prive di denaro proprio quando sarebbe più necessario.
Una scelta strategica rivelatrice del fatto che per la finanza internazionalizzata il denaro non è il controvalore del lavoro di un popolo, ma lo strumento per renderlo schiavo attraverso la creazione del debito”.
www.clarissa.it/editoriale_n1873/Monte-dei-Paschi-ancora-…
“Ho segnalato tempo fa che il PD attraverso le fondazioni bancarie presiedute dai suoi amministratori locali controlla le tre maggiori banche italiane, che detengono gran parte del debito pubblico italiano e continuano ad ottenere prestiti e fortissimi vantaggi da parte del governo. Fassino presiede la fondazione cassa di risparmio di torino che detiene il maggior pacchetto di unicredit subito dopo gli arabi, chiamparino alla compagnia di san paolo controlla nettamente intesa con oltre il 10%, su siena e mps non mi pare di dovermi dilungare…Monti è stato creato in questo suo ruolo da Napolitano e sostenuto costantemente dal PD…io ritengo che il PD non si sia fatto catturare dal montismo e ne sia vittima, bensi che sia proprio tra i mandanti e creatori, con il movente di difendere il prprio potere economico-finanziario. Allora la lista monti non è un avversario del pd bensì una pedina posta in parlamento per poter poi costituire un governo post elezioni e non dover calare del tutto la maschera presentandosi come la coalizione erede del governo monti. Io credo che già sappiano che non avranno una maggioranza solida al senato e così potranno giustificare l’alleanza con il centro-monti, un secondo miracolo per enrico letta. Sel sarà ininfluente e comunque condita nelle sue liste di “responsabili” che per non far cadere il paese nel caos resteranno nel governo”.
Pierfrancesco Ciancia, 7 gennaio 2012
versounmondonuovo.wordpress.com/2013/01/11/gli-animali-da…
“Pierluigi Bersani ha sostenuto…con la copertura della discrezione di Repubblica e Unità, uno dei più robusti e silenziosi, almeno a livello di opinione pubblica, tentativi di salvataggio di banche tossiche della storia d’Italia. Stiamo parlando di una iniezione di liquidità superiore ai tagli delle pensioni della recente riforma Fornero a favore di uno dei feudi piddini: il Monte dei Paschi. Allo stesso tempo, a differenza della Gran Bretagna (che è IL paese liberista) la decisiva immissione di liquidità non ha comportato che la banca passasse sotto controllo pubblico. Insomma, la società italiana ha compiuto uno sforzo immenso per pagare le avventure di MPS, e di riflesso del Pd, nel mondo della speculazione finanziaria. Di fatto ha dovuto pagare anche il disastro MPS dell’acquisizione di Antonveneta (costata 9 miliardi), ma il controllo del Monte, a differenza di quanto accaduto in Gran Bretagna per casi analoghi, resta privato. Nonostante questo Moody’s ha declassato…i titoli MPS a spazzatura. Un’operazione da serio, serissimo dibattito politico. Lusi, Penati e lo scandalo Enac, di un altro collaboratore stretto di Bersani, rispetto a quanto è costato alla società italiana MPS, e a fondo perduto, a confronto sono questioni da ricettazione di un camion trafugato pieno di salumi”.
senzasoste.it/internazionale/i-disperati
**********
Chi vota PD, o Monti, o Berlusconi, vota per questo:
I poteri del capitalismo finanziario avevano un obiettivo più ampio, niente meno che la creazione di un sistema globale di controllo finanziario in mani private in grado di dominare il sistema politico di ciascuna nazione e l’economia mondiale nel suo complesso. Questo sistema andava controllato in stile feudale dalle banche centrali di tutto il mondo, agendo di concerto, per mezzo di accordi segreti raggiunti in frequenti incontri privati e conferenze. Al culmine della piramide ci doveva essere l’elvetica Banca dei Regolamenti Internazionali (BRI) di Basilea, una banca privata posseduta e controllata dalle banche centrali mondiali che a loro volta erano imprese private…non bisogna immaginare che questi dirigenti della principali banche centrali del mondo fossero loro stessi dei ragguardevoli potenti nel mondo della finanza. Non lo erano. Erano piuttosto dei tecnici e gli agenti dei massimi banchieri commerciali delle loro rispettive nazioni, che li avevano allevati ed erano perfettamente capaci di liberarsene…e che rimanevano in gran parte dietro le quinte…Questi costituivano un sistema di cooperazione internazionale e di egemonia nazionale più privato, più potente e più segreto di quello dei loro agenti nelle banche centrali. Il dominio dei banchieri commerciali era fondato sul controllo dei flussi di credito e dei fondi di investimento nelle loro nazioni e nel mondo….potevano dominare i governi attraverso il controllo dei debiti nazionali e dei cambi. Quasi tutto questo potere era esercitato dall’influenza personale e dal prestigio di uomini che in passato avevano dimostrato la capacità di portare a compimento con successo dei golpe finanziari, di mantenere la parola data, di mantenere la mente fredda nelle crisi e di condividere le loro opportunità più vantaggiose con i loro associati.
versounmondonuovo.wordpress.com/2012/11/27/complottismo-f…
Tratto da: La morte del PD | Informare per Resistere www.informarexresistere.fr/2013/01/24/la-morte-del-pd/#ix…
– Nel tempo dell’inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
Potrebbe anche interessarti:
Checosè-il gruppo BilberberG, Che cosè Aspenn Institute