Bruxelles con i suoi oligarchi, sta preparando il mostruoso Drf: Debt Redemption Fund
Mentre in Italia viene approvato prelievo forzoso da c\c e depositi risparmio da gente che ha lavorato una vita. Il tutto per un totale di 775 milioni entro il 2015, nel 2016 salira’ a 1,1 miliardo. Questo mentre gli italiani stentano a sbarcare il lunario e la chiesa vive nello sfarzo,tra lussi e appartamenti da 700 mq e vieta addirittura la denuncia di abusi sessuali effettuati da prelati,perche’ sarebbe violazione della privacy.
Nell’Unione europea assistiamo alla mostruosa preparazione di una supertassa su ognuno di Noi di 1000€ l’anno. “Tutti avranno notato lo strano silenzio della politica italiana sul Fiscal Compact, quasi che se lo fossero scordato, magari con la nascosta speranza di un abbuono dell’ultimo minuto”. E’ un po’ come avvenne al momento dell’ingresso nell’Eurozona per i famosi parametri di Maastricht.
“Ma mentre i politicanti italiani fingono che le priorità siano altre, a Bruxelles c’è chi lavora alacremente per dare al Fiscal Compact una forma attuativa precisa quanto atroce”. Anche in questo caso, come per l’italica “spending review”, sono all’opera gli “esperti”: undici tecnocrati di provata fede liberista, guidati dall’ex governatrice della banca centrale austriaca, Gertrude Trumpel-Gugerell. La ratifica? A cose fatte, dopo le elezioni europee, e senza ovviamente informarne gli ignari elettori.
Stando alle prime anticipazioni, sembra che la proposta sarà incentrata su tre punti: Debt Redemption Fund, Eurobond e Tassa per l’Europa. Nel Drf «verrebbero fatti confluire i debiti di ogni Stato che eccedono il 60% in rapporto al Pil – per l’Italia, ad oggi circa 1.100 miliardi di euro», scrive Mazzei su “Antimperialista”, in un post ripreso da “Come Don Chisciotte” e dal blog “Confederazione di Popolo”.
Secondo Antonio Pilati del “Foglio”, “l’idea degli esperti è a doppio taglio e la seconda lama fa molto male all’Italia: è infatti previsto che dal gettito fiscale degli Stati partecipanti si attui ogni anno un prelievo automatico pari a 1/20 del debito apportato al fondo. Nel progetto, le risorse raccolte dal fisco nazionale passano in via diretta, tagliando fuori le autorità degli Stati debitori, alle casse del fondo. Si tratta di un passaggio cruciale e drammatico tanto nella sostanza quanto – e ancora di più – nella forma”.
Def, un pasticcio in salsa renziana
Cosi lo definisce IL M5S. In data 17/04/2014 in commissione Affari Sociali abbiamo dato parere contrario al Def (Documento di economia e finanza). Il motivo è molto semplice: le linee programmatiche presentate dal Governo sono talmente raffazzonate, generiche e, in alcuni casi, fantasiose che non potevamo esprimerci diversamente.
Persino la relatrice di maggioranza in commissione, la deputata del Pd Anna Margherita Miotto, è stata critica e ha dato parere favorevole solamente a condizione dell’accettazione di alcune condizioni al momento del voto in aula.
Solo per darvi l’idea di che cosa intendiamo per misure fantasiose, vi spieghiamo che, mentre il governo dice che non ci saranno tagli alla sanità, in realtà si passerà da un rapporto spesa/Pil del 7.3% nel 2010 al 7% del Pil 2015, fino al 6,9% del 2016. E se le ottimistiche previsioni di crescita del Pil non dovessero avverarsi di questai numeri cosa ce ne dovremmo fare? Carta straccia.”
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