Disoccupazione giovanile, il record nero della Campania. E’ al 51%
C’è Dytiki Makedonia, la regione dell’Ue con percentuali di disoccupazione giovanile record (72%). Poi ci sono Ceuta (70.6%) e Canarie (62.6%) in Spagna. E scorrendo le cifre angoscianti della classifica si incrociano le regioni italiane. Prima quelle del Sud, ovviamente. Sicilia, Calabria e Campania. Secondo Eurostat, l’agenzia di statistica dell’Ue nel 2012, il tasso medio di disoccupazione per i giovani fra i 15 e i 24 anni nei 27 Paesi è stato del 22.9%. E le differenze sono sempre più marcate. Le percentuali più basse si rilevano in Germania, col 4,2% nella regione di Oberbayern, seguita da Tubingen (4,5%) e Friburgo (4,8%). In Italia il primato negativo per la mancanza di lavoro per la fascia di età tra i 15 ed i 34 anni, spetta a Calabria (53,5%), Sicilia (51,3%), la Campania (51%) e la Basilicata (49,5%).
Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione complessivo, 25 regioni Ue su 270 hanno un dato superiore al 20,8%, il doppio di quello dei 27: undici regioni in Spagna, dieci regioni in Grecia e quattro nei dipartimenti francesi d’Oltremare. Le donne senza lavoro nei 27 Stati membri sono di più degli uomini (10,5% contro il 10,4%) e l’anno scorso il tasso della disoccupazione femminile è variato dal 2,7% nella regione di Friburgo in Germania al 49,4% nella regione di Ceuta in Spagna e al 36,8% in quella di Dytiki Makedonia. La disoccupazione maschile invece nel 2012 è stata del 2,3% a Salisburgo e Tirolo in Austria, contro il 33,6% dell’Andalusia in Spagna. In Italia, complessivamente si è passati da un tasso medio di disoccupazione dell’8,4% del 2011 al 10,7% del 2012. Le regioni del sud sono quelle che soffrono di più, passate da una media del 13,3% al 16,9%. Maglia nera sono Campania e Calabria (entrambe al 19,3%), seguite da Sicilia (18,6%) e Sardegna (15,5%). La provincia di Bolzano registra invece la percentuale più bassa 4,1%, seguita da Trento 6,1% e Veneto 6,6%. Le regioni dove le donne lavorano di meno sono Campania (22,3%), la Calabria (21,2%) e la Sicilia (20,6%). Numeri che collimano, più o meno, con quelli contenuti nell’analisi della Cgia di Mestre, secondo la quale la disoccupazione giovanile “reale” presente in Campania è al 51,1%.
Nella fascia di età tra i 15 ed i 24 anni, ai disoccupati ufficiali sono stati sommati quelli che a causa della difficile situazione economica hanno deciso di non cercare più attivamente un posto di lavoro, detti sfiduciati. La sommatoria di queste due componenti, poi, è stata rapportata al numero di forze lavoro (disoccupati più occupati), più la variazione degli inattivi avvenuta dall’avvio della crisi al secondo semestre 2011. “In pratica, il tasso di disoccupazione ufficiale a livello nazionale – commenta Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre – è mediamente inferiore di 11,3 punti rispetto alla disoccupazione reale: questo dimostra che il problema dei senza lavoro tra gli under 24 costituisce una priorità che il Governo deve affrontare immediatamente. Tuttavia, ci sono anche delle situazioni regionali dove il quadro generale si capovolge. Il governatore della Banca Centrale Europea è chiaro: bisogna cercare nuove soluzioni per tamponare la difficile situazione della disoccupazione giovanile. I Paesi dell’area Euro infatti non mostrano grandi segnali di miglioramento, per questo Mario Draghi ha deciso di lanciare un importante monito. “In alcuni Paesi dell’Eurozona l’alto tasso di disoccupazione giovanile è una minaccia per la stabilità sociale. La struttura del mercato del lavoro in alcuni Paesi deve essere riformata per riequilibrare il sistema ed evitare che il peso di condizioni più flessibili ricada in modo sproporzionato sulle nuove generazioni” conclude il numero uno della Bce.
Fonte: metropolisweb.it