Ultima ora – Roma, 17/03/2015 (AdnKronos) – Ma davvero è stato l’avvocato Titta Madia, legale di Ercole Incalza e zio del ministro Marianna, a scrivere la risposta a un’interrogazione parlamentare rivolta al ministro Maurizio Lupidal Movimento 5 Stelle dopo il coinvolgimento nell’inchiesta Mose dell’ex manager dei Lavori pubblici arrestato ieri? Assolutamente no, assicura Lupi. Certamente sì, sostengono i pm dell’inchiesta fiorentina, con tanto di intercettazione telefonica a supporto. Intanto l’intreccio tra l’avvocato, il superburocrate, la ministra-nipote e il ministro pluricitato nelle carte apre un nuovo focolaio di scontro politico.
“Giusto per andare sul sicuro, Lupi decide di far scrivere la risposta all’interrogazione” del M5S “direttamente all’avvocato di Incalza, Titta Madia. Il cognome non vi suona nuovo? Certo, è lo zio del ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia (lo dice lei stessa)”. Lo scrivono i parlamentari 5 Stelle sul blog di Grillo riportando una intercettazione tra “Antonia Incalza, figlia di Ercole” e “Sandro Pacella, braccio destro dell’ingegnere” indagato, in cui i cinquestelle verrebbero definiti “rompimento di coglioni”.
I cinquestelle tornano a ribadire che “Ercole Incalza era già stato sgamato dai portavoce 5 stelle”. “In una interrogazione parlamentare dello scorso luglio – si legge sul blog del leader M5S – si chiedeva al ministro Lupi, alla luce dei 14 procedimenti penali in cui è stato coinvolto l’ingegner Incalza, salvato solo dalla condanna solo grazie prescrizione della ex Cirielli, se non fosse il caso di revocare il suo incarico alla struttura tecnica di missione del ministero delle Infrastrutture”.
Michele Dell’Orco (M5S): “Ecco l’emendamento ad personam per Incalza” del 23/12/2014 VIDEO: