“Il vaccino tetravalente A-C-W135-Y è da tempo raccomandato a chi si reca in Paesi dove sono presenti i sierotipi di meningococco contenuti nel vaccino (es. nella zona dell’Africa sub-sahariana e per i pellegrinaggi alla Mecca), ma è utile anche in Italia perché questi ceppi hanno iniziato a circolare anche nel nostro paese”, si legge sul volantino che viene consegnato al momento della vaccinazione dalla Azienda sanitaria di Firenze – Dipartimento della prevenzione. La stessa struttura che rende disponibile online una brochure più dettagliata nella quale si rincara la dose: “[Un vaccino] quadrivalente coniugato contro i ceppi A, C, Y, W135 che viene usato anche per vaccinare coloro che si recano in aree del mondo in cui sono in corso epidemie di questa malattia es. quelle indicate come ‘cintura della meningite’ (con tanto di evidenza in rosso sulla cartina geografica, ndr)”.
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Sulla suddetta brochure è indicato l’aggiornamento a febbraio 2015 eppure, incredibilmente, un altissimo dirigente della sanità toscana come Gabriele Mazzoni – nell’affanno di smentire le evidenze dell’origine immigratoria dell’epidemia di meningite, presentate a suo tempo proprio su queste colonne – esattamente un anno dopo si profondeva in dichiarazioni e interviste tranquillizzanti, negando l’insistenza del ceppo C, responsabile dell’incubo epidemico toscano, nella stessa cintura della meningite.
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Come scrivemmo recentemente su queste colonne, la situazione appare destinata soltanto a peggiorare, dal momento che ormai l’80% del flusso immigratorio diretto in Italia ha origine proprio nella cintura della meningite, e il medesimo flusso è quasi raddoppiato nel primo trimestre appena trascorso rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
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A peggiorare le cose, molto verosimilmente, il “modello toscano” dell’accoglienza, promosso dal governatore Enrico Rossi in persona, che originariamente prevedeva poche persone concentrate in tanti luoghi diversi, e che sotto la pressione dell’emergenza è diventato di fatto molte persone distribuite ovunque, i cui riflessi sulla diffusione della malattia sono fin troppo facili da immaginare.
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Mentre alla statistica si aggiunge il 19esimo infettato – questa volta è toccato a un 40enne fiorentino colpito dal ceppo B (pure diffusissimo nella stessa cintura sub-sahariana) – arrivando così alla metà esatta dei casi del 2015 (ma dopo centinaia di milioni di euro spesi nella campagna di vaccinazione), infuria la polemica: “Nei due documenti in questione (il volantino e la brochure, ndr) – dichiara in una nota il coordinatore regionale di Sovranità Toscana Fabio Barsanti – viene interamente confermato quanto sosteniamo ormai da tempo… È palese, pertanto, un nesso causale tra l’aumento esponenziale dei casi di meningite e il massiccio arrivo di finti profughi da quelle zone… esiste una correlazione diretta tra epidemia di meningite che sta colpendo parte della Toscana e immigrazione di provenienza africana ed è altrettanto evidente che si nega tutto questo solo per questioni biecamente ideologiche. E tutto ciò è inaccettabile perché significa fare solo gli interessi di una parte politica, ben identificabile, mettendo a serio rischio la salute di tutti i cittadini”. – FONTE
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