Sedici pagine bianche per il penultimo numero in edicola oggi. E’ la scelta dell’Unità che ieri ha annunciato la sospensione delle pubblicazioni dal 1° agosto. “Sono pagine di protesta, ma soprattutto di allarme – scrive nell’editoriale il direttore Luca Landò – per spiegare senza troppi giri di parole, come sarà il mondo dell’informazione senza la voce dell’Unità”. Gli unici testi sono a pagina due e tre: l’editoriale del direttore “E’ la terza volta che ci spengono ma non ci fermiamo”, il comunicato del Cdr e la cronaca della giornata di ieri. In copertina sotto il titolo “Hanno ucciso l’Unità” una vignetta di Staino, nella quale Bobo sommerso da una valanga di mattoni dice: “Speravo fossero emendamenti, invece era proprio l’Unità…”
Media social e mainstream ormai connessi in maniera inestricabile. Il giornalismo tradizionale è stato influenzato in maniera molto significativa dalla continua crescita del numero di persone che si rivolgono ai social media per trovare e condividere informazioni.
Una nuova indagine condotta da Ogilvy (una importante azienda di relazioni pubbliche Usa) sulla base di una serie di interviste a oltre 75 giornalisti, redattori e producer americani ha rivelato infatti l’ importante ruolo che i social media giocano nel guidare sia l’ impatto che il successo di un servizio.