LE CARTE – Il superburocrate al telefono con Vito Bonsignore discute del testo per la Orte-Mestre (10 miliardi) bocciato in Commissione. “Quei tre sono tutti di Ncd, si può intervenire, no? Sto chiamando Lupi”. La risposta: “Bernardo e Pagano si sono presi il cazziatone. Vignali mi ha raccontato una palla, lo vado a beccare e gli faccio il culo”. Pochi giorni dopo Vignali non sarà più tesoriere del Nuovo Centrodestra.
“Abbiamo fatto un emendamento, ricordi? L’hanno reso inammissibile”, dice Ercole Incalza, il controllore, all’amico Vito Bonsignore, il controllato. Sono allarmati. “Adesso vedo di parlarne con Capezzone e Epifani, mi sto muovendo”, replica il controllato. Bisogna manovrare i lavori parlamentari. Una storia esemplare di come si sfascia l’Italia. La nuova autostrada Orte-Mestre è un affare da 10 miliardi di euro, almeno due dei quali pubblici. Il promotore dell’ambizioso project-financing è Bonsignore, ex europarlamentare Udc, oggi vicino a Ncd, ma soprattutto potente uomo d’affari, indagato dalla Procura di Firenze per induzione indebita: avrebbe promesso a Incalza (arrestato lunedì scorso) la direzione lavori della nuova arteria per Stefano Perotti (arrestato anche lui) in cambio della promessa da parte del superburocrate del ministero delle Infrastrutture di “un favorevole iter delle procedure amministrative relative al finanziamento dell’opera”. La fotografia del verminaio di Porta Pia dove non si capisce più chi è guardia e chi ladro, ma è chiaro solo che nessuno difende l’interesse pubblico, è affidata dai pm fiorentini alla ricostruzione di un giro di telefonate con cui si tenta di modificare nientemeno che il Codice degli appalti. Continua su Fonte