
21/01/2018 – Tema d’italiano: «Racconta alla mamma una cosa che non hai mai voluto dirle». Lo svolgimento del compito in classe da parte di una ragazzina di 14 anni è agghiacciante: in quelle pagine la giovane rivela di essere stata violentata dal padre, due volte, l’estate scorsa, mentre la madre dormiva. Uno choc per tutti, anche per la prof d’italiano di un istituto tecnico di Cassino, nel frusinate, che mostra il tema al preside. E il dirigente scolastico, all’inizio di dicembre, decide di rivolgersi alla polizia e alla procura. Il resto è storia di questi giorni: il gip, su richiesta del pm Roberto Bulgarini Nomi, emette un ordine di allontanamento, con braccialetto elettronico, nei confronti del padre della quattordicenne, un agente della polizia penitenziaria già sospeso dal servizio per ludopatia, in attesa dell’incidente probatorio, previsto per febbraio, dopo il quale potrebbero essere presi provvedimenti più severi.
D’altra parte il quadro appare già abbastanza grave. Gli agenti del commissariato di Cassino, guidati da Alessandro Tocco – che si apprestano a sentire insegnanti e compagni di scuola della minorenne, nonché i suoi familiari -, sempre su disposizione del gip, hanno regolato il braccialetto elettronico a un chilometro dall’abitazione della ragazza, delle due sorelle e della madre alle porte della cittadina: se il cinquantenne dovesse oltrepassare quel limite il dispositivo scatterà e lui – che nel frattempo è andato a vivere altrove – potrebbe finire in carcere. Gli abusi, come ha scritto la quattordicenne nel tema che è stato acquisito agli atti, sarebbero avvenuti nella sua cameretta nell’estate 2017 – quando aveva 13 anni -, dove il papà si sarebbe introdotto mentre gli altri familiari dormivano.
A colpire sono stati i dettagli che compaiono nella prova scritta che hanno indotto subito gli insegnanti a prendere provvedimenti e segnalare l’accaduto. Lo scenario della vicenda è quello della villetta dove abita la famiglia dell’agente, alle prese — come ha accertato chi indaga – con seri problemi economici, aggravati dalla propensione del cinquantenne, in servizio in un istituto di detenzione, al gioco d’azzardo, tanto che gli è costato l’allontanamento anche dal posto di lavoro. Un provvedimento disciplinare che ha reso ancora più complicata la vita in casa, fino ai presunti episodi di violenza sulla figlia minorenne.
Per il momento non sembra che, dopo la rivelazione nel tema di quello che avrebbe dovuto subire nei mesi scorsi, l’andamento scolastico della quattordicenne abbia subìto contraccolpi, ma la situazione viene monitorata sia dagli insegnanti sia dai servizi sociali. Anche perché la ragazzina è attesa da una prova difficile – quella dell’incidente probatorio, come detto prima – alla presenza anche di uno psicologo: in quella sede dovrà raccontare e confermare ciò che ha scritto nella prova d’italiano e la sua testimonianza potrebbe inchiodare il padre alle sue responsabilità. Quest’ultimo invece non avrebbe per ora rilasciato dichiarazioni, rimanendo in silenzio, anche se non è escluso che possa approfittare di quel momento di fronte al giudice per le indagini preliminari per fornire la sua versione dei fatti e replicare alle pesantissime accuse della figlia, che prima del compito in classe non avrebbe mai raccontato, tantomeno alla madre, quello che era successo in casa. – Fonte Roma-Corriere.it
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