
28/06/2019 – “L’operazione che ha portato all’arresto in tutta Italia di oltre 100 esponenti della cosiddetta Alleanza di Secondigliano è destinata ad avere ripercussioni pesanti che, pertanto, non sono affatto da sottovalutare, dentro le carceri prima di tutto campane e fuori”. A sostenerlo è il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo che spiega: “Dentro le carceri si rafforzerà il controllo dei capi clan ed affiliati che hanno già da anni sostituito il controllo dello Stato; fuori si scatenerà la guerra alla successione dei capi clan con uccisioni spietate e faide tra clan”-
“Solo nelle settimane scorse abbiamo avuto modo di commentare l’affermazione del procuratore Capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, secondo cui i detenuti ‘ndranghetisti controllano il carcere di Cosenza. La verità è che lo Stato, nell’indifferenza generale, ha perso il controllo di gran parte degli istituti penitenziari del Centro Sud come testimoniano 750 telefonini e sim trovati, in un anno, 11 chili di droga, e una trentina di reati al giorno commessi in carceri senza considerare le violenze tra detenuti (violenze sessuali, fisiche ecc.) sui quali i dati sono non pervenuti”, conclude Di Giacomo. – [NapoliToday.it]
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