Archivi tag: Germania

Effetti collaterali forti nel Nord Reno-Westfalia

Your ads will be inserted here by

Easy Plugin for AdSense.

Please go to the plugin admin page to
Paste your ad code OR
Suppress this ad slot.

18/02/2021 – Nuovo rallentamento nella campagna vaccinale in Germania, in particolare nel Nord Reno-Westfalia, dove due cliniche di Braunschweig ed Emden hanno interrotto la somministrazione del vaccino AstraZeneca a causa degli effetti collaterali riportati da alcuni dipendenti. Questi hanno spiegato di non essere in grado di lavorare dopo aver ricevuto la dose. La notizia è stata diffusa dal quotidiano tedesco Die Welt.

Malori dopo vaccino AstraZeneca
Sono 88 i dipendenti dell’ospedale duchessa Elisabetta di Braunschweig ad aver ricevuto il vaccino AstraZeneca e 37 di loro hanno riferito di non essere in grado di presentarsi al lavoro a causa delle reazioni al siero dopo la somministrazione. Questo è bastato per sospendere temporaneamente la vaccinazione, così come è stato stabilito nel distretto di Leer, mentre l’Istituto Paul Ehrlich sta esaminando i casi.

Anche i dipendenti della clinica Emden, infatti, hanno riferito di essersi sentiti male dopo le vaccinazioni. Per questo il distretto di Leer ha annunciato che non avrebbe più somministrato il vaccino AstraZeneca sospendendo che “le dosi di vaccino probabilmente provengono dallo stesso lotto consegnato a Emden“.

Secondo il Robert Koch Institute, le reazioni possono verificarsi sia con i vaccini basati su Rna messaggero come Pfizer/Biontech e Moderna, sia con il vaccino AstraZeneca, non basato su Rna messaggero ma su vettori. Heiger Scholz, capo della squadra di crisi, è rimasto comunque molto sorpreso per l’aumento degli effetti collaterali. – [FONTE]
CONTINUA A LEGGERE >>



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Mafia, maxi operazione tra Italia e Germania: 46 indagati e sequestro da un milione

Your ads will be inserted here by

Easy Plugin for AdSense.

Please go to the plugin admin page to
Paste your ad code OR
Suppress this ad slot.

02/07/2020 – Droga, estorsione, corruzione: soggetti “affiliati o contigui alle famiglie mafiose di Barrafranca e Pietraperzia”. I carabinieri del Ros e del comando Provinciale di Enna, in Sicilia, hanno eseguito una ordinanza di custodia nei confronti di 46 persone, 35 in carcere, che operavano da Enna fino alla Germania. I reati contestati, a vario titolo, sono associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e allo smercio di stupefacenti, estorsioni, corruzione aggravata dall’aver favorito l’associazione mafiosa, detenzioni di armi e assistenza agli associati.

loading…


In parallelo gli investigatori dell’Arma hanno notificato anche un decreto di sequestro preventivo di beni (società, beni immobili e conti correnti) per un valore di oltre un milione di euro. L’indagine è stata avviata nel maggio 2018 dopo che a Raffaele Bevilacqua, già condannato per associazione di tipo mafioso, erano stati concessi i domiciliari per motivi di salute. Secondo quanto reso noto dagli inquirenti l’uomo, tra la fine degli anni ’80 e i primi anni del 2000, era non solo componente del direttivo della Democrazia Cristiana ed in strettissimi rapporti con Salvo Lima, ma anche al vertice di Cosa Nostra ennese per diretta investitura di Bernardo Provenzano. – [Quotidano.net]
CONTINUA A LEGGERE >>



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Coronavirus, la Germania allenta il lockdown e la curva dei contagi risale

Your ads will be inserted here by

Easy Plugin for AdSense.

Please go to the plugin admin page to
Paste your ad code OR
Suppress this ad slot.

28/04/2020 – Sono oltre tre milioni i casi e più di 211.000 i morti nel mondo a causa della pandemia di coronavirus. Gli ultimi dati aggiornati della Johns Hopkins University parlano di 3.041.550 casi e 211.159 decessi. Solo negli Stati Uniti i contagi sono 988.451 e 56.245 i decessi. Dopo gli Usa, il Paese più colpito risulta essere la Spagna con 229.422 casi e 23.521 morti. Negli Usa sono morte 1.303 persone nelle ultime 24 ore. Durante la guerra in Vietnam, in 20 anni, dal 1955 al 1975, morirono 58.220 americani di cui 47.343 in combattimento.

Ripartenza con doccia fredda per la Germania
E’ salito di nuovo il tasso di contagio da Coronavirus in Germania: da marzo, per la prima volta. Lo ha reso noto il Robert Koch Institut. E’ accaduto subito dopo l’allentamento delle misure di contenimento. Il tasso di contagio è risalito a 1, ovvero ogni persona infetta ne contagia un’altra. Da metà aprile, il tasso di infezione era sceso fino a 0,7 prima di risalire di nuovo. Nel frattempo anche il tasso di mortalità per la malattia è aumentato di giorno in giorno. Secondo i dati dell’RKI, ieri ha raggiunto il 3,8 per cento: comunque al di sotto di alcuni Paesi vicini come la Francia.

Stando ai dati divulgati dal Robert Koch Institut, l’indice è risalito a 1, il che significa che ogni persona contagiata è in grado di infettarne un’altra.

loading…



E’ la prima volta che l’indice torna ad 1 da metà aprile, quando era sceso allo 0,7, per poi risalire progressivamente. Il governo federale di Berlino e le regioni – che hanno concordato l’allentamento delle restrizioni già attuato – hanno in programma per giovedì nuove consultazioni destinate a preparare la strada a possibili ulteriori revoche delle norme di confinamento. Nuove decisioni in materia potrebbero essere prese il 6 maggio.

Il direttore del Robert Koch Institut: «I tedeschi rispettino le misure anti-contagio, o il sistema sanitario sarà di nuovo sopraffatto»

“Non vogliamo che il numero di casi aumenti di nuovo. Non vogliamo che il sistema sanitario venga sopraffatto. Non vogliamo che più persone muoiano di Covid 19”. Queste le parole del direttore del Robert Koch Institut, Lothar Wieler, che ha rivolto oggi un appello urgente ai suoi connazionali: “Continuiamo a rispettare le restrizioni nei contatti, a tenere almeno 1,5 m di distanza l’uno dall’altro e indossare una copertura su naso e bocca nei trasporti pubblici e nei negozi”. Mentre il paese entra nella fase 2 dell’allentamento delle restrizioni, l’indice di contagio risale dallo 0,9 all’1 per cento. A differenza di altri paesi, la Germania è stata finora in grado di tenere la diffusione sotto controllo con grande successo. “Vogliamo difendere questo successo.” Wieler ha poi sottolineato come l’indice di contagio non vada mai estrapolato dal contesto e considerato a sé ma sempre in parallelo con gli altri dati.
CONTINUA A LEGGERE >>

Covid-19, l’Oms lancia raccolta fondi

Si chiama Solidarity response fund.  Come donare: Per donare al Solidarity Response Fund, potete andare sul sito http://who.int e cliccare sul bottone arancione “Donate” in cima alla pagina.

Oppure attraverso il canale Facebook.


A tutti i nostri lettori in Italia.
Può essere imbarazzante, però, per favore, non ignorare questo messaggio.  Il 99% dei nostri lettori non dona, fa finta di niente. Se sei uno dei quei lettori straordinari che ha già donato, ti ringraziamo di cuore. Se donassi solo 5 €, questo sito potrebbe continuare a crescere per anni. Dimostra ai volontari che ti forniscono informazioni affidabili e neutrali che il loro lavoro conta. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro Blog, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità:

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):


“In Germania l’epidemia è sotto controllo”. Da agosto Berlino produrrà 50 milioni di mascherine a settimana

19/04/2020 – “Le misure fin qui adottate hanno avuto successo e l’esplosione del contagio è attualmente governabile”. Lo ha detto il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, in conferenza stampa.

“Sono 80 mila i guariti dal coronavirus in Germania”, dove il sistema sanitario nazionale “non è mai stato finora sotto stress”, ha sottolineato Spahn, evidenziando che nel confronto su scala internazionale la Germania ha retto “bene”. Tra i motivi, la circostanza che “il sistema sanitario è complessivamente in buono stato” e che ci sia un’ampia capacità di posti di terapia intensiva.

Il ministro ha affermato di essere in contatto con i colleghi dell’Italia, della Francia e della Spagna, e che si valuterà quanto aiuto si potrà ancora offrire nelle prossime settimane a questi Paesi. L’ “impressione” è che si potrà rispondere alle richieste di aiuto, ha aggiunto. La Germania ha già accolto pazienti gravi, affetti da coronavirus, dall’Italia e dalla Francia.

loading…



Quanto al futuro, il ministro ha annunciato che la Germania produrrà 50 milioni di
mascherine protettive ogni settimana a partire da agosto, per contrastare la diffusione del coronavirus. Dalla metà di agosto ogni settimana saranno prodotti 10 milioni di modelli FFP2 e 40 milioni di mascherine chirurgiche.

Berlino conta di fare rapidi progressi anche sul fronte del vaccino. A breve inizieranno in Germania i test di un possibile vaccino contro il coronavirus: lo ha annunciato Klaus Cichutek, presidente del Paul Ehrlich Institut, ossia l’ente tedesco per le biomedicine, in conferenza stampa insieme al ministro Spahn. “Complessivamente nel mondo sono iniziati quattro percorsi di test clinici per un vaccino”, ha detto Cichutek, spiegando che presso prenderà via un test anche nella Repubblica federale. “Non è che ci vuole molto tempo ad avere un permesso, ci vuole molto tempo per sviluppare una sostanza che sia efficace e anche sostenibile”, ha spiegato il capo dell’Ehrlich Institut. – [FONTE]

La cancelliera tedesca, in conferenza stampa, ha spiegato perché il suo Paese ridurrà molto lentamente le misure di lockdown, nonostante il numero di morti da Covid-19 in Germania sia di molto inferiore a quello registrato in altri stati europei come Italia, Francia e Spagna. Sono 3.850 – dati del 16 aprile 2020 – i deceduti a causa del nuovo coronavirus in territorio tedesco. Per gli esperti la differenza si deve anche al sistema di tracciamento dei casi positivi da parte della sanità tedesca, che ha effettuato fin dall’inizio dell’epidemia un numero di tamponi molto elevato. Questo ha permesso di interrompere tempestivamente le catene di contagio. Il 9 aprile, stando a quanto riportava Reuters, la Germania aveva già effettuato 1.3 milioni di tamponi contro gli 807.000 effettuati in Italia a partire dal 21 febbraio scorso e fino alla data in oggetto. In Germania alcuni negozi riapriranno a partire dalla prossima settimana, mentre le scuole ripartiranno il prossimo 4 maggio. . .Angela Merkel, una laurea in fisica e un dottorato in chimica quantistica, riferendosi ai numeri del suo Paese ha parlato di un “successo intermedio fragile” e ha illustrato con un modello matematico perché è importante che la curva dei contagi resti più piatta possibile nel lungo periodo. La sua spiegazione, sui social, è stata definita come una tra le più chiare ascoltate finora.
CONTINUA A LEGGERE >>

Covid-19, l’Oms lancia raccolta fondi

Si chiama Solidarity response fund.  Come donare: Per donare al Solidarity Response Fund, potete andare sul sito http://who.int e cliccare sul bottone arancione “Donate” in cima alla pagina.

Oppure attraverso il canale Facebook.



A tutti i nostri lettori in Italia.
Può essere imbarazzante, però, per favore, non ignorare questo messaggio.  Il 99% dei nostri lettori non dona, fa finta di niente. Se sei uno dei quei lettori straordinari che ha già donato, ti ringraziamo di cuore. Se donassi solo 5 €, questo sito potrebbe continuare a crescere per anni. Dimostra ai volontari che ti forniscono informazioni affidabili e neutrali che il loro lavoro conta. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro Blog, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità:

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):


Coronavirus, Germania senza pasta fa spesa in Italia: treni speciali per le scorte

02/04/2020 – La Germania teme di rimanere senza pasta a causa dell’emergenza coronavirus, tanto che la catena di supermercati Aldi sta mandando treni speciali in Italia per poter fare scorta nel mezzo della pandemia. ”Diversi treni speciali hanno già portato oltre 60mila pacchi di fusilli, più di 75mila pacchi di penne e 250mila pacchetti di spaghetti dall’Italia a Norimberga, come prima consegna”, si legge in un comunicato diffuso oggi dall’Aldi.

loading…



Le domande di pasta sono aumentate in questo periodo in Germania e la catena di supermercati spiega di avere delle difficoltà a soddisfarle, così come anche a importarla. La Schenker, il dipartimento di logistica delle ferrovie tedesche Deutsche Bahn, ha spiegato di aver già provveduto alla presa in consegna di oltre duecento tonnellate di pasta. – [ADNOKRONOS]
CONTINUA A LEGGERE >>
Ordina subito la tua carta Revolut gratuita.
VIDEO CORRELATI:

Covid-19, l’Oms lancia raccolta fondi

Si chiama Solidarity response fund.  Come donare: Per donare al Solidarity Response Fund, potete andare sul sito http://who.int e cliccare sul bottone arancione “Donate” in cima alla pagina.

Oppure attraverso il canale Facebook.



A tutti i nostri lettori in Italia.
Può essere imbarazzante, però, per favore, non ignorare questo messaggio.  Il 99% dei nostri lettori non dona, fa finta di niente. Se sei uno dei quei lettori straordinari che ha già donato, ti ringraziamo di cuore. Se donassi solo 5 €, questo sito potrebbe continuare a crescere per anni. Dimostra ai volontari che ti forniscono informazioni affidabili e neutrali che il loro lavoro conta. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro Blog, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità:

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):


La Germania dichiara la fine dell’Unione Europea e torna al sovranismo: carica il bazooka con 550 miliardi

14/03/2020 – Il «Whatever it takes» di Berlino: soldi pubblici senza alcun limite per combattere l’emergenza Coronavirus sul fronte economico. Ieri il ministro delle Finanze Olaf Scholz (Spd) ha anticipato la dose del “vaccino” di «almeno 550 miliardi di euro» per contenere gli effetti del morbo che ha infettato anche il made in Germany.

«Oltre ai 20 miliardi già stanziati, prevediamo un programma di prestiti senza tetto verso l’alto. Sarà uno scudo per imprese e lavoratori. Stiamo mettendo sul tavolo tutti i mezzi a nostra disposizione» sintetizza il vicecancelliere della Spd. A fianco a lui il ministro dell’Economia Peter Altmeier (Cdu), “sottopancia” della cancelliera Angela Merkel, è pronto a confermare che si tratta di «una misura senza precedenti nella storia della Germania dai tempi del Dopoguerra».

Miliardi che serviranno a a «compensare la riduzione del salario dei lavoratori costretti alla kurzarbeit (part-time) e per «garantire il credito bancario agli imprenditori in crisi di liquidità» spiegano i due ministri della GroKo.

Vuol dire che Berlino mette fin «da subito a disposizione 93 miliardi dal bilancio attuale per le piccole medie imprese» e si riserva di erogarne altri in favore delle grandi aziende nazionali in caso di problemi finanziari.

loading…



Cifre mai viste neppure ai tempi della Grande crisi del 2008, che fanno “dimenticare” i 120 miliardi in titoli Ue promessi dalla Bce come i 25 messi sul tavolo dal governo Conte.

Senza che la connazionale Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Ue, proferirà parola; se è vero che il “bazooka” di Scholz è stato «concordato con le istituzioni Ue e non viola le regole sugli aiuti di Stato» come giurano gli uomini-chiave del governo Merkel.

Messa in sicurezza l’economia, resta da capire la sorte delle persone. Ieri la Bundesliga (dopo il primo giocatore positivo) è stata costretta a sospendere il campionato di A e B, mentre i governatori si sono infine piegati alla chiusura delle scuole (eccetto Sassonia e Brandeburgo). Però negozi, ristoranti, locali, uffici pubblici e privati restano aperti quasi come prima. Da questo punto di vista sembra che il fattore sicurezza sia destinato a rimanere appeso unicamente ai 28mila posti letto disponibili nei reparti di terapia intensiva degli ospedali: il record europeo.

Ma in Germania la clessidra del contagio è indietro esattamente di 9 giorni rispetto a Roma e l’emergenza coronavirus è stata dichiarata solo due giorni fa.

Nonostante la curva dell’infezione segua come un calco quella italiana (certifica l’Istituto Robert Koch) con già oltre 2.400 casi, 7 morti e il focolaio del morbo che non smette di bruciare nella città di Heinsberg, Nordreno-Vestfalia: la Cologno tedesca.

Un allarme sanitario certificato a tutti i livelli dell’Ue, al punto che ieri la Commisione ha dovuto minacciare il governo Merkel di aprire la procedura di infrazione d’urgenza contro la Germania per il blocco dell’export di mascherine e guanti non solo verso l’Italia. – [FONTE]
CONTINUA A LEGGERE >>
Ordina subito la tua carta Revolut gratuita.



A tutti i nostri lettori in Italia.
Può essere imbarazzante, però, per favore, non ignorare questo messaggio.  Il 99% dei nostri lettori non dona, fa finta di niente. Se sei uno dei quei lettori straordinari che ha già donato, ti ringraziamo di cuore. Se donassi solo 5 €, questo sito potrebbe continuare a crescere per anni. Dimostra ai volontari che ti forniscono informazioni affidabili e neutrali che il loro lavoro conta. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro Blog, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità:

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):


Riciclare le batterie delle auto elettriche? La tecnologia c’è ed è italiana

25/09/2019 – Potrebbe nascere una nuova industria di eccellenza tutta italiana, quella del riciclo della batterie al litio delle auto elettriche. E non si tratta dei soliti proclami o di una narrazione votata più al marketing che alla sostanza, anzi. La tecnologia c’è ed è in fase di brevetto a livello europeo. Il sistema messo a punto grazie alla collaborazione tra il Cobat, tra i promotori della terza edizione di e_mob 2019, il Cnr-Iccom di Firenze e il Cnr-Itia di Milano, sotto il coordinamento del Politecnico di Milano, consente il trattamento ed il riciclo a costi sostenibili delle materie prime contenuti nelle batterie che forniscono energia ai veicoli elettrici, in particolare di quei metalli e minerali rari come il cobalto, il nickel, il manganese e, appunto, il litio.

Più auto elettriche, più batterie da smaltire
In uno scenario in cui si stima che, solo in Italia, nel 2020 dovrebbero essere immatricolate 11 mila auto tra elettriche, ibride e plug-in, risulta evidente come in un breve lasso di tempo sia necessario mettere in piedi una filiera capace di assorbire, gestire e raccogliere in sicurezza gli accumulatori. Quest’ultimi infatti non sono come le classiche batterie montate sulle automobili odierne, quasi interamente riciclabili e per cui esiste una filiera ben avviata. “La criticità delle batterie è strettamente legata alla sicurezza, data l’infiammabilità del litio”, spiega Luigi De Rocchi, responsabile studi e ricerche del Cobat. “La complicazione arriva in particolare dalla gestione della black mass odierna, e dall’impossibilità di estrarre il litio e gli altri minerali come cobalto, nickel, manganese in maniera efficiente”.

loading…



Oggi infatti la quasi totalità delle batterie al litio viene gestita in impianti appositi in Germania, dove vengono trattate tramite un processo definito “pirometallurgico”, dove si impiegano alte temperature per bruciare letteralmente gli accumulatori. Ciò che ne rimane è la cosiddetta black mass, la componente attiva, che contiene ancora minerali rari e che viene in genere gestita in Cina o nel Sud est asiatico.

“Dal punto di vista tecnologico in Italia non esistono impianti che possano riciclare queste batterie. Cobat ha così sviluppato un brevetto per un processo idrometallurgico”, continua De Rocchi. “In questo modo massimizziamo il recupero del litio”. Il sistema, spiegano dal consorzio, si basa sulla messa in sicurezza degli accumulatori e sull’impiego di soluzioni acide per poter arrivare al recupero dei minerali. “In Europa non c’è nessuno che abbia sviluppato questo tipo di tecnologia”, spiega De Rocchi. “L’Italia quindi potrebbe giocare un ruolo importante in un’ottica di economia circolare”.

Allungare la vita delle batterie
Ma c’è un’altra strada da percorrere, prima di mandare “al macero” le batterie: riutilizzarle come storage nell’accumulo di energia elettrica. “In media la vita utile di una batteria al litio impiegata nelle auto elettriche ha una vita utile di circa otto anni, dopodiché iniziano a perdere la forza trainante”, sottolinea De Rocchi. “Ma riutilizzandole per lo storage possono raddoppiare la loro durata”. Infatti questo tipo di accumulatori ben si prestano allo scopo del riutilizzo, poiché conservano ancora una capacità di carica pari anche all’80 per cento di quella originaria. Le opportunità dunque non mancano, sopratutto per quella che probabilmente sarà una grande rivoluzione nel sistema dei trasporti. Si tratta solo di non perdere l’occasione. – [LaStampa.it]
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Esplode il caso migranti: ​Salvini diserta ancora una volta il vertice di Parigi

21/07/2019 – Se non è guerra aperta, poco ci manca. Dopo il vertice di Helsinki sui migranti, torna il gelo tra l’Italia e il blocco franco-tedesco. Un freddo polare provocato non solo, o non tanto, dal secco “nein” sbattuto in faccia a Salvini da Merkel e Macron alla proposta di un cambio di passo sulla politica migratoria europea. Ma anche dalle rivelazioni su quanto accade al confine di Ventimiglia, dove la Francia falsifica i documenti per rispedire i migranti nel Belpaese.

L’incontro tra ministri dell’Interno di mercoledì scorso in Finlandia ha segnato un punto di non ritorno. Salvini si era presentato al vertice Ue (il 99esimo dal 2015 sul tema immigrazione) con in mano una proposta di intesa pensata insieme a Malta: l’obiettivo era (ed è) quello di rendere obbligatoria la ripartizione dei migranti in hotspot aperti in tutti i 28 Paesi membri. Niente di più semplice: Roma e La Valletta non possono continuare ad essere il campo profughi dell’Ue senza che gli altri Stati facciano la loro parte. In più, erano previsti anche l’aumento delle espulsioni, i rimpatri gestiti a livello europeo e le “riammissioni automatiche” per chi arriva da una lista di ‘Paesi sicuri’ (come Tunisia o Albania).

loading…



L’idea, però, non è stata presa in considerazione né da Horst Seehofer (Germania) né da Christophe Castaner (Francia), che invece hanno spinto per far approvare un documento che riaffermerebbe Malta e l’Italia come gli unici porti “sicuri e più vicini” dove sbarcare tutti gli immigrati. Proponendo (bontà loro) solo una irrisoria “coalizione di volenterosi” di Stati che si facciano carico della redistribuzione dei disperati dopo lo screening e la registrazione. Un agguato politico, per ora non andato a segno.

La corda però è ormai tesa al massimo. Una tensione acuitasi dopo l’inchiesta sui respingimenti francesi al confine tra Ventimiglia e Mentone. Parigi continua a tenere in piedi il suo “muro”, chiude i migranti in container senza cibo né acqua e soprattutto tarocca i verbali per rispedire gli irregolari nel Belpaese. L’irritazione che trapela dal ministero è tale che Roma è pronta ad una reazione che sa di strappo istituzionale. Come rivelano al Giornale.it fonti del Viminale, infatti, “lunedì a Parigi l’Italia manderà solo dei tecnici dopo il vertice di Helsinki dell’altro giorno”. Nessuna presenza politica, dunque: Salvini diserterà il tavolo convocato dal governo transalpino (e aperto a tutti i ministri dell’Interno e degli Esteri) dove si parlerà di Libia e di immigrazione.

Il motivo dello strappo è politico, ovviamente: “Con la Francia è in atto un duro confronto per scegliere futura politica europea sull’immigrazione”, spiegano dal Viminale dove sono “già in corso degli approfondimenti sulle attività” della polizia francese al confine. La guerra è aperta, inutile nasconderlo. “Roma e Parigi – confermano le fonti – sono su posizioni distanti”. Molto, troppo. Tanto che ormai in Europa si sono creati due fronti opposti e contrapposti: da una parte Merkel e Macron, dall’altra Salvini e chi con lui chiede un cambio di passo. “L’Italia ha incassato il sostegno di altri paesi a partire da Malta e dal gruppo Visegrad – fanno trapelare dal Viminale – non siamo isolati ed è la prima volta che l’Unione Europea è divisa in due blocchi distinti”. Uno dei quali “non tollera più lo strapotere francotedesco”. – [IlGiornale.it]
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Sea Watch 3, anche Francia e Germania contro l’Italia: «Salvare delle vite non può essere reato»

30/06/2019 – Francia e Germania contro l’Italia sull’arresto della capitana tedesca della Sea Watch, che ora rischia di diventare un caso diplomatico nel momento meno opportuno per il governo italiano.

Con un comunicato durissimo firmato dal ministro dell’Interno Christophe Castaner, fedelissimo di Macron, Parigi ha puntato il dito contro Roma sostenendo che chiudere i porti viola la legge del mare. Mentre Berlino, attraverso il capo della diplomazia Heiko Maas, ha avvertito che «soccorrere vite in mare non può essere criminalizzato».

Non si è fatta attendere la risposta di Matteo Salvini, che soprattutto a Parigi non le ha mandate a dire: «Difendere i confini nazionali non è un diritto ma un dovere. L’Italia non prende lezioni da nessuno e dalla Francia in particolare», ha tagliato corto il capo del Viminale, ricordando che «Parigi ha chiuso Schengen, era in prima fila per bombardare la Libia e abbandonava gli immigrati nei boschi italiani».

«Eravamo lo zimbello d’Europa, adesso le cose devono cambiare: o l’Europa si sveglia oppure la svegliamo noi», ha commentato l’altro vice premier Luigi Di Maio. Mentre la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni si è fatta beffe delle condanne: «Avviso importante ai migranti! Francia, Germania e Lussemburgo hanno dichiarato che chiudere i porti viola il diritto internazionale e che il soccorso non può essere criminalizzato. Dirigetevi verso le loro frontiere, sarete accolti a braccia aperte», ha scritto su Facebook.

loading…



Dopo le scintille con il governo olandese dei giorni scorsi, le accuse tra l’altro arrivano da due Paesi che hanno già annunciato la loro disponibilità ad ospitare alcuni dei migranti che erano a bordo. In particolare, nei giorni scorsi la Germania aveva confermato che cinquanta comuni tedeschi erano pronti a dare accoglienza, pur auspicando una soluzione europea della situazione. Mentre la Francia è disposta ad accogliere dieci persone «bisognose di protezione» tra quelle sbarcate dalla nave.

«Salvare vite è un dovere umanitario. Soccorrere persone in mare non può essere criminalizzato. Tocca alla giustizia italiana ora chiarire le accuse», ha detto il ministro degli Esteri tedesco Maas riferendosi alla misura decisa nei confronti della sua connazionale che aveva il comando della nave. Un appello analogo, con la richiesta di liberare subito Carola Rackete, lo ha lanciato via social il ministro degli Esteri del Lussemburgo Jean Asselborn, secondo cui «salvare vite è un dovere e non può mai essere un reato o un crimine. Non farlo, al contrario, lo è».

La presa di posizione più dura è stata comunque quella della Francia. Castaner ha rivendicato che il suo Paese «si è preso le sue responsabilità nel Mediterraneo centrale» e ha poi denunciato che «è falso dire che l’Ue non si è mostrata solidale con l’Italia in questo contesto». Poi la bordata: «L’attuale governo italiano – ha accusato il ministro dell’Interno di Macron – opta per soluzioni non concertate con i suoi partner europei, denunciando poi una mancanza di solidarietà dell’Europa e dei suoi Stati membri. Roma ha infatti annunciato una chiusura dei suoi porti in violazione del diritto internazionale del mare, anche se gli sbarchi di persone soccorse in mare sul suo territorio continuano, sia da parte di navi delle Ong che della Guardia costiera italiana. In questo contesto l’Italia continua ad aver bisogno di questa solidarietà europea di cui tuttavia denuncia l’assenza».

In Germania infine, al netto delle parole di Maas, la vicenda ha destato anche altre reazioni, tutte di condanna nei confronti dell’Italia, a partire da quella del leader dei Verdi. Robert Habeck ha sostenuto che l’arresto della capitana Rackete dimostra la «spietatezza del governo italiano» e rivela «il dilemma della politica europea dei rifugiati». E ha attaccato Salvini: «Accusare la signora Rackete di sostenere i trafficanti e la pirateria, come ha fatto il ministro dell’Interno italiano, è una sparata di proporzioni orwelliane». «Triste ed arrabbiato» si è detto poi il presidente del Consiglio delle chiese protestanti tedesche Heinrich Bedford-Strohm, che ha osservato: «Una giovane donna viene arrestata in un paese europeo perché ha salvato vite e vuole portare le persone salvate in sicurezza a terra. Una vergogna per l’Europa!».  – [LaSicilia.it]
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):




Europee 2019: Francia, Le Pen batte Macron. Germania, boom Verdi. Spd ko

27/05/2019 -Elezioni europee, risultati Francia: vittoria di Marine Le Pen, Macron ko. La leader della destra radicale chiede di sciogliere il parlamento. Gli exit poll in Francia sulle elezioni europee confermano quanto anticipato dai media belgi: il Rassemblement national di Marine Le Pen e’ in testa con il 23,2%, seguito dalla Renaissance del presidente Emmanuel Macron, con il 21,9%. Seguono i verdi con il 12,8%. In quarta posizione i repubblicani con l’8,5% e poi La France Insoumise con 6,7% e i socialisti al 6,5%. Le Pen ha chiesto “lo scioglimento dell’Assemblea Nazionale” dopo il voto di questa sera in Francia e la modifica del sistema elettorale in senso proporzionale.

Elezioni europee, risultati Germania: cala la Merkel, crolla la Spd, volano i Verdi

Passo falso, come da attese, in Germania per il partito di Angela Merkel che scivola sotto il 30%, ma in una tornata elettorale in cui secondo le ultime proiezioni diffuse dalla Zdf si è registrata un’affluenza al 60%, il dato più alto dalla riunificazione del Paese, la Cdu conserva il primato nelle elezioni europee. Secondo i primi exit poll infatti, porta a casa il 27,5%  ben otto punti in meno rispetto alla precedente tornata elettorale del 2014 quando aveva preso il 35,3%. Si conferma l’ascesa dei Verdi che salgono oltre il 20% dei consensi e, a soli sette punti di distanza dalla Cdu/Csu, tengono a debita distanza i socialdemocratici. Non riesce infatti alla Spd il miracolo di superare il partito ambientalista: scende al 15,5%. Gli estremisti di Afd restano quarti con il 10,5%.

Germania, elezioni risultati Brema: la Cdu supera l’Spd

Nella citta’ Stato di Brema, la Cdu avrebbe scalzato dal primo posto l’Spd: e’ il dato che emerge dagli exit poll di Ard e Zdf. Per la prima volta i democristiani sarebbero dunque la prima forza in una citta’ da sempre feudo dei socialdemocratici. In particolare, l’Spd avrebbe ricevuto il 24,5%, la Cdu tra il 25,5 ed il 26,5%. I verdi avrebbero tra il 18 e il 18,5%, la Linke il 12%, l’Fdp il 6%, l’AfD tra il 5 e il 7%. Il voto a Brema e’ considerato fondamentale per l’equilibrio della coalizione di governo che sostiene Angela Merkel.

loading…



Elezioni europee, risultati: il Brexit Party di Farage primo con il 31,5%, crollo Tory

Il Brexit Party di Nigel Farage si profila come il primo partito in Gran Bretagna con un risultato intorno al 31,5%, secondo le prime proiezioni. Lo stesso Farage si e’ gia’ affrettato ad prevedere “una grande vittoria”. Stando ai primi dati, le urne sembrano aver duramente sanzionato i Tories della premier Theresa May, relegati a quinta formazione politica del Regno Unito con il 7,5% dei voti: un tracollo. Questo mentre i liberal-democratici conquistano, sempre stando ai primi dati, il 20% dei consensi, il laburisti si fermano al 16,6%, e i Verdi l’11,6.

Elezioni europee, risultati Spagna: vince Sanchez, crolla Vox

Gli exit poll delle elezioni europee in Spagna confermano il vantaggio del partito socialista del premier Pedro Sanchez (28,4%), il crollo del Parito popolare (17,3%) e il mancato sfondamento dell’estrema destra di Vox che si ferma al 6,5% contro il 13% degli ultimi risultati nazionali. Ciudadanos e’ dato al 16% e Podemos al 12,4%. La lista Juns di Puigdemont otterrebbe il 2,8%. Se dovessero essere confermati questi dati, i socialisti otterrebbero 18 seggi (4 in piu’), i popolari 11-12 (-5-4), Ciudadanos 8 (+6), Podemos 7 (+2), Vox 4-5, la lista di Puigdemont Juns 2-3 e Ahora Repu’blicas 2.

Elezioni europee, risultati Austria: cresce e vince il partito di Kurz, perde 2 punti la destra di Strache

In Austria invece, sempre i primi exit poll del voto, il Partito popolare (Oevp) del cancelliere Sebastian Kurz, a dispetto dello scandalo che ha coinvolto il proprio ministro dell’Interno Heinz-Christian Strache, è in testa con il 34,5% dei voti, con circa sette punti in più rispetto al 2014. Segue il Partito socialdemocratico (Spoe) con il 23,5%, stabile rispetto alle elezioni europee precedenti. Nonostante lo scandalo del cosiddetto Ibiza-gate, l’estrema destra del Partito delle libertà (Fpoe) ottiene il 17,5%: un risultato simile, se confermato dai dati ufficiali, a quello ottenuto nel 2014 quando registrò il 19,7%. Seguirebbero i Verdi con il 13,5% (-1%) e Neos, partito di orientamento liberale all’8% (-0,1). Chiudono la classifica gli altri partiti, che complessivamente raggiungerebbero il 3%.

Elezioni europee, risultati Ungheria: trionfa di Fidesz di Orban

Il partito Fidesz, del presidente ungherese Viktor Orban, viene dato nelle stime per le elezioni europee al 56%, in netto vantaggio rispetto ai socialisti di Mszp (10%) e alla Coalizione democratica (Dk) al 10%. . Il risultato e’ superiore di 4 punti percentuali rispetto alle elezioni europee del 2014. Molto lontani da Fidesz tutti gli altri partiti: socialisti (Mszp) e social-liberali (Dk) sono entrambi dati al 10%, sostanzialmente invariati rispetto alle precedenti europee. Gli ultra-nazionalisti di Jobbik otterrebbero invece il 9% dei consensi contro il 14% del 2014, seguiti dai liberali di Momentum al 7%. Indietro i Verdi (Lmp), con il 3% (5,4 nel 2014). L’affluenza alle urne, secondo l’ultimo dato disponibile, e’ al 30,5% contro il 28,97 finale di cinque anni fa.

Elezioni europee, risultati Belgio: estrema destra su nelle Fiandre, socialisti tengono in Vallonia

L’estrema destra (con Vlaams Belang) è in forte crescita solo nelle Fiandre, in Belgio, mentre il Partito socialista si sarebbe affermato come primo partito in Vallonia e nella regione di Bruxelles. Al di sotto delle aspettative invece il risultato per i Verdi francofoni di Ecolo, che aspiravano a diventare il primo partito in Vallonia e a Bruxelles e invece rischiano di finire dietro al partito liberale del primo ministro, Charles Michel. Nelle Fiandre sarebbe in calo il partito indipendentista N-VA che alle scorse elezioni politiche era diventato la prima formazione del paese entrando a far parte della coalizione diretta da Michel.

Elezioni europee, risultati Grecia: Nuova Democrazia avanti, Tsipras ko

In Grecia, Nuova Democrazia, il partito di centrodestra guidato da Kyriakos Kyriakos Mitsotakis, sarebbe arrivato in testa nelle elezioni europee superando il partito del primo ministro Alexis Tsipras, secondo gli exit poll alla chiusura delle urne in Grecia. Nuova Democrazia avrebbe ottenuto tra il 32 e il 36% contro il 25-29% di Syriza. Al terzo posto il partito socialista Kinal, erede del Pasok, con il 5-7%. L’estrema destra Alba Dorata avrebbe ottenuto tra il 5 e il 7% dei voti. Il sorpasso dei conservatori di Nuova Democrazia sull’estrema sinistra di Syriza era stato anticipato dai sondaggi.

Elezioni europee, risultati Paesi Bassi: exit poll danno PvdA in testa al 18,10 per cento

Il Parlamento europeo ha reso noti i primi exit poll per Austria, Germania, Malta, Cipro, Paesi Bassi e Irlanda nel quadro delle elezioni attualmente in corso nei paesi dell’Unione. Per quanto riguarda i Paesi Bassi, le prime previsioni danno il Partito del lavoro (PvdA) al 18,10 per cento, seguito dal Partito popolare per la liberta’ e la democrazia (Vvd) con il 15 per cento, dal Partito cristiano-democratico (Cda – 12,3), il Forum per la democrazia (Fvd – 11), i Verdi (10,5) e dalla coalizione Cu-Sgp con il 7,9 per cento. Seguono Democraten 66 (6,3), il Partito laburista del candidato alla presidenza della Commissione europea Frans Timmermans (4,1) e la formazione 50+, anch’essa al 4,1.

Elezioni europee, Irlanda risultati: exit poll danno Fine Gael al 29 per cento

Il Parlamento europeo ha reso noti i primi exit poll per Austria, Germania, Malta, Cipro, Paesi Bassi e Irlanda nel quadro delle elezioni attualmente in corso nei paesi dell’Unione. Per quanto riguarda l’Irlanda, le prime previsioni danno il partito Fine Gael, esponente del Partito popolare europeo (Ppe), in testa al 29 per cento, seguito dai repubblicani di Fianna Fail e dai Verdi (entrambi al 15 per cento). Seguono Sinn Fein (13,50) e il Partito laburista con il 3,5 per cento.

Elezioni europee, risultati Slovacchia: vince partito europeista; estrema destra indietro

Il partito liberale e europeista Slovacchia Progressista dovrebbe conquistare il primo posto nelle elezioni europee in Slovacchia, secondo dati non ufficiali pubblicati da Dennikn. Il partito Slovacchia Progressista, che fa riferimento alla nuova presidente Zuzana Caputova, avrebbe ottenuto oltre il 20%, ben al di sopra delle stime di aprile quando le proiezioni dell’Europarlamento gli attribuivano appena l’8%. In seconda posizione c’e’ il partito socialdemocratico Smer dell’attuale primo ministro Peter Pellegrini, che con il 15,7% tocca il risultato piu’ basso della sua storia alle elezioni europee. Solo terzo con il 12,1% il partito di estrema estrema destra “Nostra Slovacchia”, che alcuni sondaggi consideravano come il favorito. Un partito euroscettico, Liberta’ e Solidarieta’, ha ottenuto quasi il 10%. Molto indietro con il 3,2 per cento l’altro partito di estrema destra Sme Rodina, che le proiezioni davano quasi al 10 per cento.

Elezioni europee, risultati Bulgaria: vince partito di governo Gerb al 33%

In Bulgaria il partito governativo Gerb, affiliato al PPe, vince le elezioni per il rinnovo del parlamento europeo con il 33% dei voti secondo un exit poll Euractiv & Alpha. La Bulgaria ha 17 seggi all’Europarlamento e Gerb se ne aggiudicherebbe almeno 8.

Elezioni europee, risultati Cipro: testa a testa tra conservatori e comunisti

A Cipro è testa a testa tra il partito Disy che appartiene alla famiglia del PPE e il partito comunista Akel, secondo gli exit poll sulle elezioni europee. Disy, il partito del primo ministro Ni’kos Anastasia’dis, avrebbe ottenuto tra il 28% e il 32%. L’estrema sinistra di Akel avrebbe ottenuto tra il 26% e il 30%. Molto più indietro i socialdemocratici di DIKO (13-15,5%) e di Edek (9-11%).

Elezioni europee, risultati Malta: laburisti di Muscat al 55%

I primi exit poll a Malta danno una vittoria con ampio margine del Partito laburista (S&D nell’Europarlamento) del premier Joseph Muscat. Il Partito nazionalista (Ppe) e’ al 38%. Se dovessero essere confermate le proiezioni, i laburisti otterrebbero quattro seggi e i nazionalisti due.

Elezioni europee, risultati Croazia: vincono conservatori; male Zivi Zid

Il partito conservatore del primo ministro Andrej Plenkovi e’ in testa nelle elezioni europee in Croazia, secondo gli exit poll pubblicati alla chiusura delle urne. L’Unione democratica croata avrebbe ottenuto il 23,4%, davanti ai socialdemocratici con il 18,4%. Risultato al di sotto delle aspettative per il partito Zivi Zid, alleato con il Movimento 5 Stelle di Luigi di Maio, che si sarebbe fermato al 6,2%

Elezioni europee, risultati Finlandia: in testa i conservatori, calo populisti. Alleati di Salvini solo quinti,socialdemocratici perdono primato

Alle europee in Finlandia, secondo gli exit poll, i conservatori del National Coalition Party sono in testa con il 20,9%, seguiti dai socialdemocratici al 16,7 (che perdono cosi’ il primato ad appena un mese dalle elezioni politiche), dai Verdi al 14,4 e dal Partito di Centro. Indietro i Veri Finlandesi alleati della Lega di Matteo Salvini, che sono al 13,1%: in calo di 4 punti rispetto alle elezioni politiche di aprile.

Elezioni europee, risultati Romania: testa a testa tra Partito socialdemocratico e nazional liberale

Dai primi exit poll, risulta che in Romania nel quadro delle elezioni per il Parlamento europeo, il Partito socialdemocratico (Psd) – al governo- e il Partito nazional liberale (Pnl) – la principale formazione all’opposizione sono allo stesso livello, il 25,8 per cento per ognuna delle due formazioni. Seguono l’Alleanza 2020 formata dell’Unione salvate Romania (Usr) e il Partito Plus, con il 23 per cento, il Partito Pro Romania (formata dai dissidenti del Psd) con il 5,7 per cento, l’Unione democratica dei magiari in Romania (Udmr) con il 5,2 per cento e il Partito movimento popolare (Pmp) con il 5,2 per cento. Non passa la soglia di sbarramento del 5 per cento l’Alleanza liberal democratica (Alde) – partner di minoranza al governo di Bucarest, che sembra sia arrivata solo al 4,9 per cento. L’affluenza alle urne fino alle ore 20.00 e’ stata del 46,34 per cento. In Romania si e’ votato oggi anche per il referendum consultivo sulla giustizia convocato dal presidente, Klaus Iohannis dove presenza alle urne e’ stata del 41,23 per cento. Pertanto il referendum e’ stato dichiarato valido. Il sondaggio e’ stato condotto all’uscita dalle urne dal Centro di sociologia urbana e regionale (Curs) e del gruppo di studi socio-comportamentali di Avangarde.

Elezioni Europee, risultati Danimarca: vince sinistra; crollo euroscettici

Il partito socialdemocratico avrebbe vinto le elezioni europee in Danimarca, superando i liberali di destra del primo ministro Lars Lkke Rasmussen, mentre gli euroscettici del Partito del popolo danese subiscono un crollo, secondo gli exit poll pubblicati alla chiusura delle urne. Il partito socialdemocratico otterrebbe il 23,6% contro il 20,6% dei liberali. Il partito del Popolo danese si ferma al 11,8% contro il 26,6% del 2014. Buon risultato anche dei Verdi con il 13% e dei radicali (partito liberale di sinistra) della commissaria europea alla Concorrenza, Margrethe Vestager, con il 9,7%

Elezioni Europee, risultati Polonia: testa a testa Pis-Koalicja Europejska, restano fuori gli alleati del M5s

Vittoria in bilico in Polonia, gli exit poll danno al momento il partito di governo PiS al 42,4 per cento e l’opposizione Koalicja Europejska al 39,1 per cento. E se da una parte il leader del PiS Jaroslaw Kaczynski canta vittoria affermando che “questa e’ una grande vittoria di cui bisogna capire il senso ovvero il desiderio del nostro popolo di essere difeso in Europa”, dall’altra risponde Grzegorz Schetyna, leader del PO e Koalicja Europejska affermando “siamo ad un passo dalla vittoria, aspettiamo i risultati finali, ma gia’ ringrazio gli oltre sette milioni di polacchi che hanno votato per noi. Siamo uniti e vinceremo forse gia’ ora e poi alle parlamentari in autunno”. Kaczysnki sul tema ha aggiunto “oggi abbiamo vinto ma per noi conta di piu’ essere il primo partito alle prossime elezioni parlamentari. Gli exit poll danno al terzo posto con il 6,6 per cento per Wiosna di Robert Biedron che dichiara “bisogna credere ai propri sogni, noi siamo nuovi e dobbiamo immaginare che in futuro arriveremo ai vertici del gradimento perche’ il risultato di oggi e’ straordinario se pensiamo che siamo un nuovo partito coraggioso, tutta l’Europa parlera’ di noi!” Gli exit poll danno poi al 6,1 per cento Konfederacja (raggruppamento di estrema destra), al 4,1 per cento Kukiz 15, e all’1,3 per cento Lewica. La formazione populista Kukiz 15 (Effd), alleata del M5S, non riesce a superare la soglia di sbarramento del 5% alle Europee in Polonia. Lo scrive Europe Elects sulla base degli exit poll.

Europee:Svezia,primi socialdemocratici, nazionalisti avanzano

Alle Europee in Svezia, il Partito socialdemocratico dei lavoratori (S&D) del premier Stefan Lovfen domina col 25%, con un margine di otto punti, sull’avanzata dei nazionalisti Democratici svedesi (Ecr), al 17%. Il liberale Centerparteit (Alde) ottiene il suo miglior risultato di sempre 10,3%. Sono le stime di Europe Elect sulla base degli exit poll. Alle Europee del 2014 il Partito socialdemocratico dei lavoratori aveva ottenuto il 24,19% e 5 seggi; i Democratici svedesi il 9,67% e 2 seggi; ed il Centerparteit il 6,49%, 1 seggio.

Europee, exit Portogallo: in testa Socialisti con 32,45%

Secondo gli exit poll forniti dal Parlamento europeo per il Portogallo il Partito Socialista (Ps) del premier Antonio Costa ottiene il 32,45%, con ampio margine rispetto al Partido Social Democrata (Psd), di destra, che raccoglie il 22,90%. Rispettivamente nove e sei seggi. Terzo, secondo gli exit, il Blocco di sinistra con il 10,25% con due seggi.

Europee: Lussemburgo,liberali primi superano partito Juncker Cristiano-sociali crollano (-16,5%), Pirati raddoppiano al 7,7%

I liberali del Partito Democratico (Dp) sono il primo partito del Lussemburgo alle Europee con il 21,4% e scavalcano i cristiano-sociali (Csv) del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che si fermano al 21,1%. Sono i risultati definitivi del Granducato diffusi da Europe Elects. Il Csv ha fatto registrare un calo dei suffragi del 16,5% rispetto al 2014: si tratta del peggior risultato nella storia del partito cristiano-sociale. Migliora invece la posizione dei liberali, che balzano dal terzo al primo posto rispetto a cinque anni fa (+7%). Positiva anche la prestazione dei Verdi, al terzo posto con il 18,9% (dal 15,01% del 2014). Piu’ distanti, al 12,2%, i socialisti del Partito Operaio (in linea con il 2014). In aumento le frange sovraniste: il Partito Riformista di Alternativa Democratica passa dal 7,53 al 10%, mentre gli estremisti di destra dei Pirati raddoppiano quasi i loro consensi, dal 4,2 al 7,7%. Volt, la nuova formazione giovanile paneuropea, si ferma al 2,11%. – [AffariItaliani.it]
CONTINUA A LEGGERE >>
VIDEO CORRELATI:



Dal momento che sei qui….
… abbiamo un piccolo favore da chiedere.
Scegliere di mantenere gratuito l’accesso a un SITO di informazioni come Lonesto.it significa dover contare anche sulla pubblicità: questa è la ragione per cui vedi tanti annunci. Se vuoi contribuire a migliorare il nostro giornale, basta davvero poco. Quindi Se tu e tutti coloro che stanno leggendo questo avviso donaste 5€, potremmo permetterci di far crescere lonesto.it negli anni a venire senza pubblicità.

Se segui Lonesto.it
fai una donazione!
Grazie al tuo contributo, ci aiuterai
a mantenere la nostra indipendenza
Dona oggi, e rimani informato anche domani.
(Donazione Minima 5€):