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Catania, inchiesta Sanità: i piani per «comprare» i politici e quegli “omissis” che celano un altro terremoto

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02/05/2023 – Maxi-inchiesta della magistratura catanese sulla corruzione nella sanità cittadina. Il sistema, di per sé, sarebbe stato abbastanza semplice: per realizzare gli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale, la Regione Siciliana finanziava una serie di progetti. Quelli presentati dall’Azienda Policlinico Universitario di Catania sarebbero stati gestiti, con l’obiettivo di perseguire fini personali, dall’odontoiatra N. C. e da G. A. M., 52 anni, all’epoca dei fatti funzionario amministrativo dell’università di Catania. Tramite C. e M. sarebbero passati favoritismi espliciti per figli e figlie, ex mogli e compagne. Cioè requisiti di partecipazione a bandi costruiti sartorialmente sui curricula dei candidati, e delle candidate, di cui era stata stabilita a tavolino la vittoria. Anche di personaggi politici di primo piano.

Quattro giorni di passione. Quattro giorni per riordinare le idee e, di concerto con i rispettivi difensori, approntare una linea che possa portare ad alleggerire le proprie posizioni. Che, al momento, appaiono quanto meno pesanti, se non pesantissime.

Sono in programma venerdì 5, infatti, gli interrogatori di garanzia (in occasione dei quali il Gip Simona Ragazzi dovrà esprimersi anche sulla richiesta di sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio) dei colletti bianchi rimasti invischiati nell’ennesimo terremoto nella sanità catanese. Un’attività coordinata dalla Procura distrettuale della Repubblica di Catania e condotta dai carabinieri del comando provinciale che ha portato agli arresti domiciliari quattro persone – l’Odontoiatra sessantenne N. E. C., l’ex funzionario di Unict G. “Aldo” A. M. (51 anni), il cardiologo e politico di lungo corso G. A. (51 anni), nonché il dentista sessantottenne S. F..

Le accuse
Sono gravemente indiziati in concorso fra loro e con altri soggetti indagati (fra i quali gli ex assessori regionali R. R. e A. S., nonché il presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri I. “I.” La Mantia) dei reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio o del servizio. Tutto sarebbe legato a una serie di turbative nelle procedure di attribuzione degli incarichi nell’ambito dei progetti “Obiettivo di Piano Sanitario Nazionale”, finanziati e approvati dall’assessorato alla Salute della Regione, denominati “Osas Catania-sentinelle della prevenzione” e “Prevenzione, diagnosi e terapie delle carie dentali riscontrate nei cittadini fragili o in età scolastica della Provincia di Catania”, procedure indette e gestite dall’Azienda Policlinico Universitaria, nonché del progetto “Centro Cardio “Hub & Spoke”-modello di prevenzione e riabilitazione”, procedura indetta e gestita dall’Arnas Garibaldi. – [CONTINUA SU FONTE]

VIDEO CORRELATI:

Eseguito un sequestro di oltre 670 milioni di euro di crediti d’imposta su “Bonus Facciate” ed “Eco Bonus”

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30/04/2023 – Un sequestro d’urgenza di oltre 670 milioni di euro di crediti d’imposta ritenuti falsi. È quanto messo in atto dai Finanzieri del Comando Provinciale di Brescia, in collaborazione con personale del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Roma, nell’ambito di un’indagine dei pm capitolini sul corretto utilizzo dei crediti fiscali relativi ai cosìdetti “Bonus Facciate” ed “Eco Bonus”. Le indagini hanno fatto emergere ipotesi di reato per truffa e indebite percezioni a danno dello Stato nonché riciclaggio, reimpiego in attività economiche e autoriciclaggio dei proventi illeciti da parte di circa venti soggetti.

Nell’ambito di un’indagine sul corretto utilizzo dei crediti fiscali relativi al c.d. “Bonus Facciate” ed “Eco Bonus” hanno proceduto, su delega della Procura della Repubblica di Roma, al sequestro d’urgenza di oltre 670 milioni di euro di crediti d’imposta ritenuti falsi.

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Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Brescia, hanno fatto emergere ipotesi di reato per truffa e indebite percezioni a danno dello Stato, nonché riciclaggio, reimpiego in attività economiche e autoriciclaggio dei proventi illeciti da parte di circa venti soggetti, residenti nelle province di Roma, Bologna, Pistoia, Salerno, Rimini, Verona, Napoli, Isernia, Macerata, Avellino Frosinone e Bolzano.

La misura cautelare del sequestro d’urgenza si è resa necessaria per evitare l’introduzione e la circolazione, nel circuito economico legale, di crediti di imposta fittizi che avrebbero potuto essere portati indebitamente in compensazione con debiti tributari o ceduti a terzi. Le indagini proseguono, anche per individuare il coinvolgimento di altri soggetti. – [CONTINUA SU FONTE]

Palermo, peculato e corruzione: arrestata la preside antimafia

23/04/2023 – Era considerata una preside antimafia, dirigente scolastica della scuola intitolata al Giudice Falcone, nel quartiere Zen di Palermo, ma ora è stata arrestata dai Carabinieri con le accuse di peculato e corruzione, ed è ai domiciliari. D. Lo V. – che nel 2020 divenne Cavaliere al merito della Repubblica “per l’impegno dimostrato durante la pandemia” – secondo le accuse, supportate da intercettazioni, si sarebbe appropriata, con la complicità del vice preside D. A., anche lui arrestato, di cibo per la mensa dell’istituto scolastico, computer, tablet e iphone destinati agli alunni e acquistati con i finanziamenti europei.

In 14 mesi di indagine la Procura europea avrebbe accertato la gestione irregolare di fondi di spesa pubblici dell’Unione, stanziati per diversi progetti scolastici.

Per la donna è stato disposto “il provvedimento di sospensione immediata” da parte del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che sottolinea come “in tempi brevi sarà nominato il reggente”. Il Ministero fa sapere che “saranno inviati degli operatori psicopedagogici, a supporto di tutta la comunità scolastica nell’elaborazione di quanto accaduto oggi”.

Operazione Consequence:87 indagati per maxi frode fiscale da 30 milioni di euro con utilizzo di fatture false

21/04/2023 – L’indagine “CONSEQUENCE”, condotta dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza e dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Emilia, è il naturale sviluppo di una tranche dell’operazione Billions, che già aveva smantellato a metà del 2020 un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati fiscali (grazie al coinvolgimento di 28 società cartiere), riciclaggio e bancarotta fraudolenta per un giro illecito di oltre 240 milioni di euro, per la quale sono stati condannati in primo grado – lo scorso dicembre – 61 imputati.

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Il sodalizio, operante nel reggiano ma con proiezione nazionale, era specializzato nel mettere a disposizione , in modo professionale e massivo, a favore di aziende operanti in molte regioni italiane servizi finanziari illegali – in particolare attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti – e nell’assicurare le attività connesse e collaterali di monetizzazione del denaro sottratto al controllo del fisco, ovvero di movimentazione del medesimo denaro in modo da dare parvenza, quantomeno dal punto di vista del pagamento, della effettività dei rapporti e di permettere al beneficiario delle fatture false di garantirsi il profitto illecito caratterizzato dal risparmio d’imposta.

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Il provvedimento di sequestro odierno è stato emesso dall’Autorità Giudiziaria nei confronti di 87 società utilizzatrici, aventi tutte sede fuori dal circondario reggiano – e di altrettanti soggetti risultati essere nel tempo loro rappresentanti legali e/o amministratori – dislocate sul territorio nazionale ed attive in diverse attività d’impresa, alcune particolarmente note sul mercato. – [Artic. Completo su:]

Corruzione e appalti truccati nelle forze armate: 24 arresti, 12 sono militari dell’Aeronautica

20/04/2023 – Trentanove indagati, 24 misure cautelari di cui 12 a carico di militari dell’Aeronautica. È la maxi operazione della procura di Velletri che ipotizza un giro di tangenti per un volume d’affari in relazione ad appalti per infrastrutture della forza armata del valore complessivo di circa 3 milioni di euro. Ad eseguire le misure cautelari i militari del comando compagnia carabinieri – polizia Militare A.M. – di Roma Ciampino che, questa mattina, si sono recati nelle province di Roma, Napoli, Caserta, Latina, Viterbo, Grosseto, Chieti e Ravenna per notificare la misura degli arresti nei confronti di 14 persone, 10 ordinanze di applicazione dell’obbligo di dimora e la notifica di ulteriori 15 avvisi di conclusione delle indagini preliminari ad altrettanti indagati. I destinatari delle misure, nel particolare, sono 12 militari dell’Aeronautica e 12 civili, titolari e dipendenti, di ditte operanti nel settore edile.

Le accuse
Con il provvedimento sono stati riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico dei 39, indagati a vario titolo, per le ipotesi di turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, corruzione per l’esercizio della funzione e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, condotte commesse a Ciampino, Pratica di Mare, Vigna di Valle, Furbara, in provincia di Roma; Montecastrilli (TR), Borgo Piave (LT), Grazzanise (CE) e Somma Vesuviana (NA), nel periodo intercorso tra il mese di maggio 2017 ed il mese di gennaio 2021.

I lavori sotto la lente
L’attività investigativa conseguente ha indotto gli investigatori a monitorare altresì complessivi 49 appalti pertinenti a lavori in basi militari dell’Aeronautica, dislocate nelle regioni Lazio e Campania, portando alla luce diverse condotte illecite che hanno coinvolto, a vario titolo, anche altri militari e responsabili di altrettante ditte private cointeressate economicamente ai citati contratti. In particolare con un sistema viziato dall’irregolarità nell’assegnazione di appalti per la realizzazione di opere infrastrutturali di immobili militari, le ditte erano agevolate garantendosi l’assegnazione diretta dei contratti pubblici. I due militari titolari della ditta privata ricevevano in cambio prestazioni d’opera e materiali per propri fini e gli altri appartenenti alla forza armata coinvolti consapevolmente avevano consentito tali condotte, venendo meno ai doverosi obblighi di vigilanza e controllo. II volume d’affari degli appalti ammonta complessivamente a circa 3 milioni di euro. – [CONTINUA SU FONTE]

Napoli, arrestato sindaco Melito per scambio elettorale politico mafioso

18/004/2023 – Martedì mattina è stato arrestato il sindaco di Melito di Napoli L. M., al termine di un’inchiesta della Dia. Insieme al sindaco, le misure hanno riguardato anche il presidente del Consiglio comunale e altri due consiglieri comunali, del coordinatore per Melito dell’azienda incaricata del servizio di igiene urbana, padre di un consigliere comunale già candidato sindaco alle elezioni dell’ottobre 2021. In tutto si tratta di 18 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di scambio elettorale politico mafioso, attentati ai diritti politici del cittadino, associazione di tipo mafioso, corruzione, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione. Le indagini hanno fatto emergere i gravi indizi sull’esistenza di un accordo già per il primo turno di votazioni, svoltosi il 3 e 4 ottobre 2021, tra esponenti del clan Amato Pagano e alcuni rappresentanti della coalizione a sostegno del candidato sindaco Nunzio Marrone, quest’ultimo non indagato.

“Duemila euro per un voto al Consiglio Metropolitano di Napoli” le intercettazioni dell’inchiesta di Melito
Uno dei filoni dell’inchiesta di Melito si concentra sulle elezioni della Città Metropolitana di Napoli del 2022. In questa occasione un consigliere comunale di Melito sarebbe stato corrotto.

Occupazione abusiva del Maam, il Tribunale condanna Meloni e Piantedosi: “Devono pagare 6,3 milioni”

17/04/2023 – Il Maam, il Museo dell’altro e dell’altrove, costa altri 6,3 milioni di euro alla presidenza del Consiglio e al Viminale. Così ha deciso il tribunale civile, che il 13 marzo ha condannato la premier Giorgia Meloni (la stessa che promette tolleranza zero sulle occupazioni abusive) e il ministro Matteo Piantedosi a versare la somma ai proprietari dell’ex salumificio Fiorucci in via Prenestina di proprietà della famiglia Salini ma occupato senza soluzione di continuità dal 27 marzo 2009.
Secondo il Tribunale civile di Roma sostiene che lo Stato “ha tenuto una condotta ingiustificatamente omissiva, caratterizzata dalla protrazione nel tempo di una sostanziale dismissione dei compiti di pubblica sicurezza”. Nella sentenza  la giudice Assunta Canonaco ha evidenziato come quanto comportamento omissivo sia proseguito anche sotto la guida di Piantedosi e Meloni, benché entrambi hanno più volte sottolineato nei loro programmi politici l’intenzione di combattere le occupazioni abusive.

Per questo motivo, il Tribunale ha anche deciso che lo Stato dovrà corrispondere un indennizzo ai proprietari dello stabile fino al suo sgombero. Questi soldi, oltre ai 6,3 milioni, vanno ad aggiungersi agli altri 27,9 milioni di euro già versati in precedenza.

Maxi frode fiscale per 150 milioni di euro. Sequestri per 33 milioni di euro, un arrestato e 18 indagati

07/04/2023 – Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ancona hanno condotto un’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona, avente ad oggetto una rete di imprese, gestite da un’organizzazione criminale che ha emesso fatture false nel periodo gennaio 2022 – febbraio 2023, per 150 milioni di euro, utilizzate da oltre 600 imprese localizzate sul territorio italiano e che hanno determinato un’evasione di 33 milioni di euro di Iva, un potenziale risparmio illecito sulle Imposte Dirette superiore a 28 milioni di euro e il conseguente riciclaggio dei proventi illeciti conseguiti.Nel corso delle indagini, condotte dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Senigallia, sono state denunciate n. 18 persone per emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, infedele ed omessa dichiarazione, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e autoriciclaggio, di cui n. 3 italiani e i restanti cittadini di origine cinese. Uno dei principali responsabili, una donna cinese, è stata sottoposta agli arresti domiciliari in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare personale, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Ancona.

L’attività investigativa è stata denominata “Fast & Clean”, per la velocità con cui le operazioni illecite venivano portate a termine, garantendo la ripulitura del denaro mediante la simulazione di operazioni commerciali mai avvenute. Le modalità adottate assicuravano agli imprenditori coinvolti, italiani e cinesi, l’immediata disponibilità del profitto della frode fiscale. Tra le imprese utilizzatrici delle fatture false ve ne sono alcune operanti nel settore edile che risultano cessionarie di crediti di imposta derivanti dai bonus edilizi. L’attività di polizia giudiziaria ha consentito di intercettare e bloccare le somme in transito sui conti bancari prima che venissero trasferite all’estero, in esecuzione di provvedimenti di sequestro preventivo d’urgenza emessi dalla Procura della Repubblica di Ancona, convalidati dal G.I.P. presso il Tribunale di Ancona. Sono stati eseguiti n. 10 provvedimenti di perquisizione che hanno consentito il sequestro di ingenti somme di denaro contante, preziosi, orologi ed altri beni di pregio.

In attuazione dei provvedimenti cautelari emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Ancona su richiesta della Procura della Repubblica, la Guardia di Finanza di Ancona ha, inoltre, eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente dell’importo di 33 milioni di euro, che ha riguardato conti correnti bancari, autovetture di pregio, uno stabilimento di produzione tessile del valore di 150.000,00 euro, denaro contante per circa 30.000 euro oltre a lussuosi orologi, gioielli ed altri beni di pregio e n. 9 unità immobiliari del valore complessivo di oltre 1 milione di euro. Sono state sottoposte a sequestro preventivo n. 15 imprese (di cui è stata disposta la cancellazione per scongiurare la prosecuzione dell’attività illecita). – [Continua su FONTE]