18/11/2018 – Andrea Cassani, sindaco leghista di Gallarate, è salito sulla ruspa. E ora sta per radere al suolo il campo nomadi, e presenta il conto agli zingari. “Ci devono 50.000 euro più 20.000 di multa – racconta a La Verità – non so se li prenderemo ma conta il principio”. Beh, insomma, conta anche il grano.
La procedutra è iniziata prima dell’arrivo del governo gialloverde: “A marzo – spiega – l’ufficio Edilizia privata dell’ assessorato all’ Urbanistica ha effettuato un sopralluogo al campo nomadi dove vivono 85 persone e ha verificato 25 abusi edilizi. Allora ha notificato gli abusi e ordinato il ripristino”. Dopo i tre mesi canonici garantiti dalla legge per permettere agli abusivi di sanare le irregolarità, i tecnici sono tornati al campo e nulla era cambiato. “C’erano perfino case mobili murate e con l’isolamento termico, il famoso cappotto .- racconta – Un villaggio in piena regola, ovviamente nessuno pagava elettricità e acqua”.
Ma l’amministrazione precedente, Pd, non pare essersene mai accorta.
Ora il sindaco ha applicato la direttiva Salvini che permette di “demolire, chiedere il rimborso delle spese e occuparci delle eventuali fragilità sociali”. “Su 85 persone – racconta Cassani a La Verità – sono in parecchi ad avere già casa di proprietà e terreni. Alcuni anche l’ alloggio pubblico assegnato (!!!), ma ci avevano messo altre persone in affitto. Un dirigente del campo a luglio ha comprato una casa ottenendo un mutuo importante”. “Se decidono di vivere in casa partecipino al bando Aler e se hanno i parametri otterranno l’ alloggio pubblico. Noi di campi nomadi a Gallarate non ne vogliamo più”, conclude il sindaco. E sui soldi spesi e le multe precisa: “Se anche non dovessimo recuperare niente sarei contento per due motivi: smettiamo di far pagare alla collettività le loro utenze e facciamo passare un principio di legalità”. [IlGiornale.it]
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