08/04/2017 – Offerte telefoniche: con una delibera lampo Agcom abolisce quelle a 28 giorni su rete fissa, telefono, Adsl o fibra ottica, imponendo che i canoni debbano essere solo mensili. L’Autorità garante delle comunicazioni chiede quindi a Vodafone e Wind di cambiare le proprie offerte, anche per gli utenti già attivi. Chiede invece a Fastweb e Tim di bloccare il passaggio annunciato (ma ancora non attivo) a offerte a 28 giorni. Dà 90 giorni agli operatori per adeguarsi.
Tutti gli operatori, su fisso e mobile, sono passati o stavano passando, infatti, a questo tipo di tariffazione, che fa scattare l’addebito ogni quattro settimane invece che ogni mese. Con un rincaro dell’8,6 per cento dei prezzi e un rischio – questa la motivazione dell’Autorità – di una ridotta trasparenza tariffaria per gli utenti. Agcom invece impone su cellulare che le tariffe siano solo al minimo a 28 giorni, ma gli operatori devono avvisare gli utenti via sms dell’avvenuto addebito (appunto, per migliorarne la trasparenza). In caso di offerte ibride (fisse-mobili), vale invece il principio della tariffazione mensile.
L’impatto maggiore ci sarà quindi sugli utenti Vodafone e Wind, che per primi avevano adottato questa tariffazione. Gli operatori sono pronti a dare battaglia ricorrendo al Tar, tramite la propria associazione Asstel, ritenendo che questa mossa dell’Autorità non abbia adeguato fondamento giuridico. Secondo gli operatori infatti l’utente è tutelato a sufficienza grazie al diritto di recesso, che può esercitare entro trenta giorni dopo aver ricevuto notizia che la propria offerta passa da tariffazione mensile a quella a 28 giorni. – FONTE