Regione Campania, rimborsi ai consiglieri 53 indagati, si ipotizza reato di peculato

Per presunte irregolarità nei rimborsi destinati ai gruppi consiliari della Regione Campania, la Procura di Napoli ha messo sotto inchiesta oltre cinquanta fra consiglieri ed ex consiglieri, destinatari di inviti a comparire notificati dalla Guardia di finanza. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Giancarlo Novelli 

NAPOLI – Inviti a comparire sono stati emessi dalla Procura di Napoli nei confronti di 53 consiglieri ed ex consiglieri regionali della Campania. Nei provvedimenti, in corso di notifica da parte del Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle nella sede dell’Assemblea, si ipotizza il reato di peculato. 
L’inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e svolta dal pm Giancarlo Novelli, riguarda uno dei filoni di indagine sul presunto uso improprio dei fondi corrisposti a gruppi consiliari o a singoli consiglieri. In particolare gli avvisi emessi oggi si riferiscono alle somme di denaro corrisposte nel biennio 2010-2012 nell’ambito dei fondi per il ”funzionamento dei gruppi”. Secondo l’ipotesi accusatoria gli indagati si sarebbero appropriati delle somme non utilizzandole per spese legate all’attività’ istituzionale. Gli inviti a presentarsi per rendere interrogatorio – come spiegano fonti giudiziarie – sono necessari all’accertamento delle eventuali responsabilità: ai consiglieri indagati, in assenza di una documentazione sulle spese (l’erogazione dei fondi infatti non prevede la presentazione di ricevute o di qualsiasi ”pezza d’appoggio”), verrà chiesto infatti si chiarire come è stato utilizzato il denaro ricevuto. E’ il 21 settembre 2012 quando le Fiamme gialle di Napoli entrano negli uffici del consiglio regionale della campania. Quattro auto che alla fine della giornata saranno riempite di faldoni. E’ l’avvio dell’inchiesta della Procura di Napoli su un presunto spreco di fondi pubblici: milioni di euro rimborsati ai consiglieri regionali, magari utilizzati per spese privat e non per attività istituzionali, in alcuni casi presentando false fatture per operazioni inesistenti, o per operazioni esistenti ma ‘gonfiate’. La Gdf si fece consegnare le carte relative al bilancio regionale in cui si face riferimento alla ripartizione di fondi per i vari gruppi nonchè la relazione della presidenza dell’Assemblea campana sulle modalità di rendicontazione. Finora gli inquirenti hanno accertato che denaro destinato ai gruppi regionali presenti in Consiglio e’ finito attraverso bonifici nella disponibilità di alcuni consiglieri. Tre le voci di bilancio: indennità per le attività politiche, comunicazione e funzionamento dei gruppi. Complessivamente una erogazione di 6-7 milioni. 
A dare l’avvio alle indagini alcune intercettazioni telefoniche nonchè gli sviluppi di un’altra inchiesta che nei mesi scorsi coinvolse il consigliere Udeur Ugo De Flaviis al quale, tra l’altro, furono sequestrati diversi computer. Il 20 dicembre del 2012 la svolta: la prima ordinanza di custodia cautelare fu emessa per Massimo Ianniciello, esponente del Pdl, accusato di aver indebitamente percepito 63mila euro. Poche settimane dopo furono iscritti nel registro degli indagati anche Nicola Caputo (Pd) e Angelo Polverino (Pdl). La Guardia di Finanza perquisi’ i loro uffici nella sede dell’Assemblea regionale, al Centro Direzionale, e le abitazioni rispettivamente a Teverola (Caserta) e a Caserta. Il 22 aprile scorso l’ultima ordinanza: agli arresti domiciliari Sergio Nappi e all’obbligo di dimora Raffaele Sentiero – entrambi eletti nella lista Noi Sud, vicina al Pdl – accusati di truffa aggravata.