Sabelli Presidente Anm: Lo stato non funziona, “schiaffeggia chi difende la legalità e accarezza i corrotti”
Il giorno dopo la Tangentopoli delle grandi opere, non si placa la bufera politica. Al centro del ciclone il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Suo figlio Luca, secondo i magistrati, avrebbe ricevuto favori dall’ex super dirigente dei lavori pubblici Ettore Incalza: un arrestato nell’inchiesta si sarebbe adoperato per trovare un lavoro al figlio del ministro. In tutto sono 4 le persone che sono finite agli arresti: oltre a Incalza, in cella, c’è l’imprenditore Stefano Perotti; ai domiciliari Francesco Cavallo e Sandro Pacella, collaboratore del super-dirigente. In sintesi questa la tesi dell’accusa: Incalza individuava le grandi opere da finanziare, poi imponeva alle imprese vincitrici degli appalti il nome del direttore di lavori, tra i quali la linea C della metro di Milano e alcune tratte dell’Alta velocità e della Salerno-Reggio Calabria.
L’attacco dei magistrati
«Uno Stato che funzioni dovrebbe prendere a schiaffi i corrotti e accarezzare chi esercita il controllo di legalità». Ma in Italia è accaduto il contrario: «I magistrati sono stati virtualmente schiaffeggiati e i corrotti accarezzati». Così il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli, commenta a Unomattina l’inchiesta di Firenze sulle tangenti sulle grandi opere. Continua su FONTE
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