
28/11/2017 – “La Giunta sarà presentata entro la settimana. E l’ultima parola sugli Assessori non sarà dei partiti ma del Presidente”. E’ il mantra che va ripetendosi nell’entourage di Nello Musumeci, alle prese con la prima vera sfida da governatore della Sicilia. Mettere d’accordo i partiti della coalizione che lo scorso 5 novembre l’ha portato a Palazzo d’Orléans. E che da ventidue giorni litiga in sé stessa per la spartizione dei posti in Giunta, tra formule matematiche, rapporti di forza e vertici di maggioranza nel cuore dell’isola.
L’incontro di qualche ora fa a Scillato tra i leader della coalizione – assente Musumeci: “Non sono interessato ai vertici di maggioranza: il presidente deve pensare a governare” – non sembra aver portato alla soluzione dello stallo.
Anzi. Nel centrodestra scoppia il caso “Noi con Salvini”, con la rivendicazione da parte dei leghisti siciliani del loro ruolo nella vittoria di Musumeci e la richiesta esplicita di un posto in Giunta.
Un posto, che, per volontà dello stesso Salvini, dovrebbe essere occupato dal segretario nazionale del movimento Angelo Attaguile. Che ieri ha lanciato un aut aut alla coalizione: “Il centrodestra, ricompattato in Sicilia, che adesso, legittimamente, ambisce a governare l’Italia – dice il Segretario della Commissione nazionale antimafia – non può permettersi di lasciare fuori dalla giunta Musumeci la Lega, ossia la prima forza della coalizione. Non è una lotta per le poltrone, a cui sin dal primo momento non abbiamo voluto prendere parte, ma un fatto politico”.
L’esponente della “lega nazionale” ricorda poi il celebre “patto dell’Arancino” nel quale i leader del centrodestra avevano trovato la quadra sull’alleanza siciliana. “C’è un patto sancito durante la famosa cena catanese tra i tre leader nazionali, Salvini, Berlusconi e Meloni – dice Attaguile – alla quale abbiamo preso parte anche io, Micciché, La Russa e Armao: Fratelli d’Italia ha chiesto e ottenuto un posto nel listino, con l’impegno di lasciare a noi l’assessorato regionale”. Dal listino, in effetti, “Noi con Salvini” era rimasto fuori. Mentre avevano trovato un posto gli ex An, nella persona di Elvira Amata, esponente messinese del partito di Giorgia Meloni.
Per Attaguile, insomma, le cose sarebbero chiare. Il posto in Giunta spetta ai salviniani e dunque a lui, designato personalmente dal leader nazionale. “E’ un accordo chiaro e noto a tutti – prosegue il segretario della Commissione antimafia – confermato dallo stesso Gianfranco Micciché nel corso della riunione di ieri a Scillato.
Se la Meloni e La Russa non dovessero mantenere l’impegno assunto con noi, non faremo gruppo all’Ars con loro. L’ho detto e lo ribadisco. E rilancio le parole di Matteo Salvini: noi non elemosiniamo poltrone, chiediamo il rispetto degli accordi assunti e ci aspettiamo che Musumeci s’imponga altrimenti saluteremo chi non si comporta con lealtà e rispetto degli elettori”.
Da parte del Presidente, intanto, arriva l’assicurazione che a giorni la squadra di governo sarà pronta per essere presentata ai siciliani. Tre al momento gli Assessori confermati: Gaetano Armao, che dovrebbe andare all’Economia oltreché assumere le funzioni di vicepresidente, l’ex Rettore di Palermo Roberto Lagalla in una posizione ancora da decidere e Vittorio Sgarbi ai Beni Culturali. Gli altri nove Assessorati sono tutti da scrivere.
Forza Italia, a cui sono vicini Armao e Sgarbi, chiede altri tre posti in giunta. Due andrebbero poi all’Udc e due ai Popolari e Autonomisti. Un posto spetterebbe alla lista del Presidente, #DiventeràBellissima, e uno ad Alleanza per la Sicilia, il contenitore che ha riunito Noi con Salvini e Fratelli d’Italia. E che adesso i leghisti pretendono per sé, a costo di mandare a monte l’alleanza. Vedremo come andrà a finire. FONTE
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