Il record mondiale della Norvegia, un auto su tre è elettrica: ed è boom di vendita

05/01/2019 – L’economia della Norvegia deve al petrolio nazionale ben il 25% del PIL. Ma in casa l’oro nero ha sempre meno spazio. Secondo quanto riferito dalla Opplysningsrådet for Veitrafikken – OFV (gruppo d’interesse dedicato alla rete stradale) nel 2018 le vendite di veicoli a benzina e diesel sono crollate, lasciando ancora più spazio all’elettromobilità; al punto che oggi un’auto nuova su tre è completamente elettrica, vero e proprio record mondiale.

Il merito è di una politica nazionale fortemente impegnata nei confronti dei trasporti a zero CO2. Per il principale produttore di petrolio dell’Europa occidentale e terzo esportatore mondiale – dopo Arabia Saudita e Russia – il diktat nazionale è ormai da tempo ridurre le emissioni interne e l’inquinamento atmosferico.

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Misure come l’esenzione dalle tasse auto e parcheggi gratuiti per i mezzi elettrici, unitamente ad una diffusa rete di ricarica hanno agevolato in questi anni la decarbonizzazione del parco elettrico: le auto “con la spina” sono salite a quota 31,2 per cento di tutte le vendite del 2018, rispetto al 20,8 per cento del 2017 e al 5,5 per cento del 2013. Se alla cifra si aggiunge la quota ibrida, la percentuale di nuovi mezzi ecologici sale al 49,1 per cento.

La Norvegia, quando si parla di auto elettriche, è famosa per l’alto numero di vetture a zero emissioni locali (quando si parla di auto elettriche e zero emissioni si specifica sempre che sono a zero emissioni locali poichè produrre elettricità comporta sempre una certa produzione di gas serra, solo che la produzione avviene in zona “non locale”). Questo invidiabile traguardo è stato raggiunto grazie ad una serie di motivi, alcuni logistici, altri economici. La Norvegia conta poco più di 5.000.000 di abitanti e NON fa parte della UE (erroneamente spesso su Facebook, per far polemica, si parla della Norvegia come esempio di paese ben governato nella UE. Errore). 1.500.000 sono gli abitanti di Oslo, città dove sono concentrate la maggioranza delle vetture elettriche del Paese. Un Paese quindi con un numero esiguo di abitanti (la sola Lombardia ha 10 milioni di abitanti, circa il doppio…), fuori dalla UE e anche molto molto ricco. La Norvegia infatti, non tutti lo sanno, estrae e vende petrolio…anzi è il terzo esportatore mondiale di petrolio dopo Russia e Arabia Saudita. Le esportazioni sono così elevate da valere ben il 25% del PIL. Parte degli introiti che arrivano dalla vendita dell’oro nero vengono convertiti in incentivi per l’acquisto di auto elettriche e la creazione della relativa rete di servizi. E come producono l’elettricità necessaria ad alimentare le auto elettriche? Semplice, la Norvegia è anche un grande produttore di energia idroelettrica (in questo sono aiutati dalla loro conformazione geografica). La Norvegia, come non bastasse, è anche un grande esportatore di gas naturale. Tornando al Petrolio, il Paese scandinavo pur essendo un grande produttore mondiale non fa parte dell’OPEC ed ha statalizzato l’industria del petrolio tenendo fuori le società private massimizzando i ricavi. In Norvegia la diffusione della vettura elettrica è stata relativamente facile perchè gran parte dei costi vengono assorbiti dallo stesso Governo in maniera diretta (incentivi) e indiretta (costo dell’energia basso). In Danimarca si è provato un esperimento simile basato sugli incentivi che ha dato ottimi risultati sul breve periodo facendo salire il numero di vetture “pulite” nell’immatricolato totale, finito il periodo degli incentivi le vetture elettriche sono crollate a livello di vendite (500 unità nel 2017, furono 950 nel 2016. Uno dei pochi Paesi europei dove le vendite delle vetture elettriche sono andate in negativo).

I dati 2018 consolidano il vantaggio norvegese sul mercato globale delle e-car nelle vendite pro capite. A titolo di confronto la quota di nuove auto elettriche in Cina è stata intorno al 2 per cento.

“Si tratta di un piccolo passo in avanti verso l’obiettivo del 2025″, ha spiegato Oeyvind Solberg Thorsen, capo della OFV, in una conferenza stampa ricordando come il parlamento norvegese abbia impostato questa data come l’anno di completa decarbonizzazione della mobilità su strada. La previsione per il 2019 è che quasi la metà delle nuove auto saranno elettriche anche se rimangono forti dubbi sulla capacità del mercato di soddisfare a pieno la domanda. Di pari passo, aggiunge l’OFV, la quota delle auto a benzina e diesel diminuirà di circa 15 punti percentuali rispetto al 2018.

Nonostante il calo, tuttavia, l’alimentazione fossile continua a possedere una percentuale elevata e Transportøkonomisk Institutt (TØI), società di consulenza norvegese, dubita che l’obiettivo 2025 possa essere raggiunto. “A rigor di logica non credo sia possibile, soprattutto perché troppe persone non dispongono di un parcheggio privato e non vorranno acquistare un’auto plug-in se non sono in grado di stabilire un punto di ricarica domestico”, ha affermato Lasse Fridstroem, economista TØI. “Potremmo arrivare a un 75 per cento (quota di mercato), a condizione però che vengano mantenute le agevolazioni fiscali”. – FONTE
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